Per la prima volta nella storia un Papa ha chiesto pubblicamente scusa per un suo comportamento privato. L’ha fatto l’altro giorno, 28 maggio, Bergoglio con l’intenzione di chiudere lo scandalo suscitato dalla sua frase resa pubblica nei giorni scorsi a proposito dell’opportunità di ammettere nei seminari persone con tendenze omosessuali “C’è già troppa frociaggine”. Questo è uno degli aspetti più importanti dell’intera vicenda a parere di uno dei vaticanisti più attenti al suo pontificato: Raffaele Luise. L’autore, tra l’altro, di “Testimone della misericordia, il mio viaggio con Francesco” scritto con il cardinale Walter Kasper, sostiene che “non ci si può focalizzare solo su un suo passaggio negativo, quale è stato quello della frase riportata dai giornali. Ma è giusto sottolineare in ogni caso la luminosità del pontificato di Bergoglio”.

Perché Papa Francesco ha detto “nei seminari già c’è troppa frociaggine”? Raffaele Luise: “Non padroneggia l’italiano, ma ha amici trans”

Cosa ne pensa Raffaele Luise, uno dei decani vaticanisti avendo lavorato, tra gli altri, con Repubblica, Radio Vaticana e il Giornale Radio Rai, del caso Bergoglio? “Credo che bisogna considerarne più aspetti. Il primo è che la parola che il Papa ha pronunciato il 20 maggio è grave: questo è fuor di dubbio. Ma subito dopo bisogna considerare che Bergoglio è il contrario di un omofobo. Tutti ricordano la sua frase del 2013: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarlo?”. Ma non solo: Francesco ha amici gay e transessuali. Durante la pandemia, ad esempio, ha aiutato le trans di Torvaianica che erano rimaste senza entrate. Ed è innegabile che il mantra del suo pontificato sia quello ripetuto l’altro giorno da Matteo Bruni: “Nella Chiesa c’è posto per tutti, tutti, tutti”.

D Allora, come si spiega quel clamoroso scivolone?

R “Col fatto che il Papa non padroneggia l’italiano. Il che, talvolta, ha grevi e gravi risvolti”.

D Molti sostengono che la sua sia la teologia del pueblo…

R “Di sicuro Francesco non è un Papa Re. Ma un Pastore che cammina con lo stesso passo della sua gente. Di conseguenza, la sua colloquialità così alla mano talvolta lo fa andare sopra le righe. Del resto: chi ha mai sentito un papa dire: “Se qualcuno mi tocca la mamma gli do un pugno?” E’ il suo modo di porsi: vicino alla gente, come è stato, a suo modo e ai suoi tempi, Giovanni XXIII”.

D In ogni caso, lei sostiene che ora bisogna sottolineare anche la forza di un atto che non ha precedenti in Vaticano: le scuse pubbliche di un Papa per un fatto personale.

R “Certo. Giovanni Paolo II aveva chiesto scusa a nome del mondo cristiano per la Shoa. Ma nessuno per uno scivolone personale. Francesco, l’altro giorno, ha compiuto un atto rivoluzionario, tanto più in tempi come questi violenti e impauriti”.

Luise:”Far trapelare la frase pronunciata dal Papa è stata una cattiveria di un Cardinale. Molti non lo sopportano”

D Bisogna pensare che è stata una cattiveria di qualche Cardinale far trapelare la frase del Papa del 20 maggio?

R “Certo che sì. Il Papa l’avrebbe pronunciata in un incontro riservato e a porte chiuse con la Cei. E’ evidente che è stato tradito da un vescovo che non lo sopporta”.

D Ha idea di chi possa essere stato?

R “Ce ne sono tanti che non lo sopportano. E che con slealtà danno vita a quello che Francesco chiama ‘il chiacchiericcio’“.

D Il problema dell’ingresso delle persone con tendenze gay nei seminari, in ogni caso, rimane.

R “Sì, ed è a conoscenza di parecchi vescovi che non fanno nulla al riguardo”.

D Bergoglio, in passato, si è scagliato contro le lobby gay. Ma ci sono anche le lobby etero…

R “Certo. Ma Papa Francesco rimane coraggiosissimo a denunciarle. Papa Benedetto XVI parlava genericamente di spazzatura all’interno della Chiesa. Lui, invece, lo fa chiaramente. E, contemporaneamente, non si può dimenticare che dà l’ok alla benedizione delle coppie omo e irregolari. Una cosa per la quale, il Vaticano stava perdendo per strada le Chiese più tradizionali come quella africana e quella americana”.

D Bergoglio è stato tradito dall’italiano zoppicante anche quando ha parlato di bandiera bianca per l’Ucraina?

R “In quella occasione, la dicitura ‘bandiera bianca‘ era contenuta in una domanda postagli da un giornalista. Lui, nel rispondergli, l’ha solo ripetuta. E, in ogni caso, ha subito chiarito che non chiedeva la resa dell’Ucraina, ma un negoziato. Dopodiché, certo: lui è il Papa arrivato “dalla fine del mondo”. Quindi non è un eurocentrico come Wojtyla. Tant’è che ha anche detto “Io non posso stare nè con l’una nè con l’altra parte”“.

D Un Papa del Sud del mondo.

R “Un papa mondialista, che cerca una terza via tra i due imperi. Ma che non saremmo giusti a definire omofobo”.