La negazione della Fornero sulle pensioni con Quota 41 per tutti è secca e non lascia trapelare un filo di incertezza. La misura che prevede la liquidazione del trattamento con il solo sistema contributivo risulta essere troppo penalizzante per le casse dello Stato italiano.
Per la Fornero si tratta di un progetto irrealistico, fuori dalla portata della disponibilità finanziaria per oggi, ma soprattutto per il futuro. Così, con la maestria che compete all’economista e politica italiana, vengono definiti i primi passi in tema previdenziale per la Manovra 2025.
Pensioni: Fornero boccia Quota 41 per tutti
Nella Manovra 2025 non ci sarebbe spazio per il debutto della Quota 41 per tutti, il progetto pensionistico, cavallo di battaglia della Lega, molto probabilmente non sarà neanche discusso dal Governo Meloni.
Nella prossima legge di Bilancio gli obiettivi previdenziali puntano alla sostituzione di Quota 103. Attualmente, la misura permette ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni di età con un accumulo contributivo di 41 anni di versamenti, di cui almeno 35 anni effettivi. A cui si aggiunge una pensione liquidata con il sistema contributivo e un importo soglia di 4 volte il trattamento minimo. Questi requisiti resterebbero in vigore fino al compimento dell’età pensionabile, fissata a 67 anni (senza adeguamento fino al 2026).
Nel merito, va detto che qualche esperto prevede la proroga per Quota 103 nel 2025, mentre altri hanno prognosticato l’introduzione della misura Quota 104, che porterebbe all’uscita a 63 anni con 41 anni di versamenti a cui seguirebbero tutte le penalizzazioni previste per Quota 103.
C’è da dire che nell’annuncio programmatico, il Sottosegretario Claudio Durigon, ha presentato i progetti previdenziali per il 2025. Pertanto, non si esclude il differimento di Opzione Donna e APE Sociale con una possibile sostituzione di Quota 103.
In questo frangente è emersa Quota 41 per tutti con il ricalcolo interamente contributivo. Ricordiamo che attualmente, Quota 41 precoci permette ai lavoratori che appartengono alle categorie meritevoli di tutela di andare in pensione, a prescindere dall’età.
Pensioni, Fornero Quota 41 per tutti, si farà?
Sono molti i lavoratori che attendono l’istituzione di Quota 41 per tutti, soprattutto considerando che si tratta di una misura fortemente spalleggiata dalla Lega.
A conti fatti si tratterebbe di un’alternativa alla mancanza di uno strumento flessibile per l’uscita dal lavoro. Una misura non certo banale considerato che manca una pensione anticipata slegata da 41 anni di versamenti. Dopo questa misura resta solo la pensione di vecchiaia a 67 anni di età con 20 anni di versamenti e per qualcuno si perfeziona a 71 anni di età.
Sicuramente, c’è l’uscita a 63 o 64 anni di età, ma legate alle categorie meritevoli di tutela, così come la pensione anticipata Opzione donna. Un dato che fa molto discutere in un rapporto in cui manca la continuità nei progetti lavorativi.
Ora, all’interno delle difficoltà di accesso alla pensione, il governo italiano non trova una quadra su Quota 41 per tutti. In sostanza, l’assenza di tagli e penalizzazioni rende la misura insostenibile per lo Stato.
Allo stato dei fatti la pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne e 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini esiste già.
D’altra parte, la misura e stata istituita dalla legge Fornero (art. 24 co. 10 del D.L. n. 201/2011) e offre la possibilità di ritirarsi dal lavoro senza dover maturate il pensionamento di vecchiaia (67 anni).
Il trattamento viene liquidato con il sistema contributivo, retributivo e misto. Per la liquidazione del trattamento economico previdenziale è necessario attendere una finestra mobile di 3 mesi.
Il parere della Fornero sul futuro pensionistico italiano
L’estenuante dibattito tra economici e politici per Quota 41 per tutti non porta a nessuna conclusione, se considerato che anche con l’introduzione del solo sistema contributivo per il calcolo della pensione e altre penalizzazioni la misura resta insostenibile sia per la Corte dei Conti che per l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Secondo l’ex ministra Elsa Fornero, il governo dovrebbe riformulare gli obiettivi. Come riportato da pmi.it, l’economista e politica italiana in un intervento durante il Festival dell’Economia di Trento, ha formulato una considerazione in merito alla prossima riforma delle pensioni.
La Fornero ha spiegato che l’attuale sistema pensionistico si regge su basi solide, risultando abbastanza sostenibile. Lo stesso non può affermare per Quota 41 per tutti.
Per l’economista il governo italiano dovrebbe staccarsi dall’ideologie delle controriforme e orientare le risorse verso le persone in difficoltà. La pensione anticipata non deve risultare una pezza tappabuchi, anche perché non permette di risolvere i diversi problemi previdenziali degli italiani.
L’ex ministra, ha spiegato che i punti fondamentali su cui dovrebbe essere stilato un nuovo progetto previdenziale sono: aspetto demografico ed economia.
Nel sistema previdenziale italiano le misure abbracciano le persone anziane, quelli meno anziani, i giovani e i bambini. Il sistema si fonda su una connessione generazionale gestita dallo Stato; pertanto i progetti futuri incidono sui giovani, su cui ricadono le scelte operate dal governo italiano, e devono essere improntati sul lungo termine sostenibile.