Giuseppe Conte e Antonio Tajani si affrontano sul ring di Rapallo in un botta e risposta a distanza su Superbonus e riforme. Gli interventi dei due leader si sono succeduti sul palco del Convegno nazionale dei Giovani Imprenditori in corso  oggi – 1 giugno 2024 – a Rapallo in Liguria. Un palco che ieri è stato calcato anche da altri leader politici italiani, come la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein e il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini.

Il primo ad intervenire, a distanza, è stato il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che non ha risparmiato accuse al Governo. Subito dopo è stata la volta del segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani giunto in tarda mattinata in Liguria.

Elezioni Europee 2024, Conte accusa: “Sul superbonus da governo cagnara indegna”

Il leader Cinquestelle ha naturalmente attaccato l’operato del Governo su uno dei provvedimenti bandiera del suo governo, ovvero, il contestatissimo Superbonus.

“Mi dispiace questa cagnara indegna che è stata attrezzata a livello di governo per cui è diventato il super alibi. Parlano del Superbonus di Conte ma hanno fatto tra Draghi e Meloni una ventina di interventi. Lo hanno gestito loro, io solo per qualche mese”.

ha dichiarato Giuseppe Conte riferendosi alle polemiche della scorsa settimana in merito all’emendamento del  ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sull’aumento a 10 anni delle rate per i rimborsi relativi al bonus edilizio, già a partire dal 2024, rendendo la norma retroattiva. Un emendamento che ha messo in seria difficoltà l’esecutivo di Giorgia Meloni, vista la contrarietà del partito di Antonio Tajani che, pur votando per ben due volte la fiducia in aula al Decreto legge, si è astenuto nel corso della votazione in commissione al Senato.

Eppure, da Rapallo, questa mattina Tajani ha difeso la linea del Governo sul superbonus affermando che

“Ci sono stati degli errori per mancanza di controllo sul superbonus. E la mancanza di controlli sul superbonus ha provocato certamente danni ai conti dello stato. Bisogna intervenire e invertire la rotta ma, l’ho detto sempre, con provvedimenti che non siano retroattivi”.

Ed era stata propria la retroattività della norma introdotta nel Dl Superbonus con l’emendamento del Governo che non era piaciuta a Forza Italia, che nonostante le proteste non è riuscito a bloccare.

Riforma della giustizia, Tajani risponde alle critiche: “Giusto depoliticizzare la magistratura”

La riforma della Giustizia appena approvata in Consiglio dei Ministri con al centro la separazione delle carriere dei magistrati è stata argomento di scontro tra i due leader. Provvedimento bandiera da sventolare in campagna elettorale, il leader di Forza Italia ha difeso la riforma rispondendo alle accuse di Giuseppe Conte, che intervenendo sul palco prima di lui aveva detto che l’Italia non ha bisogno di

“mettere le Procure sotto il controllo del ministro di Giustizia di turno. Il potere esecutivo guiderà le Procure e le orienterà secondo gli amici e i nemici”.

Il vicepremier, invece, sottolineando l’importanza di una giustizia più veloce ha, poi, dichiarato di ritenere giusto:

“Depoliticizzare la magistratura, la riforma del csm va in questa direzione perché é assurdo avere giudici che vengono etichettati come simpatizzanti di un partito piuttosto che di un altro. Questo va a detrimento della giustizia stessa”.

Il leader azzurro, infine, si è detto molto soddisfatto del risultato raggiunto in Cdm.

“Quando accusavano Berlusconi e Fi di volere la riforma della giustizia perché serviva a lui , oggi lui purtroppo non c’è più e noi continuiamo a batterci per una giustizia giusta. Erano assolutamente infondate le accuse che ci muovevano”. 

Caso Toti, Conte: “Sistema marcio”. Tajani: “Saprà dimostrare estraneità”

Impossibile in Liguria non trattare i fatti dell’inchiesta della Procura di Genova che vede coinvolti diversi imprenditori e il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti.

Il leader pentastellato dice di no a gogne mediatiche ma punta il dito contro un “sistema marcio”. Conte parla poi di un “capitalismo infetto”.

“Siamo a Rapallo. Mi aspetto che ci sia un sussulto di responsabilità rispetto ad un modo di fare impresa basato sulle relazioni personali con il finanziamento dei politici di turno”.

A chi gli chiedeva se Giovanni Toti debba dimettersi, invece, Antonio Tajani ha risposto di essere sempre e comunque garantista che la decisione di restare o meno spetta solo a lui.

“Io sono sempre comunque garantista. Toti non e’ in Forza Italia da tanti anni, ma noi riteniamo che tocchi a lui decidere se rimanere oppure no. Ma prima di emettere sentenze di condanna la magistratura deve dimostrare se ci sono dei colpevoli. E’ la magistratura che deve dimostrare se un cittadino è colpevole, non il cittadino che deve dimostrare la sua innocenza”.