Guerra a Gaza, l’angoscia degli Usa: “Israele deve rispettare il diritto umanitario”. Macron: “Riconosceremo la Palestina al momento giusto”
Continua la guerra a Gaza: dopo il raid di Israele contro Rafah del 27 maggio 2024, la situazione nella Striscia si fa sempre più drammatica. Sale a 45 il bilancio delle vittime che hanno pero la vita nell’attacco; centinaia i feriti. Dopo Hamas ferma la ripresa dei negoziati al Cairo. Il premier Netanyahu ha definito l’accaduto un “tragico incidente”.
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto in diretta martedì 28 maggio 2024.
Il Governo di Israele, dopo la tragedia che si è consumata a Rafah, ha dichiarato che il raid fosse destinato a colpire diretto a colpire alcuni vertici di Hamas a sud della Striscia, e che poi invece “si sia innescato un incendio che può aver ucciso i civili palestinesi”.
“Un genocidio tanto americano quanto un genocidio israeliano”
Il Council on American-Islamic Relations ha condannato il governo degli Stati Uniti per aver continuato a sostenere Israele dopo che l’attacco contro i palestinesi sfollati a Rafah ha ucciso almeno 45 persone.
“Giorno dopo giorno, massacro dopo massacro, l’amministrazione Biden continua a lanciare bombe al governo israeliano di estrema destra, apertamente genocida, che usa per massacrare bambini, donne, personale medico, giornalisti, operatori umanitari internazionali e malati palestinesi. e gli anziani, e continua a proteggere Israele dalla responsabilità internazionale”, ha affermato Nihad Awad, direttore esecutivo nazionale del CAIR.
“Questa brutalità genocida, che viene messa in luce quotidianamente da mucchi di civili palestinesi carbonizzati e smembrati, deve finire. Purtroppo, a causa dell’insistenza del presidente Biden nell’inviare più bombe per consentire i crimini di guerra di Netanyahu a Rafah, questo è ora tanto un genocidio americano quanto un genocidio israeliano”.
Macron riconoscerà lo Stato palestinese “al momento utile”
Il presidente francese Emmanuel Macron afferma che il riconoscimento di uno Stato palestinese non è un “argomento tabù”, ma dovrebbe avvenire in un “momento utile”.
“Non esiste alcun tabù per la Francia e sono completamente pronto a riconoscere uno Stato palestinese, ma… penso che questo riconoscimento dovrebbe avvenire in un momento utile”, ha detto in una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
“Non farò un riconoscimento delle emozioni”, ha aggiunto.
Le decisioni di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere formalmente uno Stato palestinese hanno acceso un dibattito sulla questione. All’interno dell’Unione Europea a 27 nazioni c’è disaccordo su questa mossa.
Per decenni, il riconoscimento formale di uno Stato palestinese è stato visto come la conclusione di una pace negoziata tra israeliani e palestinesi.
Deputato francese sospeso per aver sventolato bandiera palestinese
Il parlamento francese ha sospeso per due settimane un deputato di sinistra dopo che aveva issato una bandiera palestinese durante un acceso dibattito sull’opportunità o meno da parte della Francia di riconoscere lo Stato palestinese.
Sebastien Delogu, deputato del partito France Unbowed (La France Insoumis o LFI) della città meridionale di Marsiglia, ha alzato la bandiera durante le interrogazioni al governo.
La portavoce del parlamento Yael Braun-Pivet ha denunciato quello che ha definito un comportamento inaccettabile, e i legislatori hanno votato per sospendere Delogu per due settimane e tagliare della metà la sua indennità parlamentare per due mesi.
Delogu ha lasciato la Camera bassa facendo il segno della V in segno di vittoria, mentre i parlamentari di destra e di centro hanno applaudito le sanzioni contro di lui. Alcuni deputati hanno scambiato parole accese fuori dall’aula.
