Secondo gli analisti di JPMorgan, gli ETF spot su Ethereum, appena approvati dalla Securities and Exchange Commission (SEC), non avranno lo stesso esito di quelli su Bitcoin. Una previsione che dovrebbe essere presa molto seriamente dagli investitori, considerato come proprio dalla banca d’affari guidata da Jamie Dimon sia stato pubblicato uno dei pochi studi che mettevano in dubbio l’esplosione del prezzo di Bitcoin a seguito del suo quarto halving.

ETF spot su Ethereum: secondo JPMorgan non avranno lo stesso successo di quelli su Bitcoin

La banca d’affari JPMorgan ha assunto una posizione abbastanza pessimistica sugli ETF spot Ethereum appena approvati dalla SEC. Secondo i suoi analisti, infatti, la domanda nei loro confronti risulterà significativamente inferiore a quella tributata nei confronti di Bitcoin .

Secondo il rapporto pubblicato gli ETF spot su Ethereum attireranno circa 3 miliardi di dollari di afflussi netti per il resto dell’anno. Un quantitativo il quale potrebbe raddoppiare nel caso in cui la SEC consentisse lo staking.

Si tratterebbe quindi di un risultato abbastanza deludente, ove rapportato all’andamento degli ETF spot su Bitcoin. Una diversità che è stata spiegata in questo modo, dal rapporto: “Bitcoin ha avuto il vantaggio di fare la prima mossa, saturando potenzialmente la domanda complessiva di asset crittografici in risposta alle approvazioni spot degli ETF.”

Secondo JPMorgan, inoltre, l’halving di aprile di Bitcoin ha agito da ulteriore catalizzatore per gli ETF spot su Bitcoin. Un impulso che non sussiste per ETH nel prossimo futuro. Inoltre, la mancanza di staking per gli ETF spot su Ethereum approvati li ha resi meno attraenti rispetto ad altre piattaforme che invece offrono i rendimenti legati allo stoccaggio dei token

E, ancora, a premiare BTC sarebbe una maggiore forza di attrazione. Spiegata in questo modo dagli analisti della banca: “Ether come token applicativo differisce da Bitcoin nella sua proposta di valore per gli investitori, poiché il secondo ha un appeal più ampio competendo con l’oro nelle allocazioni di portafoglio.”

Secondo JPMorgan, la SEC sbarrerà la strada a Solana

La mossa con cui la SEC ha approvato gli ETF spot su Ethereum, ha destato non poca sorpresa. Tanto da spingere alcuni analisti a ipotizzare che la mossa potrebbe essere motivata politicamente. Il rinnovato impegno della SEC con le parti interessate ha portato all’approvazione dei moduli 19b-4 di otto richiedenti: Grayscale, Bitwise, BlackRock, VanEck, Ark 21Shares, Invesco, Fidelity e Franklin Templeton. 

Occorre anche sottolineare che se la SEC ha approvato i principali documenti normativi relativi agli ETF spot su Ethereum, le negoziazioni devono ancora iniziare in quanto il regolatore deve ancora approvare la loro richiesta S-1.

Quanto accaduto nel caso di Ethereum, ha però spinto più di un osservatore a prevedere l’approvazione di ETF spot anche su Solana, nel prossimo futuro. A battere su questo punto è stato soprattutto Geoffrey Kendrick di Standard Chartered, secondo il quale gli ETF Solana e XRP potrebbero ottenere il via libera nel 2025. Jaret Speilberg di TD Cowen prevede a sua volta anche l’approvazione di un’ampia gamma di ETF crittografici, compresi i fondi paniere che comprendono più token.

Previsioni sulle quali, però, gli analisti di JPMorgan non concordano. Questo il loro pensiero sulla questione: “La decisione della SEC di approvare gli ETF ETH è già una forzatura data l’ambiguità sulla classificazione di Ethereum. Riteniamo improbabile che la SEC vada oltre approvando Solana o altri ETF token, considerando la loro visione più forte su questi asset come titoli rispetto a Ethereum.”

Considerato come proprio un rapporto della banca d’affari abbia rappresentato una delle poche voci dissonanti rispetto alle previsioni sul boom del prezzo di Bitcoin post halving, quanto affermato all’interno di questo nuovo rapporto dovrebbe essere accolto con grande attenzione dagli investitori.