Proseguono senza sosta le ricerche di Giulia Duro, la 19enne scomparsa dalla sua abitazione, in zona Oreto, a Palermo, il 27 maggio 2024 intorno alle 9:30 del mattino.

Sono passate ventiquattro ore dalla sua sparizione e i familiari non riescono a darsi pace, preoccupati per le sorti della giovane, affetta da molteplici problematiche di salute: disturbo borderline di personalità, sindrome di tourette ed epilessia, tutte patologie per cui necessita urgentemente di farmaci salvavita.

Nonostante si parli di un potenziale allontanamento volontario e si confida in una banale fuga adolescenziale, stando alle prime indagini condotte dalle forze dell’ordine, la ragazza potrebbe essere stata plagiata e rapita da un malintenzionato, ben conscio della sua estrema condizione di fragilità.

Tag24 ha raccolto in esclusiva l’appello di Fabrizio La Barbera, zio di Giulia, per ricostruire insieme questa drammatica vicenda e con la speranza di un futuro epilogo positivo.

Intervista a Fabrizio, zio di Giulia Duro, scomparsa il 27 maggio da Palermo

La zio è addolorato e preoccupato per la piccola Giulia Duro, una ragazza fortemente empatica, introversa, che da anni porta avanti con impegno una battaglia per la sua salute mentale.

Secondo Fabrizio, si tratta di un caso di rapimento di persona e si auspica che il malintenzionato possa mettersi una mano sulla coscienza e riportare la 19enne a casa sana e salva quanto prima.

D. “Secondo lei Giulia si è allontanata volontariamente o si tratta di rapimento?”

R. “Per Giulia sono sempre stato la sua rete di protezione. È una ragazza di diciannove anni affetta da varie problematiche psicologiche e con me ha sempre potuto confidarsi ed essere ascoltata. Ho il timore che qualcuno possa averla plagiata mediante Facebook. Un comportamento del genere non è da lei. Il magistrato ha dato il via oggi alle indagini per sequestro di persona…

D. “Era già sparita per così tanto tempo prima d’ora?”

R. “Sì, una volta, ma non per giorni. Era sparita per un paio d’ore, in città, a Palermo, per una breve passeggiata. E mi creda, in questo caso non si tratta di questo. La ragazzina non si sarebbe assolutamente permessa di farci preoccupare. Perché ama la sua famiglia, la mamma e me come zio acquisito. Se c’era un problema, veniva immediatamente da me e mi diceva tutto, dall’interesse per un ragazzino a contesti più profondi

D. “Ha un’idea di chi possa averla manipolata?”

R. “No, assolutamente. Non ho un’idea di chi possa essere stato. Lei spesso mi ripeteva di “non avere nessuno”, che tutti la evitavano e soffriva perché non aveva il fidanzatino come altre sue coetanee…”

D. “Giulia necessita di farmaci salvavita?”

R. “Purtroppo sì, ha bisogno di farmaci importanti e deve tornare quanto prima a casa per seguire la terapia. Giulia ha la tourette, disturbo borderline di personalità ed epilessia (sindrome di West), sviluppata all’età di sei mesi. Frequenta da tempo un centro a Troina dove le viene fornito l’aiuto necessario e i medicinali utili per la sua cura. Adesso grazie alla terapia farmacologica che ha seguito negli anni legge, scrive e parla. Anche se ne ha 19, mentalmente è una bambina di tredici, quattordici anni, è ancora molto ingenua”

Giulia potrebbe essere stata rapita da un malintenzionato

Chiunque avesse informazioni utili al suo ritrovamento è tenuto ad informare le forze dell’ordine al 112, lo zio Fabrizio o la redazione di Tag24.

D. “Cosa succede se Giulia non prende più i suoi farmaci? Se è con qualcuno in questo momento, è meglio che il potenziale rapitore prenda consapevolezza di cosa potrebbe accadere…”

R. “La mancata somministrazione dei farmaci può provocarle numerosi effetti collaterali: il ritorno delle crisi epilettiche, nervosismo e aggressività. Assume anche psicofarmaci utili a tranquillizzarla …”

D. “Ha visto Giulia preoccupata negli ultimi giorni?”

R. “No, stava apparentemente bene. Mi aveva accompagnato poco prima che sparisse insieme alla sua mamma a Lampedusa, poiché lavoro in aeroporto. Mi ha salutato dicendomi “Ciao zietto mio, torna presto. Mi ha abbracciato ed è tornata a casa”.

