Riconoscere un gatto europeo, conosciuto anche come Euopean Shorthair, non è un’impresa facile, in quanto questa razza conta esemplari dalle caratteristiche molto diverse tra loro che rende arduo farne un identikit preciso. Eppure, esistono determinati elementi che ne determinano l’appartenenza a questa tipologia di felino, tra le più amate in Italia tanto da essere quella maggiormente presente nelle nostre case.

Come riconoscere un gatto europeo? Identikit del gatto più amato dagli italiani

Per riconoscere un gatto europeo bisogna in primo luogo osservare la corporatura, di taglia medio-grande, che presenta una muscolatura piuttosto sviluppata, un’ossatura forte, lo sterno esteso e le zampe robuste, simili a quelle dei “parenti” selvaggi. Altra particolarità, utile al suo identikit, è la coda rotondeggiante all’estremità.

L’aspetto più comune tra i vari esemplari che rientrano nella specie di gatto europeo c’è di sicuro quello tigrato, che rimanda alle sue origini nord africane, detto anche gatto tabby. Da qui in poi la varietà di caratteristiche è davvero multiforme.

Altri esemplari di gatto europeo infatti possono presentare il pelo, corto e folto, di colore bianco, grigio, nero, marrone o rossastro, oppure diverse combinazioni tra queste tonalità. Oltre alla trama tigrata, il suo manto può presentarsi marmorizzato, a macchie, maculato o striature.

Le dimensioni del cranio sono piuttosto importanti rispetto al resto del corpo e assumono forme tondeggianti, mentre il muso è di solito allungato, mentre le guance sono paffute.

Origini e curiosità sul gatto europeo

La razza europea ha origini dall’altro capo del Mediterraneo, e più precisamente nell’antico Egitto. Arrivato sulle nostre coste sotto forma di gatto selvatico grazie agli scambi mercantili, si è presto attestato come la razza con il maggiore numero di esemplari, tutti dalle caratteristcihe molto diverse, come abbiamo già evidenziato.

Nonostante la sua propagazione nel Vecchio Continente abbia avuto inizio nella notte dei tempi, lo standard di razza è stato ufficializzato solo nel 1982 dalla Fédération Internationale Féline (FIFe), dunque con caratteristiche ben definite e relativo pedigree. Fino a questa data, infatti, questa tipologia di gatto rientrava genericamente tra i Celtic Shorthair e la loro massima diffusione è avvenuta nei Paesi scandinavi, dove ancora oggi si trovano il maggior numero di allevatori.

Nel corso dei secoli, si è guadagnato un posto d’onore nelle case degli italiani, in quanto è in assoluto il gatto più diffuso nella più ampia categoria del gatto comune domestico, grazie anche al suo carattere dolce e socievole, che abbandona solo quando si trasforma in accanito predatore di piccoli animali. Infatti, nel passato veniva utilizzato nei contesti rurali per cacciare i topi.

La sua notevole diffusione è sicuramente dovuta anche alla sua grande capacità di adattamento, che gli permette di vivere ovunque e di socializzare anche con altre razze. Dunque, se state pensando di allargare la famiglia e avete già degli animali domestici, cani compresi, il gatto europeo è di sicuro il più indicato.

Ama stare con le persone ed è molto curioso e giocherellone, il che lo rende un compagno perfetto per i piccoli di casa. La sua vivacità comporta però che abbia bisogno di molte attenzioni e di numerosi stimoli per non correre il rischio di annoiarsi. Vive in media dai 15 ai 20 anni, mentre il peso parte dai 4 kg e può arrivare negli esmplari esemplari anche a 7.

Una cosa è certa: il gatto europeo è di sicuro tra le razze più affettuose, la femmina più del maschio, e averne uno in casa comporta un elevato scambio di coccole, commisurate alla capacità del felino di esternare il suo attaccamento. Ma una volta compresi quali sono i segnali del suo amore per voi, l’idillio non avrà fine.

Foto di Wojciech Kumpicki