Il rapporto tra criptovalute e politica continua ad essere al centro della discussione, negli Stati Uniti. Con i repubblicani i quali sembrano sempre più intenzionati a sfruttare una nicchia elettorale che promette grandi soddisfazioni per loro.

L’ultima iniziativa di rilievo in tal senso è quella messa in atto dal senatore Ted Cruz. Proprio lui, già noto per le sue posizioni favorevoli agli asset digitali, ha infatti reso pubblico il suo debutto nel mining. Un debutto reso possibile dall’acquisto di tre dispositivi ASIC, coi quali si ripromette di partecipare all’attività di estrazione di Bitcoin.

Ted Cruz è ora un minatore di Bitcoin

È stato lo stesso Ted Cruz a rendere pubblica la sua decisione di dedicarsi al mining di criptovalute, e in particolare a quello di Bitcoin. Il senatore repubblicano del Texas, noto anche per aver partecipato alle primarie del 2016 in cui fu sconfitto da Donald Trump, ha infatti pubblicato le foto relative alla sua configurazione per l’estrazione di denaro virtuale.

Il suo annuncio su X, l’ex Twitter, ha subito destato reazioni significative. A partire da quella di Fred Thiel, CEO di Marathon Digital, il quale ha elogiato la sua decisione di unirsi ai minatori già largamente presenti in Texas e di contribuire in tal modo al mantenimento in sicurezza della rete.

Il Texas è uno degli Stati dell’Unione che ha deciso già da tempo di dare il massimo sostegno al mining. Ha infatti approntato una legislazione estremamente favorevole alle imprese del settore, oltre a stabilire prezzi per le risorse energetiche in grado di rendere lucrosa l’attività.

A favorire questa decisione anche la grande quantità di fonti rinnovabili, a partire dall’energia eolica, quella solare e il gas naturale. Sono in particolare le citta più piccole, a partire proprio da Iran, ove Ted Cruz si è impiantato, a essere teatro delle attività di estrazione delle criptovalute. Attività benvenute in loco in quanto sono in grado di creare posti di lavoro, stimolare gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e generare entrate fiscali.

Criptovalute, non è solo Cruz ad abbracciarle

Per quanto concerne Ted Cruz, una notizia pubblicata di recente ha reso noto il suo acquisto di Bitcoin per un valore compreso tra i 15mila e i 50mila dollari. L’operazione è stata effettuata quando BTC si trovava ancora a quota 37mila dollari.

Considerato che Bitcoin viaggia attualmente intorno ai 69mila dollari, si può affermare che il suo investimento è al momento estremamente remunerato, nel caso in cui non abbia già provveduto a vendere le sue partecipazioni. Un dato che sembra spiegare anche la sua decisione di dedicarsi al mining, in un momento in cui più di un minatore decide di abbandonare l’attività.

Occorre anche sottolineare come il senatore repubblicano del Texas non sia il solo politico ad aver investito in asset digitali. È infatti ben nota la propensione di Cynthia Lummis, la sua collega repubblicana del Wyoming, ad investire in BTC. Nel suo caso gli investimenti ammontano a circa 250mila dollari. Un dato tale da farne il parlamentare statunitense che ha investito maggiormente sull’icona crypto.

Mentre Pat Toomey, senatore della Pennsylvania anche lui noto da tempo come accanito sostenitore delle criptovalute, ha rivelato i suoi investimenti nell’ETF Bitcoin di Grayscale. Investimenti i quali fanno capire come il vecchio pregiudizio della politica verso l’innovazione finanziaria stia sempre più lasciando il posto alla fiducia nei suoi confronti.

Un atteggiamento il quale, almeno per il momento, sembra prevalere largamente nelle file repubblicane. Resta da capire se i democratici vorranno intraprendere la stessa strada o se invece preferiranno seguire Joe Biden nella sua crociata contro le criptovalute. Un atteggiamento il quale, almeno stando ai sondaggi che continuano a circolare, potrebbe essere pagato a caro prezzo nelle elezioni di novembre.