Gli Stati Uniti affermano che l’assalto israeliano a Rafah è ancora “limitato” dopo i bombardamenti mortali
Gli Stati Uniti affermano di considerare ancora di “portata limitata” l’assalto israeliano alla città di Rafah, nel sud di Gaza, nonostante gli attacchi che hanno ucciso almeno 70 persone nei campi profughi negli ultimi tre giorni. “In questo momento la nostra valutazione è ancora che ciò che sta accadendo a Rafah, ciò che stanno facendo [l’esercito israeliano], sia di portata limitata”, ha detto ai giornalisti la vicesegretaria stampa del Pentagono Sabrina Singh.
I commenti arrivano dopo che i carri armati israeliani sono stati visti nel cuore della città di Rafah, dove centinaia di migliaia di palestinesi si stanno rifugiando senza un posto sicuro dove andare.
Le forze israeliane “invadono più profondamente” Gaza
Ieri forze e carri armati israeliani erano di stanza sul corridoio di Filadelfia, sulla collina di al-Zaroub, attorno all’ospedale kuwaitiano e alla rotatoria di al-Awda.
Le persone sono state colpite da quadricotteri israeliani mentre cercavano di evacuare. I palestinesi, come riportato da Al Jazeera, hanno riferito di aver trovato davanti a sé carri armati israeliani che circondavano le zone affinché non evacuassero dal perimetro.
Non si tratta solo dell’invasione di terra, ma anche di bombardamenti di artiglieria e degli attacchi aerei.
Il molo americano sarà temporaneamente rimosso dalla costa di Gaza per riparazioni
Il Pentagono afferma che il molo militare al largo della costa di Gaza è stato rimosso per riparazioni e verrà restituito una volta riparato.
La portavoce del Pentagono Sabrina Singh ha detto che ci vorrà più di una settimana per rimettere insieme il molo e sarà realizzato nel porto israeliano di Ashdod. La costruzione del molo galleggiante da 320 milioni di dollari è stata completata a metà maggio per fornire aiuti alla Striscia di Gaza.
È stata criticata come un’alternativa complicata e costosa che cerca di distogliere l’attenzione dalla richiesta di una soluzione molto più semplice: che Israele apra completamente tutti i valichi terrestri verso Gaza e garantisca l’arrivo dei camion degli aiuti.
Il vicepresidente americano afferma che l’attacco mortale di Israele a Rafah è più che “tragico”
Il vicepresidente americano Kamala Harris afferma che “la parola ‘tragico’ non riesce nemmeno a descrivere” un attacco aereo israeliano domenica che ha innescato un incendio in una tendopoli a Rafah, uccidendo 45 palestinesi. Le osservazioni sono arrivate in risposta alla domanda di un giornalista dopo il successivo bombardamento di carri armati israeliani contro una tendopoli in un’area di evacuazione a ovest di Rafah che martedì ha ucciso almeno 21 persone, secondo le autorità sanitarie di Gaza.
Ciò ha ulteriormente messo alla prova la promessa del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di trattenere le armi da Israele se l’alleato degli Stati Uniti avesse effettuato una grande invasione di Rafah che avesse messo a rischio i civili palestinesi sfollati. Harris, parlando ad un evento cerimoniale a Washington, DC, non ha risposto ad una domanda successiva sul fatto se gli attacchi a Rafah avessero oltrepassato la “linea rossa”.
Lemkin Institute for Genocide Prevention: “Israele sta commettendo un genocidio a Gaza”
Il Lemkin Institute for Genocide Prevention ha accusato Israele e gli Stati Uniti di “bugie e propaganda ciniche”.
“Cerchiamo di essere chiari: Israele sta commettendo un genocidio a Gaza. Gli Stati Uniti sono complici del genocidio. Queste non sono dichiarazioni politiche. Sono affermazioni basate sulla conoscenza e sull’esperienza”, ha affermato l’organizzazione.
“Ciò è evidente nel comportamento dello Stato e dei suoi militari, come risulta chiaramente dal terribile bombardamento di ieri del campo di Rafah. Ma anche se ci fossero legittimi dubbi sul genocidio di Israele, non c’è dubbio che Israele stia commettendo atrocità del tipo più barbaro. Israele deve essere fermato”.
