C’è un nuovo indagato per la scomparsa di Greta Spreafico, la cantante rock di 53 anni avvistata per l’ultima volta il 4 giugno del 2022 a Porto Tolle, in provincia di Rovigo: lo ha fatto sapere uno dei legali che assiste la sua famiglia, Davide Barzan, intervenendo a “Storie Italiane” su Rai Uno.

Riaperto il caso di Greta Spreafico: c’è un nuovo indagato per omicidio

La svolta è arrivata dopo la presentazione, da parte dei familiari della donna, di un’istanza per la riapertura delle indagini. L’identità del nuovo indagato non è stata ancora resa nota; si conoscono, però, le ipotesi di reato: omicidio e occultamento di cadavere.

Secondo la Procura, in pratica, Greta Spreafico, 53 anni al momento della scomparsa, potrebbe essere stata uccisa. Originaria di Erba, in provincia di Como, si trovava a Porto Tolle, nel Rovigotto, quando, il 4 giugno del 2022, fu avvistata per l’ultima volta a bordo della sua Kia Picanto.

Si era spostata in zona per seguire più da vicino la compravendita di una proprietà di famiglia, una casa appartenuta al nonno in cui era solita trascorrere le vacanze. Ma anche perché, secondo il fratello Simone, aveva litigato con il compagno Gabriele, sposato e con figli: sembra che la donna, affetta da depressione, avesse inscenato un suicidio perché lui, dopo averle promesso che l’avrebbe sposata, non si era deciso a lasciare la moglie.

Una versione opposta rispetto a quella da lui fornita, secondo la quale, invece, quando Greta sparì stavano ancora insieme e andavano “d’amore e d’accordo”. Fu lui a denunciarne la scomparsa alle autorità; fu lui anche l’ultimo a sentirla, per messaggio: intorno alle 3 del mattino di quel giorno la 53enne gli scrisse di amarlo, augurandogli la “buonanotte” (cosa che, a quanto pare, faceva raramente).

La ricostruzione dei fatti

Cosa possa esserle accaduto non è mai stato stabilito con certezza. Si pensa però che con la sua scomparsa – con la sua presunta morte – possa entrarci, in qualche modo, la sua eredità. Il sospetto della famiglia, in particolare, è che sia lo stesso Gabriele a nascondere qualcosa.

Sembra infatti che l’uomo comparisse come unico beneficiario in un testamento olografo fatto redigere dalla 53enne – che nel 2018 aveva ereditato i beni del padre morto – nel 2021 (dopo aver indicato come beneficiaria la madre). Il sospetto è che, trovandosi in un momento di fragilità, la donna possa essere stata indotta a scriverlo. Il giorno in cui è scomparsa avrebbe dovuto incontrare il notaio per l’ultimo atto della vendita dell’abitazione.

“Siamo fiduciosi che questa volta la verità possa venire a galla”, ha dichiarato il fratello al Corriere della Sera commentando gli ultimi sviluppi. E ha aggiunto: “Non so se c’entri qualcosa, ma una cosa posso dirla: se io vendo una casa che tu dovrai ereditare, tu quel bene non lo erediterai più”, lasciando intendere che l’uomo con cui Greta stava avrebbe avuto degli interessi economici nel farla sparire. Se sia lui la persona indagata, comunque, non si sa ancora.

Di certo non lo è più Andrea Tosi, il giardiniere di 58 anni finito nel mirino degli inquirenti per aver trascorso con la 53enne la sera del 3 giugno, prima che lei sparisse: l’uomo si è sempre proclamato innocente, raccontando agli inquirenti di essere andato con l’amica in un paio di locali prima di riaccompagnarla a casa. Contro di lui, in effetti, non ci sarebbero indizi di colpevolezza.