Qual è il ruolo degli ormoni, principalmente degli estrogeni, nella lotta contro il cancro al seno? Secondo nuove ricerche, infatti, gli ormoni sarebbe in grado di sviluppare questa malattia, che rappresenta la neoplasia più diffusa tra le donne a livello globale.

In questo articolo vedremo il complesso legame tra estrogeni e cancro al seno, e cercheremo di comprendere come questi ormoni femminili possono aumentare la suscettibilità a questa patologia.

Cancro al seno causato dagli ormoni, in quali casi

Due terzi dei tumori maligni al seno crescono a causa degli ormoni sessuali femminili, in particolare gli estrogeni, che giocano un ruolo importante in questo processo.

Conoscere il legame tra estrogeni e cancro al seno è fondamentale per le donne, non solo per comprendere i potenziali rischi a cui sono esposte, ma anche per adottare scelte consapevoli volte alla tutela della propria salute e al benessere.

Gli ormoni sessuali femminili, in particolare gli estrogeni, sono un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del cancro al seno nelle donne. Circa due terzi dei tumori maligni al seno crescono a causa di questi ormoni.

I fattori che aumentano il rischio di sviluppare un tumore al seno ormono-dipendente (noto anche come tumore del recettore ormonale positivo) includono:

  • Inizio precoce della prima mestruazione e arrivo tardivo dell’ultima mestruazione
  • Mancanza di figli o allattamento al seno per un breve periodo o per nulla
  • Età avanzata al primo parto

La terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa, soprattutto l’uso prolungato di preparati combinati estroprogestinici, può aumentare il rischio di cancro al seno. Anche l’uso prolungato della pillola anti-concezionale può aumentare il rischio di questo tumore, secondo le conoscenze attuali.

Cosa fanno gli ormoni sessuali femminili?

Gli estrogeni e il progesterone sono ormoni sessuali femminili prodotti principalmente nelle ovaie, ma anche nel tessuto adiposo e nelle ghiandole surrenali. Questi ormoni sono cruciali per lo sviluppo e il funzionamento del seno, perché stimolano le cellule della ghiandola mammaria a dividersi per consentire la crescita e il rimodellamento.

Durante la pubertà, gli ormoni sessuali fanno crescere il seno. Durante la gravidanza, questi ormoni cambiano il seno e lo preparano per la produzione di latte. Tuttavia, gli stessi fattori ormonali possono aumentare la crescita delle cellule tumorali maligne nel seno. Più spesso le cellule si dividono, maggiore è il rischio di cambiamenti genetici e mutazioni.

In sintesi, gli estrogeni e il progesterone hanno un ruolo essenziale nello sviluppo del seno, ma possono anche contribuire alla crescita dei tumori al seno aumentando la divisione cellulare e, di conseguenza, il rischio di mutazioni genetiche.

La menopausa riduce il rischio di cancro al seno, riducendo la produzione di estrogeni?

Purtroppo la risposta è no! Anche dopo la menopausa, quando le ovaie producono solo piccole quantità di questi ormoni, il tessuto mammario rimane sensibile agli ormoni prodotti dal tessuto adiposo e dalle ghiandole surrenali. Inoltre, il tessuto mammario può reagire agli ormoni assunti attraverso la terapia ormonale sostitutiva, causando il cancro.

Molte cellule del cancro al seno, come le normali cellule del seno, possiedono recettori sensibili agli ormoni. Durante l’esame istologico di un campione tumorale, i medici cercano non solo segni di eccessiva divisione cellulare e crescita incontrollata, ma anche la presenza di recettori ormonali per verificare la sensibilità ormonale delle cellule tumorali.

Se in almeno una cellula tumorale su 100 vengono rilevati siti di legame per gli estrogeni o il progesterone, il tumore viene classificato come positivo al recettore ormonale o sensibile agli ormoni.

Il cancro al seno ormono-dipendente può verificarsi a qualsiasi età. È raro nelle donne di poco più di 20 anni, mentre il picco di incidenza si verifica tra i 60 e i 70 anni.

Come si cura questo tipo di cancro?

Il cancro al seno ormono-dipendente viene trattato con la terapia antiormonale, che agisce sulla formazione o sull’effetto dell’estrogeno. Questa terapia può essere somministrata tramite compresse o iniezioni.

  • Tamoxifene: utilizzato principalmente prima della menopausa, si lega ai recettori degli estrogeni impedendo all’ormone di stimolare la crescita tumorale.
  • Inibitori dell’aromatasi: utilizzati dopo la menopausa, riducono i livelli di estrogeni inibendo l’enzima aromatasi, fondamentale per la produzione di estrogeni.