Il Lemkin Institute ha anche affermato che le nazioni occidentali – vale a dire Germania, Stati Uniti e Regno Unito – hanno dimostrato una mancanza di rispetto per i diritti umani e la volontà di consentire a un alleato di commettere atrocità.
“È riprovevole e le persone coinvolte in questa campagna di gaslighting dovrebbero vergognarsi profondamente. Anche loro dovrebbero essere processati”.
The Lemkin Institute has had it with the cynical lies and propaganda from Israel and the USA. One can have different views about the definition of genocide, but one may not use definitional disputes to deny genocide. If a genocide may be occurring, every nation is compelled by… pic.twitter.com/KTZrbACgyW
— Lemkin Institute for Genocide Prevention (@LemkinInstitute) May 28, 2024
Usa “angosciati”: “Israele rispetti diritto umanitario”
Gli Stati Uniti sono “profondamente angosciati” dal numero di palestinesi uccisi nell’attacco israeliano di domenica, a Rafah, e stanno aspettando i risultati dell’inchiesta dell’esercito israeliano che vogliono “rapida e trasparente”. “Monitoreremo da vicino i risultati”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, sottolineando che gli Stati Uniti continueranno a sollecitare Israele perchè “rispetti pienamente il diritto umanitario internazionale, minimizzi l’impatto delle sue operazioni su civili e massimizzi il flusso di aiuti umanitari verso coloro che ne hanno bisogno”.
Boldrini: “A Rafah attacchi deliberati sui civili”
“Sessanta raid su Rafah in appena due giorni, l’ultimo poche ore fa. I tank dell’esercito israeliano sono arrivati al centro della città dove si erano rifugiate un milione e mezzo di persone scappate dal resto della Striscia, ormai distrutta, e da dove nelle ultime tre settimane un milione di loro sono state costrette a scappare di nuovo, senza avere un posto sicuro perché a Gaza non c’è un posto sicuro. Davanti all’indignazione globale dopo il bombardamento della tendopoli durante il quale 45 persone, donne e bambini, sono morte bruciate vive, Netanyahu ha parlato di “tragico errore”: ma quale tragico errore? E’ un attacco deliberato“. Lo ha detto in aula Alla Camera Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Macron: “Riconoscimento Palestina arriverà al al momento giusto”
La Francia riconoscerà lo Stato palestinese “al momento giusto” senza lasciarsi andare all'”emozione”. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa a Meseberg insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Maltempo, Usa sospendono consegna aiuti via mare a Gaza
L’esercito degli Stati Uniti è stato costretto a sospendere le consegne di aiuti nella Striscia di Gaza via mare perchè il sistema di moli temporanei galleggianti allestiti al largo della costa dell’enclave palestinese ha subito danni a causa del maltempo. Lo hanno riferito all’emittente a Nbc News fonti Onu, statunitense e un funzionario israeliano.
Parlamento danese vota contro riconoscimento Palestina
Il Parlamento danese ha votato contro un disegno di legge per il riconoscimento di uno Stato palestinese:
“Non possiamo riconoscere uno Stato palestinese indipendente, per la sola ragione che non ci sono realmente i presupposti”
Pellegrini (M5s): “Stop armi Israele e sì a riconoscimento della Palestina”
“Mentre il criminale di guerra Netanyahu continua e sterminare i palestinesi di Gaza, l’Italia di Meloni continua a vendergli armi e ad astenersi sul cessate il fuoco. Il nostro Paese non può essere complice: stop armi a Israele e riconoscimento della Palestina. Stop bombing Gaza‘”. Lo scrive su Facebook il capogruppo M5s in commissione Difesa alla Camera, Marco Pellegrini.
Jihad Islamica diffonde video ostaggio
La Jihad Islamica ha diffuso un video di uno degli ostaggi israeliani, Sasha Trufanov. Lo riferisce Haaretz. Il 30enne russo-israeliano è stato sequestrato il 7 ottobre dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre e alla nonna, liberate a novembre scorso, e alla fidanzata Sapir Cohen.
