Buone notizie per chi ha intenzione di sottoscrivere un mutuo: a breve ci sarà una riduzione del tasso variabile.

Dopo dieci rialzi le rate dei mutui variabili sono aumentate dell’80 percento in più: i mutuatari che pagavano 500 euro al mese oggi pagano 900 euro. La Federazione autonoma bancari italiani ha messo in evidenza che a breve si registrerà un progressivo calo.

Nelle riunioni che si sono susseguite tra la fine del 2023 ed inizio 2024, la Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare inalterati i tassi di interesse. A partire dalla sessione tenuta nei primissimi giorni del mese di giugno si prevede che ci sarà una riduzione dei tassi di interesse. Le rate dei mutui a tasso fisso sottoscritte tra il 2021 ed il 2022 rimangono del tutto inalterate fino alla fine del piano di rimborso. 

Mutui, a breve ci sarà una riduzione del tasso variabile

Dopo dieci rialzi consecutivi, nelle successive riunioni tenute dalla Banca Centrale Europea il board ha deciso di lasciare fermi i tassi di interesse. A partire dai primissimi giorni del mese di giugno il board della Bce promette che ci sarà la riduzione dei tassi di interesse. Le rate dei mutui a tasso fisso sottoscritti nel biennio 2021 e 2022 non mutano e restano del tutto intatte fino alla fine del piano di rimborso.

Le proiezioni parlano di un possibile allentamento monetario: fino ad oggi le rate dei mutui a tasso variabile sono cresciute fino all’80 percento in più. Chi pagava una rata pari a 500 euro al mese oggi paga 900 euro. Con l’allentamento monetario previsto per il mese di giugno, le rate dei mutui a tasso variabile imboccheranno la strada verso la discesa. Si tratta di una previsione della Federazione autonoma bancari italiani. La Federazione autonoma bancari italiani ha messo in evidenza che i mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio pari a circa 2 punti percentuali ad oltre sei punti percentuali.

Mutui, in arrivo l’allentamento monetario: le rate dei mutui cominceranno a scendere

Nel corso degli ultimi mesi le banche hanno iniziato a tagliare i tassi di interesse praticati alle famiglie: lo scorso mese di marzo il tasso fisso medio è sceso a 3,7 punti percentuali. Il calo è stato piuttosto accentuato sui mutui a tasso variabile, la cui media rimane superiore ai 4 punti percentuali. Per quanto concerne i mutui a tasso variabile, la rata mensile è passata da 665 euro nel 2022 a 1.180 euro oggi per un mutuo con durata pari a 20 anni.

In Italia le famiglie indebitate sono circa 7 milioni, di cui tre milioni e mezzo hanno sottoscritto un mutuo per acquistare una casa. L’analisi della Fabi mette in evidenza che il valore complessivo dei mutui era pari a 424 miliardi di euro alla fine del primo trimestre. Rispetto a fine anno 2020 l’ammontare è in crescita, ma in calo di tre miliardi di euro rispetto all’anno 2022. Sull’importo totale circa 140 miliardi di euro sono mutui a tasso variabile, mentre 280 miliardi di euro sono mutui a tasso fisso.

La Fabi ha rilevato che gli istituti di credito hanno erogato oltre 240 miliardi di euro di finanziamenti ai cittadini. Si è registrato un calo nel corso degli ultimi mesi e ciò conferma che c’è stato un incremento dei tassi di interesse a partire dal mese di luglio 2022. Nel biennio 2022/2023 si è registrato un aumento dei tassi di interesse sui prestiti ed il costo del denaro è arrivato a 4,5 punti percentuali. Da qualche mese gli istituti bancari stanno anticipando la riduzione dei tassi di interesse in previsione di un ritorno ad una politica monetaria più espansiva da parte della Bce. Di conseguenza, ci saranno interessanti vantaggi per acquistare immobili, autovetture ed elettrodomestici.