Ripple Labs ha deciso di donare altri 25 milioni di dollari al super PAC (Political Action Committee) Fairshake, cui l’azienda partecipa in concorso con altre importanti realtà della blockchain. Una donazione che fa seguito ad una prima di pari importo risalente alla fine dell’anno passato.

La nuova donazione testimonia più di tante parole un dato di fatto che è ormai evidente: il mondo dell’innovazione finanziaria intende essere un fattore politico. E, in particolare, non si perita di nascondere l’intenzione di mobilitarsi a favore di tutti gli esponenti politici reputati crypto-friendly. Un novero in cui appaiono molti repubblicani, molto più lesti dei rivali democratici a fiutare la situazione favorevole che si va profilando all’orizzonte.

Ripple: altri 25 milioni di dollari a Fairshake

Sono quindi già 50 i milioni di dollari che Ripple Labs ha destinato alla battaglia elettorale per la Casa Bianca e il rinnovo del Congresso degli Stati Uniti. Le sue donazioni, di conseguenza, rappresentano circa la metà degli oltre 100 milioni di dollari che Fairshake ha raccolto da alcuni dei maggiori attori del settore cripto. Tra di essi spiccano due exchange di criptovalute, Coinbase e Gemini, oltre alla società di venture capital Andreessen Horowitz e al gestore patrimoniale ARK Invest.

Si tratta dell’ennesima testimonianza di un dato di fatto: l’innovazione finanziaria non intende restare alla finestra, ma vuole farsi parte attiva della battaglia politica. Ha in pratica fatto propria una constatazione di buon senso: se non ti interessi alla politica, la politica si interessa però a te. E restare fermi in attesa degli eventi può diventare molto pericoloso.

Le elezioni di fine anno, quindi, sono viste come un’ottima occasione per modificare una situazione molto problematica. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la Securities and Exchange Commission guidata da Gary Gensler ha mostrato evidente ostilità sul fronte crypto. Ostilità del resto condivisa da molte importanti personalità del partito democratico.

Le aziende del settore, quindi, hanno deciso di attivarsi per avere un Congresso in cui siano presenti molti rappresentanti favorevoli agli asset digitali. A scapito naturalmente di quelli che non hanno mascherato la propria contrarietà in tal senso. A partire da Elizabeth Warren, senatrice democratica del Massachusetts, responsabile di aver presentato un progetto di legge visto come il fumo negli occhi dalla criptosfera.

Proprio Fairshake si è rivelato la punta di lancia di questo interventismo. Il super PAC, infatti, ha largamente contribuito alla sconfitta di Katie Porter, la cui candidatura al Senato è stata letteralmente schiacciata in California. Sono stati ben dieci i milioni di dollari messi in campo da Fairshake in questa occasione.

Ripple e Fairshake, uno sforzo per promuovere politiche pro-crypto

In un annuncio di mercoledì, Ripple ha indicato il suo contributo a Fairshake come “parte di uno sforzo a livello di settore per promuovere politiche che supportino la prossima generazione di innovazione finanziaria negli Stati Uniti”

L’annuncio, in particolare, mette in discussione il ruolo dei regolatori federali. Lo fa indicando come fallito l’approccio della SEC teso a regolamentare le criptovalute attraverso l’applicazione delle norme. Gli Stati Uniti, quindi, devono ora creare un “paesaggio normativo positivo” per le criptovalute. Un nuovo habitat in grado di favorire l’innovazione.

Anche Brad Garlinghouse, il CEO di Ripple Labs ha affrontato la questione. In particolare, ha affermato: “I nostri contributi a Fairshake sono solo uno dei tanti modi in cui Ripple investirà attivamente nell’educare gli elettori sul ruolo che le criptovalute svolgeranno in futuro e sui pericoli della posizione anti-criptovaluta a cui alcuni politici si stanno aggrappando a Washington. “Ripple non resterà – e l’industria delle criptovalute non dovrebbe – restare in silenzio mentre i regolatori non eletti cercano attivamente di impedire l’innovazione e la crescita economica utilizzate da milioni di americani. L’industria delle criptovalute intende rimanere pesantemente investita in questo sforzo finché non vedremo cambiamenti significativi.”

Il duello con la SEC si trasferisce dai tribunali alla politica

Il duello tra Ripple Labs e la SEC è in atto ormai dal 2020. Proprio in quell’anno, infatti, l’ente di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi ha accusato l’azienda di violare le leggi federali sui titoli. Ne è conseguita un’aspra battaglia giudiziaria che è tuttora in corso.

Con il supporto a Fairshake, però, Ripple mostra di voler giocare su più tavoli. Una strada che potrebbe risultare rischiosa, nel caso di una affermazione di Biden alle prossime presidenziali. Ma probabilmente meno rispetto al restare fermi in attesa dei colpi dell’avversario.