Arriva su Rai 1 in prima serata “Com’è umano lui!” il film per la tv dedicato alla vita di Paolo Villaggio interpretato da uno strepitoso Enzo Paci. L’attore ligure diventato noto al grande pubblico con Zelig presta il volto per un lungo periodo temporale alla leggenda della comicità italiana, dovendo ricorrere ad un trucco piuttosto pesante per raccontarne il periodo della giovinezza compresa l’amicizia con De André. Artisticamente ci regala una grandissima prova attoriale, restituendo al pubblico un Paolo Villaggio umano ed autentico. L’intervista esclusiva su TAG24.

“Com’è umano lui!” Paolo Villaggio interpretato da Enzo Paci, l’intervista video 

Enzo Paci a TAG24 racconta il lavoro e cosa abbia rappresentato per lui portare sullo schermo la vita di Paolo Villaggio in “Com’è umano lui!”, sicuramente la prova più difficile della sua carriera. Una leggenda che viene tratteggiata anche nei suoi aspetti più privati. Un uomo che ha riscritto anche i canoni della comicità, portando il politicamente scorretto nei salotti degli italiani come mai era stato fatto prima.

Enzo Paci, com’è  stato interpretare un’autentica leggenda del nostro cinema del nostro spettacolo come Paolo Villaggio?

“La risposta è implicita nella domanda, questa è una leggenda che racconterò a tutti i parenti e amici per sempre perché Paolo Villaggio  nel mio immaginario rappresenta un K2 e diciamo che scalarlo è stato forse una delle cose più difficili che abbia fatto fino ad ora. È stato emozionante e destabilizzante in qualche momento, personalmente è un po’ un cerchio che si chiude perché se poi ho deciso di fare anche il comico nella vita lo devo anche a quell’uomo lì”.

Ecco proprio perché hai detto questo come è cambiata la comicità negli anni? Tu e  Villaggio avete anche un percorso abbastanza simile perché entrambi avete avuto la grande opportunità di un piccolo salotto televisivo dove diventare poi dei volti noti

“La comicità è cambiata molto negli anni ma lui è stato uno degli spartiacque perché se pensiamo agli anni in cui lui ha debuttato in televisione c’era una televisione in RAI totalmente diversa. Intanto c’era solo la RAI e in più era un po’ come entrare nei salotti degli italiani, con l’educazione dell’epoca quindi in maniera molto garbata dicendo buongiorno e  buonasera senza urlare. Poi  invece un giorno arriva Paolo Villaggio e stravolge tutte le regole. Arriva una persona che invece non solo si siede sbracato su una sedia, ma se il padrone di casa gli sta pure sulle balle lo manda a quel paese. Lui è stato veramente un personaggio di rottura e chi fa il comico oggi magari inconsapevolmente è figlio di Paolo Villaggio”.

 Senti ma invece la parte del politicamente corretto?Villaggio è sempre stato spietato sotto certi punti di vista, oggi potrebbe rifare quello che ha fatto?

“Secondo me il comico, almeno quelli che continuano a piacermi anche oggi, sono quelli che comunque sono sempre politicamente scorretti. Molto spesso però si confonde il politicamente scorretto col cattivo gusto, perché si può essere politicamente scorretti ma con gusto. Villaggio aveva questa grande caratteristica perché era  anche un uomo di gusto”.

Quanto è stato importante avere vicino la famiglia di Paolo Villaggio per scoprire anche magari quegli aspetti più intimi e meno noti di questo grande artista?

“È stato fondamentale perché chiaramente come tutti gli italiani io ho una percezione di Paolo Villaggio pubblica e quella privata non la conosce nessuno. Quindi parlare con Elisabetta e con Pierfrancesco è stato fondamentale anche per la costruzione del ruolo”.

La genesi di Fantozzi e l’amicizia con De André

Enzo Paci si sofferma nella seconda parte dell’intervista su come Paolo Villaggio sia riuscito a dare vita al ragionier Fantozzi, la maschera più famosa del cinema italiano. L’attore si è anche soffermato sul rapporto tra lo stesso Villaggio e Fabrizio De Andrè, che è uno degli aspetti di vita personale maggiormente raccontati in “Com’è umano lui!”.

Senti ma il personaggio di Fantozzi, quello che hai scoperto lavorando a Villaggio, come ha cambiato il tuo modo di vederlo? Lui ha rappresentato tutti gli italiani.

“Più o meno la storia di Fantozzi la conoscevo sapevo che lui si era ispirato eh per quel parter di personaggi che poi ci ha fatto conoscere con tutti i suoi colleghi della Cosider, però  conoscendo meglio approfonditamente la sua storia ho capito che nasceva anche un po’ da una sua frustrazione. Lui voleva fare altro nella vita piuttosto che essere imprigionato in un ruolo che era quello dell’impiegato e quindi ho capito che Fantozzi è stata la sua grande reazione a un mondo che non gli piaceva”.

Ecco un altro aspetto poco raccontato villaggio sicuramente l’amicizia con De Andrè.  Ecco come avete lavorato proprio su questo aspetto?

“Ho cercato di fondare un’amicizia con Andrea Filippi che interpretava Fabrizio De André. Tra l’altro non ho faticato perché è un ragazzo amabile e  talentuosissimo, quindi è stato facile. La loro amicizia nasceva da delle matrici comuni, entrambi erano ribelli e anticonformisti e le regole  non gli piacevano molto. Ho letto proprio recentemente una citazione di De André bellissima che diceva “anarchici non vuol dire non seguire le regole ma darsene di proprie prima che te le diano gli altri”. Questo erano Villaggio e De Andrè”.

Quando va in onda “Com’è umano lui!” ?

”Com’è umano lui!” va in onda in prima serata il 30 maggio su Rai 1