SEC condannata a pagare 1,82 milioni di dollari in spese legali, dopo la sconfitta in una vertenza contro azienda crypto
La SEC ha visto archiviare senza pregiudizi da un giudice federale degli Stati Uniti la causa che aveva elevato contro la società di mining DEBT Box. L’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi è stata inoltre condannata a pagare spese legali per circa 1,82 milioni di dollari.
A stabilirlo è stato il giudice della Corte distrettuale dello Utah, Robert Shelby. È stato lui ad affermare all’interno dell’ordinanza emessa per l’occasione e depositata nella giornata di ieri che la SEC deve pagare la maggior parte delle “ragionevoli” spese legali e altre richieste dagli imputati. Un infortunio destinato ad essere oggetto di notevole discussione, in questo momento. Vediamo perché.
La sconfitta della SEC alimenta il giudizio sulla sua condotta
Per la SEC è arrivata una pesante battuta d’arresto nella tenzone con il settore blockchain. Una corte distrettuale dello Utah ha infatti condannato l’autorità a versare 1,82 milioni di dollari alla controparte, per le spese legali affrontate.
In un documento separato, il giudice Shelby ha comunque accolto la mozione della SEC tesa a proclamare un’archiviazione del caso senza pregiudizi. Cosa vuol dire, all’atto pratico? Semplicemente che l’agenzia guidata da Gary Gensler potrebbe, in teoria, presentare di nuovo le accuse contro DEBT Box ove trovasse nuovi elementi tesi a corroborarle.
La richiesta della SEC era stata precedentemente avanzata dopo che il giudice aveva minacciato di sanzionare l’autorità di regolamentazione per “dichiarazioni false e fuorvianti” rilasciate nella fase di presentazione della sua denuncia.
Naturalmente, DEBT Box ha accolto con favore la sentenza in un post su X, ex Twitter. Un post dai toni trionfalistici, in cui ha definito l’archiviazione del caso alla stregua di una “vittoria monumentale”. Per poi aggiungere che la SEC “non può procedere con il caso con le attuali argomentazioni”.
Perché la Securities and Exchange Commission aveva fatto causa a DEBT Box?
La causa era stata intentata dalla SEC nell’agosto dell’anno passato. Il motivo che l’aveva spinta in tal senso è che DEBT Box avrebbe frodato gli investitori per un importo di quasi 50 milioni di dollari vendendo titoli non registrati. L’autorità di regolamentazione aveva inoltre ottenuto un’ordinanza restrittiva ex parte contro l’impresa per il congelamento dei suoi beni. Ordinanza la quale non poteva essere contestata all’interno di un’aula di tribunale.
In un documento emesso a marzo, però, il giudice Shelby aveva apertamente accusato l’agenzia di malafede. Per ottenere l’ordine restrittivo, infatti, la SEC aveva rilasciato dichiarazioni “false, mal descritte e fuorvianti”. Da qui deriva ora l’ordine nei suoi confronti di pagare sanzioni per 1,82 milioni di dollari, in cui sono comprese le spese legali sostenute dagli imputati.
È stato lo stesso giudice Shelby a chiarire il motivo della sua decisione: “Una volta che gli imputati hanno ricevuto preavviso e l’opportunità di rispondere, ogni pilastro presumibilmente fattuale costruito dalla Commissione per dimostrare il danno irreparabile richiesto è crollato sotto esame”.
Per la SEC una sconfitta molto pesante
Per l’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari si tratta di una sconfitta molto pesante, a livello d’immagine. Anche perché arriva nel pieno di una battaglia campale contro la criptosfera. Una battaglia che ha fatto di Gary Gensler un’icona in negativo, per i criptofans e le aziende del settore.
Il gran numero di cause elevate dalla SEC, infatti, hanno spinto la controparte ad impegnarsi in politica, in modo da togliere terreno sotto i piedi all’ente. Per farlo è stato appositamente creato un super PAC (Political Action Committee), Fairshake, dotato già di oltre 100 milioni di dollari.
Soldi che sono stati e saranno spesi in una serie di sfide elettorali in vista delle elezioni di fine anno. Appoggiato da Ripple, Coinbase, ARK Invest e Andreesen Horowitz, tra gli altri, Fairshake si propone la creazione di un Congresso più favorevole all’innovazione finanziaria.
La SEC, dal suo canto, non sembra intenzionata a recedere dall’aggressività mostrata in questi ultimi mesi. Potrebbe però farlo se, sotto la spinta della criptosfera, i repubblicani sostituissero i democratici alla guida degli Stati Uniti. Donald Trump, infatti, ha già promesso un cambio di rotta sul tema, teso a garantire al Paese la guida globale del settore.