È chiaramente l’anno dell’Olympiacos, con il successo di ieri sulla Fiorentina la squadra greca ha vinto la Conference League dimostrandosi non da meno della Primavera fresca vincitrice della Youth League a discapito del Milan.
L’anno dell’Olympiacos, vinta Conference e Youth League
Un doppio colpo difficile da digerire quello che l’Olympiacos ha assestato alle squadre italiane, prima in Youth League e in seguito con la Conference League dove sono state battute rispettivamente Fiorentina e Milan Primavera.
Una stagione da incorniciare per la società che ora può vantare di avere non soltanto due trofei in più in bacheca ma anche due gruppi, sia per quanto riguarda il livello della prima squadra sia per quello della Primavera, tra i più forti in circolazione.
Risultato che non può essere dettato dal caso e che dimostra quanto stia pagando il lavoro gestito dalla dirigenza dell’Olympiacos nelle ultime stagioni calcistiche. Ad arrivare per primo il successo in Youth League dei giovani biancorossi che sono arrivati fino in fondo alla competizione riuscendo a sovrastare nettamente anche uno dei Milan Under19 più forti degli ultimi tempi.
Un 3-0 assestato in meno di 6 minuti ma che è risultato micidiale per la squadra di Abate e che ha interrotto il sogno rossonero sul più bello. Il Milan, però, non è l’unica squadra ad aver fatto i conti con gli inarrestabili greci.
A farne le spese è stata anche la Fiorentina, che ha perso la sua seconda finale consecutiva di Conference League dopo quella contro il West Ham dell’anno precedente e che vede infrangere nuovamente i propri sogni.
Fondamentale il gol di El Kaabi arrivato nella seconda frazione dei tempi supplementari e che ha impedito si arrivasse ai calci di rigori per una roulette russa che avrebbe potuto condannare i greci vista l’imprevedibilità del risultato.
La beffa delle squadre italiane, battute Fiorentina e Milan
Condannate, invece, rispettivamente Fiorentina e Milan che avrebbero potuto portare l’Italia a fare tris vista la vittoria dell’Europa League dell’Atalanta nella scorsa finale di Dublino contro l’invincibile Bayer Leverkusen.
Un merito che i viola e i rossoneri non hanno potuto raccogliere nonostante le ottime prospettive. A partire dai ragazzi di Abate, maturi e con un tasso tecnico sopra la norma tanto da permettere alla prima squadra di attingere spesso e volentieri dalla cantera in caso di emergenza infortuni.
Da Simic in difesa, passando per gli attaccanti Sala e Camarda: giocatori che in più occasioni hanno permesso a Pioli di avere ricambi di qualità e che non deludessero le aspettative nonostante le tante pressioni.
Nessun nome di spicco, invece, alla Fiorentina che sotto la guida di Italiano ha dimostrato di essere squadra e di saper giocare uniti verso un unico obiettivo: un andamento permesso dalla capacità tecnico-tattica dell’allenatore che ha dato una filosofia di gioco e un senso di appartenenza che ha riportato i viola nuovamente alla finale della competizione.
Un risultato duro da digerire per entrambe le squadre italiane ma che dovrà servire da lezione per le stagioni che verranno nella speranza che sia la Fiorentina che il Milan Primavera riescano ad ottenere altre soddisfazioni.
Un futuro roseo sembra destinato per i rossoneri che, vista la giovane età dei principali interpreti, potrà lavorare ancora molto su determinati aspetti. Destino che potrebbe essere diverso per i viola, dove aleggia la sensazione della fine di un ciclo e della necessità di abbracciarne uno nuovo.
Partendo, infatti, dall’addio probabile di Italiano il club toscano dovrà trovare un nuovo interprete che guidi la squadra verso la stagione che verrà. Possibile che, oltre l’allenatore ci siano altri cambiamenti nella rosa della squadra e che, al di là di quei giocatori a fine prestito che dovranno andare via, molti altri potrebbero non essere più considerati coerenti per il progetto.