Il Congresso della Spagna ha avviato oggi, 30 maggio, l’ultimo dibattito per l’approvazione definitiva della legge sull’amnistia che aprirà la strada al ritorno del leader separatista catalano, Carles Puigdemont. Il governo Sanchez ha superato il veto del Senato imposto dalla principale forza dell’opposizione, il Partito Popolare.

Spagna, è stata approvata la legge sull’amnistia

In Spagna, il Congresso dei Deputati ha votato per l’approvazione definitiva della legge sull’amnistia. La proposta fa parte di un accordo tra il partito del premier Pedro Sanchez, il PSOE, e i separatisti che hanno offerto il loro appoggio al governo.

Il testo della proposta implica la concessione di amnistia per i crimini commessi tra l’1 novembre 2011 e il 13 novembre 2023. Questo periodo include i due referendum separatisti e le azioni legate alla richiesta di indipendenza. Una volta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, la legge entrerà in vigore e spetterà alla magistratura l’applicazione. Circa 400 persone beneficeranno della legge, tra cui il leader separatista in autoesilio, Carles Puigdemont.

Il governo ha revocato il veto del Senato

La sessione parlamentare è iniziata alle 9. Il leader del Partito Popolare, Alberto Nunez Feijoo, ha mantenuto la sua posizione contraria alla proposta. Il governo ha avuto bisogno della maggioranza assoluta, ovvero almeno 176 voti, per revocare il veto imposto dal Partito Popolare al Senato. Con l’opposizione del Partito Popolare e di Vox, l’iter legislativo è stato complicato, e l’approvazione è stata ritardata di due mesi.

Dopo sei mesi dalla presentazione della proposta di legge, il PSOE e i suoi alleati hanno dovuto far fronte alla controversa legge alla vigilia delle elezioni europee.

La legge sull’amnistia è stata approvata al Congresso con 177 voti favorevoli e 172 contrari. I partner del PSOE, tra cui Unidas Podemos e Junts, hanno sostenuto la proposta, mentre i membri dell’opposizione, tra cui Vox e il Partito Popolare, hanno votato contro. Il premier non era presente al dibattito ma ha partecipato alla votazione.

Il presidente ad interim della Catalogna, Pere Aragones, ha accolto con favore l’approvazione definitiva della legge:

Abbiamo l’amnistia. Come avevamo promesso. E avremo anche il referendum. Perché la Catalogna deve e voterà in libertà sul suo futuro.