Decaduti della Rottamazione 2024, sono in arrivo gli avvisi di intimidazione da parte dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) a chi abbia saltato anche una sola rata. Nella richiesta di pagamento si specifica che i contribuenti debitori hanno a disposizione cinque giorni per procedere al versamento di quanto dovuto per le cartelle risultanti insolute.

Chi, inoltre, non ha perduto le agevolazioni della Rottamazione quater dovrà pagare la quarta rata della definizione agevolata 2023 per non perdere i vantaggi previsti, altrimenti riceverà lo stesso avviso di pagamento da parte della Riscossione. Proprio l’Agenzia delle entrate – Riscossione avvisa sul proprio portale istituzionale della scadenza della quarta rata al 31 maggio 2024. 

Aprendo la pagina si legge che “Il 31 maggio 2024 scade la prossima rata del tuo piano dei pagamenti relativo alla Rottamazione quater”. I contribuenti con carichi fiscali da pagare, in realtà, potranno godere dei consueti cinque giorni di tolleranza. La scadenza finale della quarta rata della Rottamazione quater delle cartelle slitta, dunque, a mercoledì prossimo, 5 giugno 2024. 

Avvisi intimidazione Agenzia delle entrate decaduti Rottamazione quater 2024: in quanto tempo bisogna pagare? 

Un doppio filo di scadenze incombe sui contribuenti con carichi fiscali verso l’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) per la Rottamazione quater delle cartelle. Da un lato la scadenza della quarta rata, fissata per il 31 maggio 2024 per chi è ancora nella Rottamazione 2024, dall’altra i cinque giorni che il Fisco fissa per il pagamento delle cartelle di chi sia decaduto dalla Rottamazione stessa per non aver versato anche una sola rata.

Proprio in questi giorni, la Riscossione sta inviando gli avvisi di intimidazione con la richiesta di saltare tutto il debito in cinque giorni. Si tratta, pertanto, dell’importo delle cartelle fiscali che, con la Rottamazione quater e l’adesione alla definizione agevolata 2023 (domanda entro il 30 giugno 2023 o entro il 30 settembre 2023 per le zone alluvionate) avrebbe dovuto essere saldato in 18 rate, ma che adesso – essendo saltato il piano per la decadenza – deve essere versato in cinque giorni.

Detto importo è comprensivo di interessi, sanzioni e spese per aggi. In alternativa, il contribuente può richiedere alla Riscossione di stabilire un nuovo piano rateale sul debito residuo, ma alle condizioni ordinarie e non a quelle agevolate della Rottamazione quater. 

Rottamazione quater, quando si verifica la decadenza? 

Andando con ordine, scade il 31 maggio 2024 (5 giugno 2024, considerando i cinque giorni di tolleranza) il termine per pagare la quarta di 18 rate della Rottamazione quater. I contribuenti che finora hanno pagato regolarmente le rate spettanti possono proseguire il percorso della definizione agevolata 2023 che consente di pagare in 18 rate, abbattendo le spese di interessi, sanzioni e aggi. Dette spese, spesso, raddoppiano il debito originario. 

L’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) avvisa sul proprio portale che “come previsto dalla legge, il mancato e tempestivo pagamento di una rata del piano fa perdere i benefici della Rottamazione quater“. 

La decadenza dal piano della Rottamazione quater si verifica nel momento in cui il debitore non abbia pagato anche una sola rata, o l’abbia pagata in ritardo oppure l’importo pagato sia insufficiente rispetto a quello previsto. In tutti e tre i casi, il debitore fiscale incorre nella decadenza della definizione agevolata 2023, perdendo tutti i vantaggi dell’abbattimento delle spese di interessi, sanzioni e aggi. Inoltre, non è più in vigore la modalità di pagamento del debito in 18 rate distanziate di tre mesi. Peraltro, il piano prevede che le prime due rate abbiano l’importo del 10% ciascuna del debito complessivo, rappresentato un quinto della cartella complessiva. 

Come pagare a rate le cartelle fiscali? 

Chi perde questi vantaggi si sta vedendo arrivare dall’Agenzia delle entrate – Riscossione gli avvisi di intimidazione con la richiesta di saldare il carico fiscale in cinque giorni. Ciò che è stato già pagato nell’ambito del piano di rateizzazione della Rottamazione quater costituisce un acconto del debito fiscale complessivo che torna all’importo originario, comprensivo di tutte le spese di sanzioni, interessi e aggi.

Per i contribuenti c’è la possibilità di procedere con una nuova dilazione del debito residuo, ma alle condizioni ordinarie previste dall’Agenzia delle entrate – Riscossione e non a quelle agevolate della definizione agevolata.