Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e … gente da aperitivo. E’ l’attacco dell’articolo di Winenews “perché soprattutto i più giovani, non perdono occasione per concedersi quello che è diventato un vero e proprio rito irrinunciabile, almeno una volta a settimana”. 

Cresce l’attenzione dei più giovani per le bevande analcoliche

Per il sito specializzato il 48% degli italiani dichiara di uscire di casa per l’aperitivo, percentuale in aumento di 3 punti sullo scorso anno. Nello specifico, 1 consumatore sue 2 (43%) ha l’abitudine di concedersi un momento per l’aperitivo almeno una volta a settimana, mentre il 98% una volta al mese. A chi va lo scettro dei “prosumer”? Sono le giovani generazioni, Millenials e Gen Z, nella fascia tra i 25 e i 34 anni, a uscire più frequentemente, soprattutto se residenti nei centri urbani. Winenews cita la ricerca di CGA by NIQ per il settore dei consumi On Premise, presentata per “Aperitivo Festival”.

La capacità di spesa legata all’aperitivo? Secondo lo studio una media mensile che supera i 120 euro investiti per vivere il momento di un rito tutto italiano che unisce con maestria il meglio del food e del beverage. Sul podio delle bevande più gettonate, 1 italiano sue 2 (48%) opta per l’aperitivo classico, seguito dalle bollicine (32%) e dai cocktail (26%), sempre più apprezzati da Gen Z e Millennials, che stanno riscoprendo drink come il Gin&Tonic tra i più gettonati della categoria, che si aggiudica 5 punti percentuali rispetto al 2022. A determinare le scelte di consumo in occasione dell’aperitivo, il fattore prezzo, driver delle scelte di consumo del 44%, seguito dai consigli dei professionisti di sala (31%) e dalle preferenze degli amici (24%). Dai dati emerge la crescente attenzione dei più giovani a un consumo consapevole: 1 su 10 sceglie una bevanda analcolica o poco alcolica, trend che trova nel mercato un’offerta sempre più ampia di prodotti. E questo può essere un buon segnale. Aperitivo sì ma con giudizio.

Stefano Bisi