Gli interessi del mutuo possono essere detratti attraverso il modello 730/2023.
Il rimborso IRPEF è applicabile sugli interessi passivi relativi al mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, ed è essenziale conoscere l’importo e i limiti di spesa detraibili per compilare correttamente la dichiarazione dei redditi.
Gli interessi pagati sui mutui per la prima casa sono già inclusi nella dichiarazione dei redditi precompilata dall’Agenzia delle Entrate: il modello 730/2023 precompilato contiene anche i dati trasmessi dalle banche. In determinati casi, la detrazione degli interessi sul mutuo è valida anche per l’acquisto di immobili diversi dall’abitazione principale, così come per la ristrutturazione.
Interessi mutuo 730, quanto recupero per la prima casa?
Per il mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione principale, è possibile detrarre gli interessi passivi pagati fino a un massimo di 4.000 euro, beneficiando di un rimborso IRPEF del 19% della spesa effettivamente sostenuta.
Il diritto alla detrazione degli interessi del mutuo si applica se vengono soddisfatte alcune condizioni oggettive e soggettive.
In generale, il diritto alla detrazione dipende dal fatto che l’immobile sia destinato ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto e che l’acquisto sia avvenuto nell’anno precedente o successivo al mutuo.
Fanno eccezione i mutui stipulati prima del 1° gennaio 2001, per i quali la detrazione è valida a condizione che l’immobile sia stato destinato ad abitazione principale entro sei mesi dall’acquisto, a meno che al 1° gennaio 2001 non fosse già decorso il termine semestrale previsto dalla normativa precedente. Per i mutui stipulati nel corso del 1993, la detrazione è applicabile purché l’immobile sia stato destinato ad abitazione principale entro l’8 giugno 1994.
La detrazione spetta al contribuente che ha acquistato e intestato il mutuo, anche se l’immobile è destinato ad abitazione principale di un suo familiare, come coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado.
Detrazione mutuo co-intestato
Se il mutuo è intestato a più soggetti, la somma di 4.000 euro è complessiva e non relativa a ciascun intestatario. Ad esempio, per due coniugi, il limite individuale sarà quindi di 2.000 euro.
Fanno eccezione i contratti di mutuo stipulati prima del 1993, per i quali la detrazione è valida su un importo massimo di 4.000 euro per ciascun intestatario, a patto che l’immobile sia stato destinato ad abitazione principale entro l’8 dicembre 1993 e che, negli anni successivi, il contribuente non abbia cambiato l’abitazione principale per motivi diversi da quelli di lavoro.
Interessi mutui prima casa: dove indicarli nel 730?
Le spese per gli interessi passivi sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale devono essere riportate nel quadro E, rigo E7. È possibile detrarre gli interessi passivi fino a un massimo di 4.000 euro per i mutui destinati all’acquisto della prima casa, ottenendo un rimborso Irpef del 19% della spesa sostenuta.
Secondo le istruzioni per la compilazione del modello, nel rigo E7 devono essere indicati:
- gli interessi passivi,
- gli oneri accessori,
- le quote di rivalutazione dovute a clausole di indicizzazione per mutui ipotecari contratti per l’acquisto di immobili destinati ad abitazione principale.
Nella colonna 1, vanno riportati gli importi pagati nel 2023 relativi a mutui stipulati entro il 31 dicembre 2021. L’importo indicato deve includere gli interessi passivi sui mutui ipotecari segnalati nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere “7”.
Nella colonna 2, vanno indicati gli importi pagati nel 2023 relativi a mutui stipulati dal 1° gennaio 2022, inclusi gli interessi per mutui soggetti a accollo, subentro o rinegoziazione avvenuti dal 1° gennaio 2022. In questi casi, la data di stipula del mutuo si riferisce alla data di stipula del contratto di accollo, subentro o rinegoziazione. L’importo riportato deve comprendere gli interessi passivi sui mutui ipotecari indicati nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere “48”.