La campagna elettorale per le Elezioni Europee 2024 – in programma l’8 e 9 giugno – entra a gamba tesa anche nelle celebrazioni della Festa della Repubblica con l’attaccato diretto del senatore della Lega, Claudio Borghi, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di cui l’esponente leghista ha chiesto la dimissioni.

A Borghi – candidato alle Elezioni Europee – non sono piaciute le parole del Capo dello Stato in merito alla sovranità europea. L’attacco del senatore della Lega alla massima carica dello Stato, nel giorno in cui si festeggiava la Repubblica da lui rappresentata al più alto livello, non è piaciuta neanche agli alleati di governo che si sono affrettati a sconfessare le parole del leghista. In imbarazzo il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, che questa mattina ha smentito di essere stato chiamato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Borghi e le dimissioni di Mattarella, Salvini e il giallo della telefonata di Meloni: “Non c’è stata nessuna telefonata”

Un attacco quello sferrato da Claudio Borghi che ha messo in una posizione scomoda anche il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, che dopo i timidi tentativi di ieri di ridimensionare le polemiche oggi, intervenendo alla trasmissione Agora ha ribadito il rispetto per il Presidente della Repubblica “garante della Costituzione”.

“Nessuna polemica della Lega con il presidente Mattarella, che ha il mio rispetto, e il rispetto della Lega, e che è garante della nostra Costituzione che ripudia la guerra. Lo stesso rispetto non hanno in Europa alcuni altri presidenti, come Macron, che rischiano di portare l’Europa verso la terza guerra mondiale”.

Ha detto Salvini che, poi, ha smentito di aver ricevuto, ieri 2 giugno 2024, una telefonata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo il tweet del senatore Borghi. 

“Assolutamente no”,

ha detto Salvini che poi ha aggiunto:

“Metto a disposizione il mio telefonino. Con Giorgia ci sentiamo spesso, non per parlare di polemiche ma per costruire”.

Borghi risponde a Lupi: “Siamo a questo punto perchè qualche genio ha fatto mancare i voti a Casellati”

Il parole del leader della Lega non sono servite a spegnere le polemiche che hanno attraversato e continuano ad attraversare il centrodestra con, l’ormai quotidiano, botta e risposta tra Lega e Forza Italia. Un botta e risposta in cui si è inserito in queste ore anche Noi Moderati, candidato in tandem con FI alle Elezioni Europee 2024.

Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, infatti ha commentato sul suo profilo X le parole del senatore leghista sul presidente Mattarella.

“L’attacco di Borghi al Presidente della Repubblica è inaccettabile ed inqualificabile. La Lega si scusi per queste parole inopportune e irriguardose nei confronti di Sergio Mattarella garante dell’Unità nazionale ed eletto, lo ricordo, anche con il voto della Lega”.

Immediata la replica, anzi il retweet di Borghi che ha così risposto all’alleato di governo:

“Ricordo all’amico Maurizio che si è arrivati a questo perché prima qualche genio ha fatto mancare i suoi voti alla Sen. Casellati, candidato Presidente del centrodestra. I voti della Lega e di FDI c’erano tutti. Quali sono stati i voti mancanti?”.

Il senatore Borghi si riferisce alle elezioni del gennaio del 2022, quando il Parlamento votò la rielezione del presidente Sergio Mattarella dopo che erano ‘falliti’ i tentativi di trovare l’accordo su un nome condiviso. Tra i nomi proposti c’era anche quello dell’attuale ministro delle Riforme Costituzionali, Elisabetta Casellati.

Il senatore Borghi, infine, nel suo tutto contro tutti, infine, esprime anche “Solidarietà…” al vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ritwittando anche il suo commento, ovvero:

“Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l’Italia. Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto.”