L’herpes zoster, conosciuto anche come “fuoco di Sant’Antonio”, è un’infezione virale che può causare un’eruzione cutanea dolorosa e altri sintomi debilitanti.

Riconoscere tempestivamente i segnali di questa malattia è fondamentale per un intervento medico efficace e per limitare la diffusione del virus.

In questo articolo vedremo i principali sintomi dell’herpes zoster, come riconoscerlo e permettere una diagnosi precoce ed evitare la sua diffusione.

Che cos’è l’herpes zoster?

L’herpes zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio, è un’eruzione cutanea dolorosa che si sviluppa su un lato del corpo o del viso. Di solito, la malattia guarisce entro poche settimane senza lasciare conseguenze, ma con l’aumentare dell’età aumenta il rischio di complicazioni. Tuttavia, non è possibile prevedere quali saranno le conseguenze del virus.

Per questo motivo, gli esperti consigliano di consultare un medico ai primi segni del fuoco di Sant’Antonio. Ricevere cure tempestive aumenta le probabilità di una rapida guarigione.

Quali sono le cause dell’herpes zoster

L’herpes zoster è causato dallo stesso virus che provoca la varicella: il virus varicella-zoster, noto anche come virus dell’herpes umano di tipo 3 (HHV-3). Questo virus appartiene al gruppo dei virus dell’herpes che possono causare varie malattie nell’uomo.

Un altro noto rappresentante dei virus dell’herpes umano è il virus dell‘herpes simplex, che causa l’herpes labiale e l’herpes genitale. Ci sono due tipi di herpes simplex: HHV-1 e HHV-2. Quindi, è importante sapere che l’herpes e l’herpes zoster non sono la stessa cosa. L’herpes si riferisce alle infezioni causate dal virus dell’herpes simplex, mentre il fuoco di Sant’Antonio, o herpes zoster, è meglio chiamarlo semplicemente zoster per evitare confusione.

I virus dell’herpes umano hanno una caratteristica particolare: una volta entrati nel corpo umano, vi rimangono per tutta la vita, e quando le difese immunitarie sono basse, può riaccendersi e ripresentarsi.

Il virus varicella-zoster può anche entrare nell’organismo attraverso la vaccinazione contro la varicella con un vaccino vivo e causare l’herpes zoster. Tuttavia, il rischio di sviluppare l’herpes zoster dopo la vaccinazione è inferiore rispetto a quello dopo un’infezione naturale.

Dopo l’infezione iniziale o la vaccinazione, il virus varicella-zoster si sposta dalla pelle lungo i nervi fino ai gangli nervosi della colonna vertebrale o del cervello. Qui può rimanere inattivo per anni o decenni senza causare problemi.

In determinate circostanze, però, il virus varicella-zoster può riattivarsi e migrare nuovamente verso la pelle, causando una grave infiammazione e provocando l’herpes zoster. L’area colpita dipende dal nervo interessato dal virus.

L’herpes zoster compare solo nella zona della pelle servita dal nervo infetto. In alcuni casi, possono essere coinvolti anche nervi vicini, facendo sì che l’herpes zoster si diffonda ulteriormente. Non è possibile prevedere quanto tempo passerà dalla prima infezione o vaccinazione fino alla comparsa dell’herpes zoster. Molti non lo svilupperanno mai nella loro vita.

Quali sono i sintomi dell’herpes zoster

Nelle fasi iniziali dell’herpes zoster, i sintomi non sono evidenti. Inizialmente, si possono avvertire segnali generali comuni ad altre malattie, come:

  • Fatica
  • Sensazione di freddo
  • Febbre leggera

A volte, si può percepire un formicolio sotto la pelle. Dopo due o tre giorni, compaiono i sintomi tipici dell’herpes zoster:

Dolori e disturbi sensitivi:

    • Forti dolori brucianti
    • Disturbi sensoriali nella zona interessata

    Cambiamenti visibili della pelle:

      • Gonfiore e rossore della pelle
      • Formazione di noduli raggruppati
      • Trasformazione dei noduli in vesciche di dimensioni variabili

      Le vesciche contengono un fluido acquoso, a volte sanguinolento, e sono dolorose e pruriginose. Dopo alcuni giorni, le vesciche si seccano formando una crosta giallastra.

      A differenza della varicella, l’eruzione cutanea dell’herpes zoster rimane localizzata: compare solo su un lato del corpo e nella zona innervata dal nervo interessato, spesso su petto, stomaco e schiena.

      L’eruzione cutanea di solito si diffonde dalla colonna vertebrale a forma di cintura attorno a un lato del corpo. È da qui che l’herpes zoster prende il nome.

      L’herpes zoster è contagioso?

      Il liquido nelle vesciche dell’herpes zoster contiene virus ed è quindi contagioso. Il virus varicella-zoster può sopravvivere al di fuori del corpo per diverse ore o anche alcuni giorni.

      L’infezione avviene solo attraverso il contatto diretto con il contenuto delle vesciche, cioè tramite infezione da striscio, soprattutto tramite le mani o attraverso oggetti contaminati come maniglie delle porte, rubinetti o giocattoli. A differenza della varicella, l’herpes zoster non si trasmette tramite goccioline, come la tosse o gli starnuti.

      Chi può essere contagiato?

      Solo per le persone che non hanno mai avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella. Chi viene infettato dal virus varicella-zoster per la prima volta svilupperà la varicella, indipendentemente dal fatto che la persona infetta abbia l’herpes zoster o la varicella.

      Chiunque abbia già avuto la varicella o sia stato vaccinato contro di essa è protetto da ulteriori infezioni. Quindi, non c’è rischio di contagio anche se si entra in stretto contatto con persone affette da herpes zoster acuto.

      Dopo quanto tempo si guarisce dall’herpes zoster

      L’herpes zoster di solito dura tra due e quattro settimane e, sebbene sia molto spiacevole, tende a guarire senza conseguenze permanenti. Tuttavia, l’eruzione cutanea può lasciare macchie chiare o scure sulla pelle una volta guarita.

      Nei bambini, l’herpes zoster di solito non causa complicazioni. Negli adulti, invece, possono insorgere forti dolori e, in circa il 10-15% dei casi, il dolore ai nervi persiste per tre mesi o più. La metà delle persone sopra i sessant’anni soffre di nevralgia post-erpetica. In rari casi, l’herpes zoster può causare paralisi permanente, che può colpire il viso o il diaframma.