In casa Lazio sono giorni di riflessione. Tudor ha portato una ventata di aria nuova nel momento in cui è arrivato nella Capitale e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Si è adattato, ha utilizzato al massimo i calciatori a sua disposizione e ha fatto una serie di prove ed esperimenti che potrebbero essere utili per il futuro. Ha fatto le sue valutazioni e capito da chi potrà ripartire nella prossima stagione. Ora però è tempo di sedersi a tavolino con la società, perchè il nuovo allenatore ha una serie di richieste ben specifiche, per poter mettere in atto quella che è la sua idea di gioco. La prima si chiamava Kamada, ma è già sfumata con un soffio di vento. Per commentare il mercato e il rapporto tra la Lazio e Tudor, Dario Marcolin, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio ragiona su Tudor: Marcolin a Tag24
La stagione della Lazio si è conclusa con un posto in Europa League, ma con la delusione dei tifosi. Il cambio da Sarri a Tudor ha portato solo in parte i benefici che il club aveva previsto, e adesso che si devono programmare mercato e uturo, emergono i problemi. Tra senatori pronti a partire, richieste del mister e scontenti, in estate servirà una vera rivoluzione. Lotito e Fabiani hanno in mente dei nomi, ma non vorrebbero smantellare la rosa. Tudor ha lavorato con questa squadra per qualche mese e nella sua testa sono pochi i calciatori tagliati per la sua idea di gioco. Il tecnico pensava di poter ripartire da Kamada, ma alla fine il giapponese ha deciso di lasciare la Capitale. Che succedderà adesso? Per commentare il mercato e il rapporto tra la Lazio e Tudor, Dario Marcolin, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Nonostante qualche smentita, restano dubbi sul futuro di Tudor alla Lazio. Che idea ti sei fatto e cosa ne pensi?
“Tudor ha fatto bene da quando è arrivato, quindi non so se i dubbi possono essere legati al futuro, alla rosa a disposizione, ai giocatori che lui richiede. Di sicuro oggi sul piatto dobbiamo mettere i risultati raggiunti dal momento in cui ha preso il posto di Sarri. E’ evidente che ha portato la Lazio a conquistare un posto in Europa e non era scontato, quando stava scivolando via piano piano. E’ stata una stagione segnata da rapporti incrinati, incomprensioni e arrabbiature. Lui ha riportato una direzione verso l’alto. Ora se dovesse succedere qualcosa, è perchè una delle due parti non è felice. Ci possono essere dinamiche caratteriali in ballo, o tecnico-tattiche”.
Probabilmente i dubbi principali sono legati alla rosa. Pensi che questa Lazio sia molto distante da quella che è l’idea di gioco di Tudor?
“C’è una differenza sostanziale, al di là del modulo e dei giocatori. Oggi sul piatto della bilancia Tudor deve mettere che Felipe Anderson non c’è più, Pedro andrà via insieme a Luis Alberto, Immobile ha un anno in più e rischia di fare ancora più fatica. E poi c’è il rapporto con Guendouzi. Stiamo parlando praticamente di 5 o 6 titolari. E’ chiaro che nella programmaziona si dovrà mettere in conto tutto. Dovrà esserci un check tra l’allenatore e la società e credo sia questo ciò che balla sul mercato. Tudor sa già chi partirà, e ora si starà domandando chi può arrivare. E la Lazio non ha neanche grandi calciatori che rientrano dai prestiti. Un dissapore può esserci e penso sia legato a questo aspetto”.
Un dissapore legato anche alla gestione di Kamada, che per Tudor sembrava fondamentale?
“Si, ma non è che adesso non si può più giocare senza Kamada. Da quando è arrivato Tudor ha fatto bene, lo abbiamo visto in un ruolo diverso e in un momento positivo della squadra, ma non è che risolve lui i problemi della Lazio. E’ un giocatore di corsa, di gamba e di posizione, ma la fortuna di tutti dipende da come ti vede l’allenatore. In questa stagione Sarri non lo vedeva, mentre Tudor si. Resta però il fatto che, per quanto sia un buon giocatore, non è certo quello su cui si può costruire la squadra. Sul mercato ce ne sono di calciatori simili”.
Hai fatto riferimento a Immobile, che alla fine dovrebbe rimanere e la Lazio pare voler puntare su Castellanos. Credi che manchi comunque un altro attaccante da prendere sul mercato?
“Immobile e Castellanos hanno caratteristiche completamente diverse l’uno dall’altro. Ciro quest’anno ha fatto fatica, ma resta uno che se sta bene può sempre fare la differenza. Oggi l’età dei calciatori si è allungata e lui può ancora dire la sua. Taty è un giocatore funzionale alla squadra, che corre tanto, viene incontro, parte in profondità, ma fa meno gol. Immobile invece vive più per il gol e per gli ultimi 20 metri. La Lazio dovrebbe giocare un attaccante più fisico, il centravanti forte di testa e che fa reparto da solo. A quel punto avresti l’esperienza con Immobile, la dinamicità con Castellanos e il fisico con il terzo attaccante”.