Stanno facendo discutere le dichiarazioni pronunciate dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi 30 maggio 2024, in occasione delle commemorazioni in programma questa mattina alla Camera per il centenario del discorso fatto da Giacomo Matteotti in Parlamento. Un discorso che gli costò la ‘condanna a morte’ per mano fascista.

In particolare a generare reazioni è stato un passaggio in cui la leader di Fratelli d’Italia utilizza il termine “squadristi fascisti” per indicare gli assassini del deputato socialista italiano. Un’affermazione che è sembrata una risposta a chi in passato l’aveva accusata di non essersi mai dichiarata antifascista.

Una dichiarazione che sta suscitando, però, reazioni contrapposte e tra queste c’è anche quella del fondatore di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, presente questa mattina alla Camera per la cerimonia del centenario del discorso di Matteotti.

Morte Matteotti, Meloni: “Uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti”. Fini: “E’ la storia”

Ma cosa ha detto Giorgia MeloniNel ricordare Giacomo Matteotti, la presidente del Consiglio, ha detto:

“Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no”.

Dichiarazioni a cui l’ex presidente della Camera di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, rispondendo in Transatlantico ai giornalisti che gli chiedevano un commento a tale dichiarazione ha risposto:

“E’ la storia. D’altra parte, Dumini, colui che guidava le squadracce, era notoriamente iscritto al partito fascista”.

Maraio: “Adesso Meloni ‘spenga’ anche la fiamma dal simbolo”. Serrachiani: “Importante che lo dicesse con chiarezza”

Le parole della premier sono state commentate anche dal segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio, che ha chiesto alla premier di spegnere “la fiamma” dal simbolo del partito.

“Belle le parole del premier Meloni su Matteotti ma serve qualcosa in più. E’ il tempo di ‘spegnere’ la fiamma. Dal simbolo del principale partito di Governo vada via il richiamo alla tradizione fascista perché è con quella logica che nacque la fiamma”.

Ha detto Maraio, candidato capolista nella circoscrizione Sud nella lista Stati Uniti d’Europa.

Sono state accolte con favore, invece, dalla deputata del Partito Democratico, Deborah Serracchiani, che ha dichiarato:

“Finalmente era importante che venisse fatto e detto con chiarezza dalla Presidente del Consiglio. Credo che le istituzioni debbano tutte ricordare che quello fu un’omicidio di chiara matrice fascista”.