A pochi giorni dalle Elezioni Europee – in programma l’8 e 9 giugno – tanto a destra quanto a sinistra è in corso un acceso dibattito per la ricerca dei nuovi equilibri al Parlamento Europeo.
La presidente dei Conservatori Europei (Ecr), Giorgia Meloni, apre ad un’alleanza con i popolari (PPE) ma solo se tale alleanza prevede anche le altre forze della destra europea. Il Ppe corteggia apertamente i conservatori che, però, chiariscono che un’eventuale alleanza non comprenderebbe Matteo Salvini e Marine Le Pen.
La destra del vicepremier Salvini (ID) spinge per un’alleanza con Ecr, ma, pone il veto su Ursula von der Leyen, anche se ancora non è chiaro se tale veto riguardi il Ppe nel suo insieme, o, solo la presidente della Commissione. I socialisti del Pse, di cui fa parte anche il Pd, sarebbe favorevole ad un nuovo accordo con i popolari, a patto, però, che non contempli anche l’Ecr di Meloni e l’ultradestra di Salvini.
Nel complicato puzzle delle alleanze europee, al momento c’è una sola certezza: il 10 giugno, ad urne chiuse, qualcuno dovrà ingoiare qualche boccone amaro per consentire la formazione di una maggioranza all’Europarlamento che consenta di governare per i prossimi cinque anni, anche perché, come ha sottolineato oggi il vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani a Sky:
“Non si può rivotare in Europa, senza maggioranza di centrodestra, bisognerà comunque governare”.
Elezioni Europee 2024, Meloni: “Alleanza tra Ppe, Ecr e forze di destra. Con Marine Le Pen molti punti di contatto”
Quale sarà il tassello decisivo per la risoluzione del puzzle?
La chiusura del puzzle, Giorgia Meloni, l’avrebbe anche trovata, ovvero: un’alleanza tra popolari, conservatori e destra nazionalista per un esecutivo completamente orientato a destra. Una ‘sintesi virtuosa’ secondo quanto dichiarato dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista di oggi – 3 giugno – al quotidiano “Il Tempo”.
L’obiettivo della premier è di portare anche in Europa il ‘modello Italia’ ma, a metterle i bastoni tra le ruote ci sarebbero i veti incrociati dei due possibili alleati che dichiarano di non voler partecipare ad un governo che li veda presenti contemporaneamente.
“Come leader di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei, il mio obiettivo è molto semplice: creare in Europa una maggioranza alternativa a quella attuale, mandando finalmente le sinistre di ogni colore all’opposizione. Vogliamo fare, cioè, esattamente quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre 2022. Per me ‘mai con la sinistra’ vale a Roma, come a Bruxelles. Noi siamo stati e saremo sempre con il popolo di centrodestra, e questo schema intendiamo portarlo anche in Europa”.
Ha dichiarato la premier che poi ha aggiunto:
“Con Marine Le PEN sono molti i punti di contatto, penso in particolare alla difesa dei confini, alla tutela della nostra identità culturale e a un’idea pragmatica e non ideologica della transizione green”.
Tajani: “Non siamo diversi dalla Lega. Noi siamo europeisti”
Punti in contatto che evidentemente i popolari non condividono, tanto che oggi il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani ha dichiarato in un’intervista a Rtl 102,5:
“Noi siamo assolutamente diversi. Abbiamo un’idea diversa. Noi siamo europeisti. Noi siamo della famiglia del Partito Popolare Europeo. Siamo diversi dalla Lega culturalmente, siamo alleati leali, ma siamo diversi. Quando si parla di Europa abbiamo una visione diversa, noi siamo europeisti”.
Niente Lega e niente Marine Le Pen per il Ppe, quindi, che però rivendica – come primo partito dell’Europarlamento – l’espressione del presidente di Commissione. Lo spitzenkandidat è la presidente uscente Ursula von der Leyen, la cui posizione sembra indebolirsi sempre di più con il passare dei giorni. La premier Meloni non l’ha mai appoggiata apertamente e a destra non è un nome gradito. Il Ppe alla fine potrebbe ‘sacrificarla’ sull’altare del compromesso?
Schlein: “Mai alleanze con i conservatori di Meloni né con Identità e Democrazia”
E la sinistra? A sinistra naturalmente i veti sono tutti verso i conservatori di Meloni e il gruppo di ID dell’ultradestra come ha chiarito la segretaria del Pd, Elly Schlein, che aderisce al partito del Pse, i socialisti europei.
“Mai alleanze con il gruppo dei conservatori di Meloni né con il gruppo di Identità e Democrazia, di cui fa parte Salvini. Questo è un impegno condiviso a Berlino con Scholz e con gli altri socialisti. Noi abbiamo il nostro candidato Schmit per sostituire Ursula von der Leyen. Noi ci battiamo affinché il gruppo socialista sia il primo gruppo nel Parlamento europeo”.
Ha detto Schlein, oggi al Forum Ansa. I socialisti oggi fanno parte della maggioranza Ursula insieme ai popolari e dovranno decidere cosa fare qualora il Ppe decidesse di lavorare ad una maggioranza con i conservatori.
Insomma, al momento, nessuna delle tessere del puzzle sembra essere al posto giusto e bisognerà attendere il responso delle urne prima di poter capire come riordinarle e soprattutto per determinare i nuovi equilibri all’interno del Parlamento Europeo.