Vuole fare la storia anche in Europa, Giorgia Meloni, dopo averla fatta in Italia e lo dice senza mezzi termini dal palco di Piazza Del Popolo a Roma davanti a 20mila sostenitori – numeri della Questura – che hanno sfidato la calura di questo sabato 1 giugno per partecipare al comizio di chiusura della campagna elettorale di Fratelli d’Italia alle Elezioni Europee 2024, in programma l’8 e il 9 giugno.
Dal palco della piazza, nel cuore della Capitale, la Premier ha chiarito il suo progetto politico europeo, lo stesso aveva annunciato appena due settimane fa da un altro palco, quello spagnolo di Vox. Giorgia Meloni vuole fare la storia portando in Europa per la prima volta il suo “modello Italia”, ovvero, una maggioranza di governo composta esclusivamente da partiti di centro-destra. Dopotutto, nei giorni scorsi, lo aveva già chiarito che con la sinistra non avrebbe mai governato né in Italia, né in Europa.
Elezioni Europee 2024, davanti ai 20mila di Piazza del Popolo, Meloni: “Qui si fa la storia”
Le Elezioni Europee 2024 saranno – secondo la premier – un referendum tra due idee di Europa, “quella ideologica” della sinistra e la sua “nostra concreta e fiera”. Un referendum che Giorgia Meloni vuole vincere.
“Vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto a Roma un anno e mezzo fa in Italia” e “mandare all’opposizione rossi verdi gialli che tanti danni hanno fatto al nostro continente in questi anni”.
Più chiaro di così non avrebbe potuto dirlo e – per chi ancora avesse dubbi – la prima donna della destra italiana punta al ruolo di leader anche della destra europea, promuovendo a Bruxelles una maggioranza completamente orientata a destra, facendo convivere partiti con diverse sensibilità. E’ il modello Italia che nel nostro paese l’ha portata a entrare nella storia come la prima Presidente del Consiglio d’Italia.
“A giudicare dalle reazioni sembra che l’obiettivo sia meno lontano, non fanno che ripetere che bisogna mettere un argine alla destra, che siamo lupi travestiti da agnelli, fanno una specie di terapia di gruppo fa anche un po’ sorridere”,
ha affermato la premier, che la storia – appunto – la vuole fare anche in Europa.
“Qui si fa la storia e la storia possiamo essere noi. Siamo ad un punto di svolta. E’ un referendum tra “l’Europa ideologica” della sinistra e “la nostra Europa concreta e fiera”
ha detto Meloni che poi ha continuato:
“L’Europa deve riscoprire il proprio ruolo nella storia, occuparsi di poche grandi materie e lasciare agli stati nazionali di decidere su ciò che non ha bisogno di essere centralizzato. Altrimenti l’Europa resterà un gigante burocratico e un nano politico, e ci serve il contrario”.
Il programma e le Riforme, Meloni: “Non abbiamo paura di fare la riforma della giustizia. Il Premierato? La madre di tutte le riforme”
L’appuntamento nella piazza tra i sostenitori e alla presenza di tutti i big del partito, dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, ai ministro Carlo Nardio, Daniela Santanchè e Francesco Lollobrigida, era fissato per le 14,00 di oggi e la premier ha preso la parola intorno alle 15,00. L’intervento è durato circa un’ora nel corso del quale ha toccato tutti i punti del programma elettorale di Fratelli d’Italia per le Europee, senza dimenticare la politica nazionale con le polemiche sulle riforme costituzionali, come quella della giustizia.
“La riforma della giustizia è giusta, necessaria che non abbiamo paura di fare. Le cose che non funzionano vanno cambiate”.
Dal palco di Piazza del Popolo, Giorgia Meloni, ha attaccato la sinistra che non vuole il premierato perchè “lavorano perché le scelte degli italiani valgano di meno. Il premierato è la madre di tutte le riforme”.
Dal palco di Piazza del Popolo, Meloni attacca Schlein e risponde a De Luca
E in tema di polemiche, la presidente Meloni ha voluto cogliere l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e con il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’infinito teatrino originato dal suo saluto a Caivano.
Alla segretaria del Partito Democratico, Giorgia Meloni ha chiesto chiaramente di pronunciarsi sulle dichiarazioni dello spitzenkandidat dei socialisti Europei, partito a cui aderisce il Pd in Europa, Nicolas Schmit secondo cui i conservatori europei sono una forza non democratica. La presidente Meloni è la presidente del partito dei Conservatori Europei (ECR).
“Chiedo a Schlein di dire se condivide o no le parole di Schmit. Non scappi ancora una volta, è una domanda semplice: condividi o no che io non sarei una leader democratica?”
Risponde anche al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ieri, nella sua consueta diretta social, aveva nuovamente attaccato la premier per il modo con cui lo aveva salutato il 28 maggio a Caivano in occasione dell’inaugurazione del nuovo polo sportivo.
Quando si era presentata utilizzando l’insulto che le era stato rivolto qualche mese prima.
“Una donna insultata può difendersi o no? Noi siamo abituati a non abbassare la testa e non darla vinta a bulli e gradassi. Sono una donna e pretendo lo stesso rispetto che do agli altri. Eccola la parità, eccolo l’orgoglio femminile, quello che gli altri non sanno più difendere”.
Il discorso si è poi concluso con l’appello a tutti ad andare a votare, perché il grande timore di queste elezioni è l’astensionismo.
“Ho rinunciato a tutto quello a cui potevo rinunciare solo perché non volevo deludervi, vi chiedo in cambio solo 5 minuti per dirmi che siete al mio fianco perché è l’unica cosa che mi interessa. Finché ci siete voi, ci sono io. Finché ci siete voi tutto il resto si affronta a testa alta”.