D. “Cosa fa Giulia nel tempo libero?”

R. “Lavora come volontaria presso l’Associazione Sociale Cuore Colorato, una mia organizzazione creata per aiutare i bisognosi. Si è sempre prodigata per gli altri, è molto empatica. Non conosce purtroppo la differenza tra bene e male e non riesce a distinguere le persone buone da quelle cattive. Salirebbe in auto con tutti, si fida tanto degli altri, anche di chi non dovrebbe. Ed è proprio questa la nostra preoccupazione: che sia stata manipolata sui social network e rapita in un secondo momento con l’inganno”

La 19enne localizzata dalle forze dell’ordine l’ultima volta alla Stazione Centrale di Palermo

D. “Non siete riusciti ad accedere al suo profilo Facebook? Il cellulare è spento?”

R. “Purtroppo il telefono è stato impostato in modalità aerea. Lei non voleva che la mamma potesse leggere il suo profilo. Entrambi le chiedevano sempre il cellulare per proteggerla e controllare le sue conversazioni. Inoltre, cambiava sempre password. Come tutti i bambini e gli adolescenti di oggi è molto sveglia a livello tecnologico…”

D. “Al momento della scomparsa Giulia si trovava a casa?”

R. “Sì, era a casa. Sua madre le ha detto di rimanere all’interno perché doveva spostare l’automobile, parliamo di circa cinque minuti di assenza. Noi non l’abbiamo mai lasciata sola, specialmente dopo il suo precedente allontanamento, sebbene di poche ore. In quel tempo utile è riuscita a dileguarsi nel nulla, non sappiamo se da sola o con la collaborazione di qualcuno. Ha lasciato da noi tutti i documenti, i soldi nel portafoglio e ha portato una carta di credito con sé, ma all’interno aveva soltanto dieci euro, niente di particolare… Al momento non ha effettuato pagamenti e la cifra è talmente irrisoria che non può essere prelevata…”

D. “Se ha così poco con sé, qualcuno potrebbe effettivamente sostentarla economicamente?”

R. “Ritengo di sì. Posso dirle che i carabinieri sono riusciti a tracciare la cella telefonica ieri verso le 18:00 e la localizzazione riportava la Stazione Centrale di Palermo. Stesso posto anche intorno alle 23:30, ennesimo momento in cui lo smartphone è stato nuovamente acceso. Ma non sappiamo con certezze se il telefono fosse ancora tra le sue mani. Potrebbe esserle stato sottratto o costretta a spegnerlo. Siamo in balia degli eventi, attendiamo che la magistratura domani possa fornirci nuove informazioni a riguardo…”

D. “Avete già preso in considerazione di utilizzare i cani molecolari?”

R. “Sì, non escludiamo l’idea. In questo momento non riesco a capacitarmi che Giulia avesse fatto finta di niente su una potenziale conoscenza, su questa situazione. Si fidava di me… Io vivo con la sua famiglia h24. Sono suo zio, un migliore amico, un confidente. Mi creda, sono letteralmente distrutto. Temo sia in pericolo…”

D. “Cosa vorresti dire a Giulia casomai leggesse questa intervista?”

R. “Le chiediamo di tornare a casa. Per noi non è accaduto nulla, non deve avere paura o timore di alcunché. Non sarà rimproverata, attendiamo semplicemente il suo ritorno e non vediamo l’ora di abbracciarla forte…”

D. “Al potenziale rapitore cosa sente di voler dire?”

R. “In qualità di zio acquisito chiedo a chi è con lei di riportarla subito a casa. Se è stata una bravata tra ragazzini, chiedo in ogni caso di lasciarla al primo negozio utile della Stazione Centrale, all’ospedale o davanti il comando dei carabinieri. Le attività sono state allertate e sono pronte a dare una mano… L’importante è che non gli sia stato fatto del male. Siamo distrutti, non sappiamo più cosa fare, dire e pensare