L’amarezza della finale persa di Conference League rimarrà ancora per tanto tempo, ma la Fiorentina cerca di guardare subito al prossimo futuro, cercando di costruire la Viola che verrà, anche se Mauro Bressan ancora non riesce a digerire il ko contro l’Olympiacos ad Atene. Le sensazioni erano positive, disintegrate dal gol di El Kaabi che ha permesso ai ragazzi di Mendilibar di poter festeggiare.
“Ero con papà a vedere la partita, lui ha 88 anni, ma questa gioia non è riuscito ad ottenerla”, afferma l’ex centrocampista gigliato (due stagioni in viola per lui dal 1999 al 2001), che ha visto una squadra “scarica fisicamente” e in tal senso incapace di poter offrire il suo solito gioco. “Ecco perchè hanno giocato a lanci lunghi, ma il problema è stato anche il poco cinismo“, spiega Bressan, che però prende le difese di Vincenzo Italiano: “Non lo valuto sulle finali perse, ma su quello che ha portato a Firenze negli ultimi anni, e di risultati ce ne sono stati”.
Sta di fatto che ora le strade tra il tecnico e la Fiorentina sembrano pronte a dividersi: “Si è arrivati alla fine di un ciclo, servirà continuità in tal senso”, sottolinea Mauro Bressan in esclusiva a Tag24.
La Fiorentina prova a rimettere insieme i pezzi, le parole di Mauro Bressan a Tag24
Tre finali perse in due anni, lo score della Fiorentina è negativo. Contro l’Olympiacos l’ultima batosta, facendo diventare la Conference una vera maledizione secondo Mauro Bressan.
D: L’Europa è diventata un incubo.
R: Abbiamo sofferto. La partita è stata brutta, ma dispiace perchè le occasioni per segnare ci sono state, ma la Viola non le ha sfruttate. L’Olympiacos non ha fatto nulla se non difendersi con ordine, ma è stata capace di sfruttare l’episodio migliore, mentre la Fiorentina è stata poco cinica. Il popolo viola si meritava questa soddisfazione, è veramente un peccato. Anche perchè arrivare due volte di fila in finale non è scontato, anzi.
D: La sensazione è che la squadra abbia portato la paura del suo tecnico in campo, giocando a lancioni, cosa che non ha mai fatto nell’arco della stagione. Che ne pensi?
R: E’ stato strano vedere questo modus operandi, evidentemente non avevano le linee di passaggio per poter fare il loro gioco, visto che i greci pressavano bene. Poi bisogna vedere le condizioni fisiche, e alcuni elementi non sono arrivati al meglio. Nico Gonzalez in forma avrebbe fatto la differenza, ma non è riuscito a trovare lo spunto, così come Bonaventura, giocatori importanti che purtroppo sono mancati in tal senso dal punto di vista fisico. Forse per questo si è deciso a giocare di lanci lunghi.
D: Se la Fiorentina avesse giocato al suo solido modo parleremmo di un’altra finale adesso?
R: Con i se e i ma ci facciamo poco. Poi spesso le finali le decidono gli episodi, visto che le partite di solito non sono belle. Non me la sento di condannare l’assenza di gioco, l’unica cosa che mi viene da dire che magari quando ci sono alcune occasioni che devono essere tramutate in gol, è un peccato non aver sfruttato quel poco che si è creato.
Vincenzo Italiano ai saluti
Poteva essere la ciliegina sulla torta la Conference, così non è stato. Deluso anche Vincenzo Italiano, che avrebbe voluto lasciare un ricordo prima di salutare. In merito all’addio dell’ex Spezia, Mauro Bressan ha una sua idea.
D: Italiano sopravvalutato per questi livelli?
R: Giudico Italiano non per la sconfitta, ma per quello che ha fatto a Firenze. Gli errori sono sempre gli stessi? Ok, ma vale anche il discorso della mentalità che ha dato alla squadra. Il fatto che lui non abbia esperienza per gestire certe situazioni magari può essere vero, e magari qualche errore lo ha fatto anche lui, ma io non sono contro di lui perchè ha cambiato la Fiorentina, e l’allenatore che verrà dovrà cominciare da questo.
D: Continueresti con lui? In caso di addio qual’è il nome che più ti stuzzica?
R: La decisione Italiano l’ha già presa, ma sono convinto che abbia finito il suo ciclo, nel complesso ha fatto bene. E’ giusto che vada a trovare altri stimoli, così come la Fiorentina debba cambiare. Ora mi aspetto un allenatore che possa continuare l’idea che ha dato Italiano alla Fiorentina, ovvero giocare bene e all’attacco, portando entusiasmo.
D: Palladino piace molto alla Viola.
R: A Monza ha fatto molto bene, è uno che ha mentalità per creare questa voglia di giocare bene.