Dopo i casi di Genova e di Aosta, e ancor prima quelli che hanno visto protagonisti, loro malgrado, il presidente del Senato Ignazio La Russa e l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, anche a Roma sono comparsi dei manifesti elettorali di Giorgia Meloni a testa in giù. Tag24 è riuscita a documentarne uno sugli autobus della linea urbana della capitale. Per questo, ha contattato l’assessore alla mobilità capitolina, Eugenio Patanè, per verificare se il Comune ha intenzione di arginare quella che sembra l’ultima moda della campagna elettorale per le elezioni europee del 2024.
Manifesti della Meloni a testa in giù sugli autobus di Roma. Parla l’assessore alla mobilità Patanè
Dopo essere entrato in possesso di una foto che attesta che anche sugli autobus di Roma si sta diffondendo la moda di mettere i manifesti della Meloni a testa in giù, Tag24 si è rivolto all’assessore alla mobilità della giunta Gualtieri, Eugenio Patanè, il quale haspiegato: “In questo momento non sono a Roma, sto a Praga impegnato in un incontro degli assessori alla mobilità delle città europee. Non so, quindi, se, nel caso specifico, si è trattato di un singolo atto di vandalismo. In ogni caso, se Giorgia Meloni e il suo comitato elettorale si sentiranno lesi nei propri interessi sulla base del contratto che hanno sottoscritto con l’agenzia che gestisce la pubblicità sui mezzi pubblici di Roma, la IGPDecaux, dovranno rivolgersi a loro, non al Comune, nè all’Atac”. Per l’assessore, quindi, nè il Campidoglio nè la sua società partecipata hanno responsabilità su quanto documentato da Tag24.
Perché gli avversari della destra capovolgono i manifesti con le foto dei loro avversari. I precedenti La Russa, Ceccardi (e della stessa Meloni)
Ma perché gli avversari della destra capovolgono i manifesti? Lo fanno, evidentemente, ricordando come fu mostrato il corpo di Benito Mussolini a piazzale Loreto, a Milano, dopo essere stato ucciso dai partigiani nell’aprile del 1945. Ultimamente, questo stesso gesto ha interessato sia il presidente del Senato Ignazio La Russa, messo a testa in giù dall’attore Michele Riondino sul suo profilo Facebook in occasione dell’ultimo 25 aprile, che l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. Ma anche la Meloni ha un precedente clamoroso: a febbraio 2024, fu messa a testa in giù dal direttore del museo di Ostuni.