Le metropoli italiane continuano a mostrare significativi ritardi nell’implementazione della raccolta differenziata. Secondo l’ultimo report Istat sull’ambiente urbano, basato su dati del 2022, emerge che solo Cagliari ha raggiunto l’obiettivo del 75% di raccolta differenziata stabilito dal decreto legislativo 152 del 2006, con una percentuale del 74,8%. La media nelle città metropolitane si ferma al 46,6%, ben 18,1 punti percentuali in meno rispetto agli altri capoluoghi di provincia.
Raccolta differenziata: la situazione attuale nelle metropoli italiane
Le grandi città italiane sono ancora in ritardo sulla raccolta differenziata, con un aumento generale rispetto al 2021, eccetto per Milano e Venezia. Milano ha registrato un calo dello 0,4%, mentre Venezia è scesa del 2,5%, tornando sotto la soglia obiettivo precedentemente raggiunta nel 2020. Napoli, la terza città d’Italia, ha migliorato la sua performance dal 37,5% del 2021 al 40,4% nel 2022, ma rimane tra le ultime dieci posizioni nella classifica dei comuni capoluogo per percentuali di raccolta differenziata.
Milano si conferma comunque la migliore tra le grandi città italiane con il 62,1% di raccolta differenziata, seguita da Roma con il 45,9% e Napoli con il 40,4%. Cagliari, con il 74,8%, è l’unica metropoli ad aver superato il target di legge del 65%. Napoli evidenzia ritardi soprattutto nella raccolta della frazione organica, con 59,8 kg per abitante, contro i 102,8 kg di Milano e una media nazionale di 101,4 kg.
Il punto sulla raccolta differenziata in Italia: Napoli e le città in ritardo
Nonostante i miglioramenti, Napoli rimane indietro rispetto alla media nazionale del 55%. Peggio di Napoli fanno solo città come Bari (40%), Taranto (27,9%), Foggia (25,9%), Catania (22%), Crotone (21,4%) e Palermo (15,2%). In Campania, Caserta registra un 54,2%, mentre Benevento e Avellino, seppur in calo rispetto al 2021, restano sopra al 66%. Salerno, con un incremento di sei punti, passa al 64,8%, vicina all’obiettivo del 65%.
Tra le città metropolitane, Catania e Messina hanno mostrato i progressi più significativi. Catania ha registrato un aumento del 10,7%, raggiungendo il 22% di raccolta differenziata, mentre Messina ha visto un incremento del 10,5%, arrivando al 53,5%. Nonostante questi miglioramenti, entrambe le città rimangono lontane dai target prefissati: Catania ben al di sotto del 65% e Messina ancora sotto il traguardo.
Divari geografici nella raccolta differenziata
A livello nazionale, solo il 28,5% dei comuni capoluogo ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata, con una percentuale che precipita all’1,6% nelle metropoli. La situazione è eterogenea: nel Nord-Est il 53,5% della popolazione risiede in comuni che hanno raggiunto l’obiettivo, seguito dal Nord-Ovest (30,7%), le Isole (23,7%), il Sud (19,7%) e il Centro (18%).
La gestione dei rifiuti urbani in Italia
Nonostante la crescita della raccolta differenziata a livello nazionale, l’Italia rimane indietro rispetto agli obiettivi europei. Nel 2022, la raccolta differenziata si è attestata al 65,2% dei rifiuti urbani prodotti, ma solo il 60,2% della popolazione risiede in comuni che hanno raggiunto il target del 65%. Le grandi città, con un tasso del 46,6%, devono ancora migliorare significativamente.
Rifiuti urbani e obiettivi di riciclo
Nel 2022, in tutta Italia sono state prodotte 29 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con un pro capite di 492,2 kg. Questi numeri sono in calo rispetto al 2021, ma è necessario fare di più per realizzare la transizione verso un’economia circolare.
Nel 2022, il tasso di preparazione al riutilizzo e al riciclo ha raggiunto il 49,2%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 50% fissato per il 2020. Nei comuni capoluogo, la raccolta differenziata è aumentata al 55,1%, con le migliori performance registrate nel Nord-Est (68,5%), Nord-Ovest (60,8%) e Centro (53,2%). Sud e Isole, con il 46,6% e il 38,2% rispettivamente, mostrano ancora ritardi significativi.