Disoccupazione e lavoro: come risolvere il problema del precariato? Ecco le soluzioni proposte per combattere la precarietà come fenomeno storico.
Il precariato nel mondo del lavoro non è un fenomeno recente. Eloisa Betti, docente di Storia del lavoro all’Università di Bologna, nel suo libro “Precari e precarie: una storia dell’Italia repubblicana” e “Le ombre del fordismo“, dimostra come la precarietà lavorativa sia un elemento strutturale del mercato del lavoro italiano dagli anni Cinquanta e Sessanta. Questo post esplora le cause storiche del precariato e propone alcune soluzioni per affrontare questo problema che influenza il tessuto socioeconomico attuale.
Disoccupazione e lavoro: la precarietà come fenomeno storico
La precarietà lavorativa non è una novità recente. Durante il boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, molte categorie di lavoratori, in particolare donne e giovani, erano in condizioni di lavoro instabili, mentre la stabilità era riservata a specifici settori e gruppi demografici.
Negli anni Settanta, nonostante lo Statuto dei lavoratori del 1970, la stabilità riguardava principalmente i lavoratori maschi bianchi adulti di settori industriali, escludendo donne, giovani e immigrati, mantenendo una continuità di precarietà anche nei periodi di crisi.
Negli anni Novanta, la flessibilizzazione del mercato del lavoro, promossa per aumentare la competitività, era in realtà una continuazione della precarizzazione. Il pacchetto Treu del 1997 e leggi successive hanno ampliato il lavoro instabile, rafforzando dinamiche preesistenti.
Le recenti crisi economiche, inclusa quella da COVID-19, hanno aggravato la situazione, aumentando disoccupazione e lavoro precario, colpendo soprattutto donne e giovani. La crisi post-pandemia ha visto un incremento dei licenziamenti, come nei casi di Henkel, Gianetti Ruote, GKN e Whirlpool, erodendo ulteriormente il modello di stabilità lavorativa costruito negli anni Sessanta e Settanta.
Soluzioni per risolvere il problema del precariato
Per affrontare efficacemente il problema del precariato, è necessario un approccio multifattoriale che consideri sia le cause storiche che quelle contemporanee. Ecco alcune soluzioni proposte:
1. Riforma delle leggi sul lavoro
Revisione dei contratti a termine, regolamentazione delle agenzie interinali e protezione dei lavoratori stagionali per ridurre la flessibilità eccessiva.
2. Rafforzamento dei sindacati
Potenziare la capacità di negoziazione collettiva per migliorare le condizioni dei lavoratori precari.
3. Politiche attive del lavoro
Formazione professionale e assistenza nella ricerca di lavoro per aiutare i precari a migliorare le competenze e trovare impieghi stabili.
4. Protezione sociale universale
Fornire sostegno fondamentale ai lavoratori precari durante i periodi di disoccupazione, includendo sussidi di disoccupazione e accesso alla sanità e istruzione.
5. Promozione della parità di genere
Le donne sono spesso le più colpite dalla precarietà lavorativa. Politiche specifiche per promuovere la parità di genere nel mercato del lavoro, come l’equità salariale, il congedo parentale retribuito e il supporto per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, possono contribuire a ridurre il divario di genere nella precarietà.
6. Incentivi alle imprese per la stabilizzazione dei contratti
Il governo potrebbe offrire incentivi fiscali alle imprese che assumono lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Questi incentivi potrebbero essere strutturati in modo tale da premiare le aziende che dimostrano un impegno a lungo termine verso la stabilità occupazionale dei loro dipendenti.
7. Lotta al lavoro sommerso
Il lavoro sommerso è una delle principali cause di precarietà. È necessario un rafforzamento delle misure di controllo e delle sanzioni per le imprese che operano nell’illegalità. Allo stesso tempo, è importante offrire percorsi di regolarizzazione per i lavoratori che si trovano in condizioni di lavoro irregolare.
8. Creazione di un dialogo sociale inclusivo
Un dialogo sociale inclusivo che coinvolga tutte le parti interessate, comprese le organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro e del governo, può contribuire a sviluppare soluzioni condivise per il problema della precarietà. È essenziale che questo dialogo sia trasparente e orientato alla costruzione di un mercato del lavoro più equo e sostenibile.