Zes Unica 2024, l’invio della domanda si potrà fare a partire da giovedì 12 giugno. La finestra temporale della richiesta degli incentivi e del credito d’imposta sulle spese effettuate per chi investe nel Sud Italia, si chiuderà un mese dopo, il 12 luglio 2024. In questo periodo dovranno essere indicate tutte le spese, già effettuate e ancora da sostenere, ai fini della richiesta degli incentivi della Zona Economica Speciale Unica 2024.

Le percentuali vanno da un minimo del 15% a un massimo del 40%. Ma, per le aziende che risiedono in specifiche regioni, sono previste delle premialità che fanno lievitare il credito d’imposta fino al 70% delle spese ammissibili.

Zes Unica 2024, quando parte e da quando si può presentare domanda?

Ancora una decina di giorni prima della presentazione della domanda degli incentivi e del credito d’imposta della Zona Economica Speciale (Zes) Unica 2024. Dal 12 giugno al 12 luglio 2024, le imprese interessate potranno inviare la domanda di richiesta del bonus all’Agenzia delle entrate. Nella domanda dovranno essere comunicate le spese che l’impresa ha sostenuto per gli investimenti dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024. Per le spese successive all’invio dell’istanza (dunque, tendenzialmente dal 12 luglio al 15 novembre 2024) si tratterà di fare una previsione degli investimenti che si effettueranno entro la metà di novembre prossimo.

Il decreto del ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr di Raffaele Fitto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 117 del 17 maggio 2024 (in vigore dal 21 maggio scorso) stabilisce anche i limiti di importo per le spese oggetto di domanda. Il limite minimo di richiesta è di 200.000 euro, mentre il massimo è di 100 milioni di euro. Per ciascun investimento effettuato dalle imprese delle regioni interessate può essere presentata la domanda fino all’esaurimento delle risorse stanziate dal ministero, pari a 1,8 miliardi di euro.

Cosa prevede la Zona unica europea 2024? Incentivi e credito d’imposta, ecco quali percentuali

In merito agli investimenti ammissibili (e alle spese agevolabili), il decreto stabilisce che le imprese potranno calcolare il credito d’imposta su costi sostenuti per l’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature varie e impianti, anche mediante contratti di locazione finanziaria. Si possono agevolare anche gli investimenti di terreni e gli interventi per ampliare gli immobili strumentali all’attività dell’azienda. Detti acquisti e interventi devono essere destinati a strutture produttive già esistenti o che vengano impiantate nella Zes Unica 2024.

Sugli investimenti, le spese sostenute dalle imprese con sede legale od operativa in Puglia, Calabria e Campania hanno la possibilità di richiedere un bonus del 40 per cento. Gli investimenti in Basilicata, Sardegna e Molise fanno maturare un credito d’imposta del 30% dei costi ammissibili. Gli investimenti riguardanti le imprese di Puglia e Sardegna a valere sul fondo per la transizione giusta potranno godere dell’incentivo rispettivamente del 50% e del 40%.

Quanto dura la Zona Unica e quali sono i modelli di domanda?

Gli investimenti effettuati nella regione Abruzzo, indicati dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, produrranno un credito d’imposta del 15%. Sui progetti relativi a questi primi quattro punti, le imprese potranno ottenere una premialità di 10 punti percentuali in caso di progetto con un costo inferiore a 50 milioni di euro per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese. Il massimo dell’agevolazione in Puglia arriva, dunque, al 70% del costo sostenuto.

Ulteriori premialità sono contenuti all’articolo 4 del decreto del ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. Nei prossimi giorni, il direttore dell’Agenzia delle entrate interverrà per pubblicare i modelli di domanda da presentare per la richiesta del credito d’imposta delle misure di cui sopra.