Stanno arrivando segnali di normalizzazione dal territorio d’oltremare francese, Nuova Caledonia. Le autorità dell’arcipelago hanno annunciato la revoca del divieto di TikTok. Parigi aveva deciso di adottare tale misura lo scorso 15 maggio, in seguito alla proclamazione dello stato di emergenza, insieme ad altre azioni volte a contrastare la violenza.
Parigi revoca il divieto di TikTok in Nuova Caledonia dopo due settimane
Nella notte tra il 13 e il 14 maggio sono scoppiate proteste in Nuova Caledonia contro una legge adottata dall’Assemblea nazionale che prevede una modifica alla legge elettorale nell’isola. Pochi giorni dopo l’inizio delle manifestazioni, la Francia ha proclamato lo stato di emergenza per 12 giorni. Come parte di questa misura straordinaria, Parigi ha adottato una serie di azioni per ripristinare l’ordine, incluso il dispiegamento di militari e il divieto di TikTok. La Francia ha ora deciso di revocare il divieto imposto alla piattaforma.
Le autorità locali hanno annunciato la revoca del divieto di TikTok con la fine delle misure straordinarie. Il governo francese considerava TikTok uno dei principali strumenti di comunicazione utilizzati dai gruppi che commettono violenze notturne. Questo avveniva in un contesto di timori riguardanti interferenze e disinformazione sui social network provenienti da paesi stranieri, come Cina e Azerbaigian, che secondo le autorità, tentavano di alimentare le tensioni. La misura adottata è stata senza precedenti nell’Unione Europea ed è stata denunciata dai gruppi per i diritti umani, i quali ritenevano il divieto un attacco alla libertà di informazione e di comunicazione.
La riforma elettorale
La Nuova Caledonia, una colonia francese dal 1853, è diventata un territorio francese d’oltremare nel 1946. Nel 1953, si è registrato un momento significativo quando la cittadinanza francese è stata estesa a tutti i neocaledoniani. La riforma elettorale, molto discussa, mira a estendere il diritto di voto alle elezioni provinciali ai cittadini che risiedono sul territorio da almeno 10 anni. L’ampliamento del corpo elettorale ha suscitato preoccupazioni tra gli indigeni Kanak per una possibile perdita di peso elettorale. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato la possibilità di indire un referendum sulla riforma già approvata dal parlamento francese.
Nonostante il lento ritorno alla normalità, l’aeroporto di Noumea rimarrà chiuso ai voli commerciali fino al 2 giugno. Le autorità locali hanno annunciato che oltre 1600 cittadini francesi e stranieri sono già ritornati alle loro case.
Le proteste violente hanno causato la morte di sette persone, tra cui due gendarmi.