Cosa è successo a Premariacco, in Friuli Venezia Giulia? La piena del fiume Natisone era stata prevista? Perché i tre ragazzi ripresi in un video poco prima di essere trascinati dalla corrente si trovavano lì? Potevano essere salvati? Sono solo alcuni degli interrogativi che ruotano attorno alla tragedia che ha sconvolto il paese.
Cosa è successo a Premariacco: la ricostruzione della tragedia seguita alla piena del fiume Natisone
Un video diffuso da Udine Today mostra gli attimi immediatamente precedenti al momento in cui Patrizia Cormos, di 20, Bianca Doros, di 23, e Cristian Casian Molnar, di 25, vengono inghiottiti dalla piena del fiume Natisone, scomparendo nell’acqua: i tre sono su un isolotto e si tengono stretti, abbracciati l’uno all’altro, nella speranza che i soccorritori – arrivati poco prima – riescano a raggiungerli.
Tutto accade in un attimo: la corrente a un certo punto diventa troppo forte e li spinge tra la melma, disperdendone i corpi. Sono da poco passate le 13.30 del 31 maggio. Stando a quanto ricostruito finora, i ragazzi si trovavano lì da neanche mezz’ora: dopo essere passati con la loro auto a Buttrio attorno alle 13.05 erano arrivati a “Premariacco beach”, imboccando una stradina che porta sul lungofiume.
Speravano nel bel tempo: le precipitazioni della mattina avevano lasciato spazio a una giornata di sole e il livello dell’acqua era normale. Alle 13.20 l’autista di uno scuolabus li avrebbe notati dall’alto in difficoltà, dando l’allarme. Poi anche una delle ragazze avrebbe chiamato i soccorsi, per ben quattro volte. I primi ad arrivare sul posto, i vigili del fuoco di Udine, avrebbero provato a raggiungerli con delle funi (e via nuoto, in un tentativo estremo, rischiando a loro volta la vita), senza successo.
All’arrivo dell’elicottero – secondo alcuni partito da troppo lontano, da Venezia – per loro non c’era già più niente da fare. “Ci sono scivolati via”, avrebbero detto, sgomenti, i soccorritori. Lo scorso 2 maggio l’acqua ha restituito i corpi delle due ragazze. Manca all’appello quello di Cristian, che gli addetti ai lavori stanno ancora cercando, nonostante il maltempo.
I tanti interrogativi aperti
Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha spiegato al Quotidiano Nazionale che sulle rive del fiume ci sono vari cartelli che segnalano il divieto di balneazione. Non ci sarebbero invece cartelli sul rischio di “piene improvvise”. Segnalazione che “non è di competenza comunale”, secondo il primo cittadino.
“L’elicottero del 118 è arrivato un minuto dopo la scomparsa dei giovani”, ha aggiunto, spiegando che “una delle ragazze non sapeva nuotare e non avrebbe quindi potuto guadare il corso d’acqua in piena”. Era difficile per chiunque, in quelle condizioni.
Per fare luce sull’accaduto – e capire se la macchina dei soccorsi si sia attivata per tempo e non abbia lasciato nulla al caso – il ministro con delega alla Protezione civile, Nello Musumeci, ha chiesto una relazione dettagliata sui fatti.
La Procura di Udine nel frattempo ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. Le famiglie toccate dalla tragedia aspettano risposte.
Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli,
ha dichiarato la madre di Patrizia al Messaggero Veneto.
Patrizia, Bianca e Cristian: chi sono i tre ragazzi travolti
Originaria di Campoformido, in provincia di Udine, la giovane aveva appena dato un esame all’Accademia delle Belle Arti; insieme agli amici, fidanzati, avrebbe dovuto trascorrere un pomeriggio di relax. Cristian, residente in Romania, era arrivato a Premariacco per l’occasione, dopo aver fatto visita al fratello in Austria: non sapevano cosa rischiavano avvicinandosi al fiume, che in zona è noto per essere pericoloso.