Caro ministro Lollobrigida è arrivata l’ora di darsi all’ippica, parola di Filippo Champagne e non solo. 

Un anno fa il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, con delega all’ippica, dal palco del 140° derby di Capannelle, a Roma, promise a spron battuto il rilancio del mondo dei cavalli da corsa. Ad oggi i risultati scarseggiano e proprio per questo gli attori dell’ippica gli hanno scritto una lettera aperta nella quale chiedono un piano per far tornare il settore ai fasti di una volta. Fondamentalmente scuderie e pubblico si sentono abbandonati a loro stessi.

Lo scorso 19 maggio 2024, per l’edizione 141° del Derby romano il ministro ha disertato l’appuntamento. Forse non potendo rispondere nei fatti ha preferito evitare domande scomode o recriminazione.

Filippo Champagne: “Le promesse mancate per l’ippica del ministro Lollobrigida”

Filippo Romeo, alias Filippo Champagne, istrionico personaggio lanciato dal programma radiofonico “La Zanzara”, grande scommettitore e appassionato di ippica in esclusiva a Tag24.it ha spiegato come il ministro Lollobrigida non abbia dato seguito.

D. Come trova lo stato di salute dell’ippica italiana oggi?

R. “Innanzitutto io sono nel mondo dell’ippica perché sono un giocatore. Ho 48 anni e 30 anni fa ho iniziato a giocare i cavalli in sala corse. E posso dire che in Italia l’ippica è morta, è morta perché non ci sono investitori, nessuno vuole investire sull’ippica. Nessuno. Poi sicuramente una cosa che influisce tantissimo è il fatto che non ci sia stato ricambio generazionale. Quando avevo 18 anni era pieno di giovani che giocavano i cavalli. Ci tengo a specificare che possono scommettere solo i maggiorenni e che devono farlo con più ragionevolezza, ma non si può dire che i giocatori non sono importanti, perché contribuiscono a quel mondo”.

D. Cosa dovrebbe fare domani il ministro Lollobrigida per dare una speranza in più all’ippica italiana e al galoppo?

R. “Sicuramente dovrebbe partire dalla gestione dei montepremi. Le faccio un esempio, domani compro un cavallo giusto, lo metto a gareggiare e il cavallo vince. Il premio, che possa essere di 5mila euro o da un milione di euro, non può essere incassato subito, ma ci vogliono sette otto mesi per ricevere i soldi. Quindi sembra normale che il proprietario, l’allenatore, il fantino devono aspettare otto mesi per prendere i soldi? In Francia e in Inghilterra ci vogliono solo poche settimane. 

D. Quindi è anche una questione di liquidità?

R. “Certamente, le scuderie hanno tante spese: pagare l’allenatore, mantenere i cavalli, i viaggi e gli spostamenti per gli ippodromi. Su questo il ministero dovrebbe intervenire subito. Inoltre ci sono anche le corse virtuali che rovinano il tutto, molti giovani scommettono su queste corse virtuali che sono devastanti per i problemi di ludopatia”. 

Dalle scommesse ai pronostici, la nuova figura del ‘Tipster’ dell’ippica

D. Lei in concreto cosa sta facendo per l’ippica?

R. “Abbiamo creato con il mio manager la ‘Scuderia Champagne’ e faccio il ‘tipster’ (divulgatore di quote e pronostici ndr) figura già diffusa nel calcio e in altri sport. Ora tanti proprietari di scuderie ci cercano e siamo riusciti a riportare un po’ di giovani negli ippodromi. Lo vogliamo fare con criterio, sempre e solo con maggiorenni e non certo per diventare milionari, con il gioco non lo si diventa”.

D. L’ippica è certamente un mondo complesso, ma è soprattutto un settore, un mercato che vede tanti lavoratori impegnati. 

“Qui la politica deve intervenire e nell’ippica non sta intervenendo, come non interviene da nessuna parte in Italia. Mi scuso ma mi permetto di dire che per me la politica italiana è una porcheria. Esistono tantissime figure che lavorano, non solo le scuderie, basti pensare anche a quelle società che costruiscono le gabbie di partenza o gli inservienti che accompagnano i cavalli.

Non solo Lollobrigida, che delusione questa politica: è solo propaganda

D. È quindi deluso dalla politica? Su chi scommetterebbe per il futuro? 

R. Alle ultime elezioni ho votato la Meloni e anche lei è stata una grande delusione. Vedo solo esclusivamente propaganda elettorale, e anche lei una volta andata al governo è diventata uguale agli altri. Se un domani c’è da votare io non ci andrò, anzi. Sto seriamente pensando un domani di candidarmi direttamente io e fondare un partito: il “popolo della Gaina”. 

D. Farebbe concorrenza a suo fratello? (Senatore Romeo capogruppo Lega al Senato ndr)

R. “Con la Lega assolutamente no, si figuri, sono contro Salvini non mi piace niente di lui.  Poi per carità, con mio fratello c’è rispetto, non è che ci vogliamo benissimo, ma c’è grande rispetto. Parliamo solo di calcio perché siamo entrambi tifosi dell’Inter, ma riguardo alla politica e altre cose siamo ben distanti”

D. Quindi non vede qualcuno in grado di rilanciare l’ippica? 

R. Se un domani dovessi vedere cavalli italiani vincere nelle grandi corse francesi e inglesi sarei l’appassionato più felice del mondo. Per me il galoppo è grande passione, è uno sport bellissimo, amo i cavalli e quindi amo tutto quello che c’è dietro perché c’è un lavoro immesso, ci sono tante famiglie e tanti lavoratori. Le posso garantire che se andassi in politica la prima cosa che farei cercherei di aiutare l’ippica italiana che è davvero in una situazione disastrosa.

Il rilancio dell’ippica passa anche da mister Allegri

D. Ultima domanda, Massimiliano Allegri, ex allenatore della Juventus, grande appassionato di ippica, potrebbe essere uno di quei personaggi che servono al sistema? Le piacciono i suoi cavalli?

R. “Certo, li conosco i suoi cavalli, ho giocato ‘Estrosa’ un suo cavallo”

D. Gli consiglierebbe di lasciare il mondo del calcio per darsi all’ippica e dare una mano a questo mondo? 

R. “Potrebbe essere una cosa interessante. Purtroppo non conosco Allegri, ma se dovessi incontrarlo gli direi: visto che sei un potenziale economico potresti dare una mano anche nella diffusione. Però chapeau ad Allegri che è uno dei pochi che sta investendo. Insomma sta comprando cavalli, ha fatto la sua scuderia, quindi ho tutto il rispetto per Allegri, anche se nel calcio allenava la squadra sbagliata”.