L’ex deputata iraniana e figura politica fondamentalista, Zohreh Elahiyan, ha presentato domanda per candidarsi alle elezioni presidenziali previste per venerdì 28 giugno 2024. Elahiyan è finora la prima donna a presentare la propria candidatura.

Zohreh Elahian è la candidata donna alle presidenziali in Iran del 2024

Giovedì 30 maggio sono state aperte le candidature alle elezioni presidenziali in Iran del 28 giugno 2024 e 17 figure si sono registrate. Una di loro è una donna, Zohreh Elahian, che era parlamentare nella 11esima legislatura.

Elahiyan ha preso la parola alla conferenza stampa tenutasi dopo la fine del processo di registrazione:

Il motto del mio governo sarà governo sano, economia sana e società sana. Invece di considerarsi responsabile di tutti gli affari del paese, un governo sano dovrebbe sfruttare le capacità dei giovani e offrire in questo modo una nuova forma di governo.

Zohreh Elahiyan, medico di professione, ha ricoperto il ruolo di presidente della Commissione per i diritti umani al Parlamento. Elahian è una figura fondamentalista che sostiene l’obbligo dell’hijab. Nel mese di marzo, il Canada ha imposto sanzioni contro di lei per aver sostenuto la pena di morte per i manifestanti del movimento “Donna, Vita, Libertà”. Il movimento è nato dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata per non aver rispettato il codice di abbigliamento e deceduta in custodia nel settembre 2022. Nel febbraio 2023, Elahiyan era stata inclusa nell’elenco delle persone soggette a sanzioni da parte dell’Unione Europea.

Continua il periodo di presentazione delle candidature

Tra i 17 candidati che hanno presentato domanda per la 14esima elezione presidenziale ci sono anche il sindaco di Teheran Ali Reza Zakani, l’ex ministro della Sanità Masoud Pezeshkian, il deputato di Zahidan Fedahüseyn Maliki e l’ex governatore Habibullah Dehmerde. Il Consiglio dei Guardiani, un organismo guidato dal clero che esamina i candidati, pubblicherà l’elenco dei candidati qualificati l’11 giugno. Precedentemente il Consiglio aveva interpretato le leggi islamiche dell’Iran e aveva stabilito che queste impediscono ad una donna di candidarsi alla presidenza.

Dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero lo scorso 19 maggio, si sono aperte le elezioni presidenziali.