Hagari: “Non è stato l’esercito a provocare l’incendio al campo profughi di Rafah”
Il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che non sono stati i militari israeliani a innescare il terribile incendio in una zona per sfollati a Rafah.
Questo è quanto emerge dai primi risultati dell’inchiesta condotta dopo il raid, che ha uccis0o 45 civili domenica scorsa.
Per i militari, riferisce il Times of Israel, la causa del rogo è da ricercarsi in munizioni o sostanze combustibili di cui non erano a conoscenza e potrebbero aver provocato l’esplosione.
Dall’Idf dicono di aver tracciato i comandanti di Hamas Yassin Rabia e Khaled Najjar prima del raid contro l’edificio obiettivo dell’attacco nella zona di Tel Sultan.
Il Times of Israel ha riportato che i caccia israeliani hanno sganciato due munizioni “troppo piccole” per innescare un incendio. Il premier israeliano ha parlato di un “tragico incidente”.
“Dov’è mia gamba”, Bonelli porta in Aula dramma di un bimbo di Gaza
“Dov’è finita la mia gamba, mamma?“. Le parole sono di un bambino palestinese di quattro anni ricoverato in Egitto, al Cairo. A riportarle in Aula alla Camera è Angelo Bonelli, deputato di Aleanza Verdi e Sinistra. Bonelli ricorda che, assieme a una delegazione di parlamentari, è stato al valico di Rafah per sincerarsi dello stato dell’invio di aiuti umanitari e, in quell’occasione ha visitato il nosocomio:
“E’ un orrore e non è possibile avere l’ignavia di un governo che non ha il coraggio di dire a Israele ‘adesso basta’. Bisogna riconoscere lo Stato di Palestina e si facciano le sanzioni a Israele perchè non può più commettere questi crimini contro l’umanità”
Michel: “Sono favorevole al riconoscimento della Palestina”
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto di essere favorevole al riconoscimento della Palestina come Stato indipendente:
Sono favorevole alla soluzione dei due Stati e al riconoscimento di uno Stato palestinese. Ma questo Stato deve essere vitale. Ed è per questo che penso che la cosa migliore sarebbe un approccio coordinato con gli Stati membri dell’Ue e i paesi terzi, creare una leva finanziaria
In un’intervista con Euronews. il leader Ue ha dichiarato che il passo compiuto dai governi di Spagna, Irlanda e Norvegia sia importante, ma comprende che altri Stati “hanno bisogno di più tempo“.
La Danimarca rifiuta di riconoscere lo Stato della Palestina
Il governo danese ha rifiutato di riconoscere lo Stato della Palestina, votando contro la proposta di legge, dopo che il ministro degli Esteri ha affermato che mancano le condizioni necessarie per il riconoscimento uno Stato indipendente.
Queste le motivazioni del ministro Lars Lokke Rasmussen:
Non possiamo riconoscere uno Stato palestinese indipendente per la sola ragione che non ci sono realmente i presupposti. Non possiamo sostenere questa risoluzione, ma ci auguriamo che arrivi un giorno in cui potremo farlo
Halevi nomina un Comitato ad hoc per le condizioni dei detenuti
Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha nominato un Comitato apposta per valutare “le condizioni della detenzione per coloro che sono stati catturati” e rinchiusi nel centro di detenzione militare di Sdei Taimam e in altre strutture.
A Sdei Taimam sono prigionieri diversi militanti di Hamas, considerati essere gli autori dell’attacco del 7 ottobre. Il Comitato servirà, soprattutto, a confutare le accuse mosse contro il centro e le altre strutture di detenzione israeliane.
Unrwa: “Non abbiamo mezzi per aiutare i civili”
Non siamo in grado di soddisfare le necessità quotidiane del popolo palestinese a causa della mancanza di aiuti nella Striscia di Gaza
Così il portavoce dell’Unrwa, Adnan Abu Hasna, in una intervista all’emittente egiziana Al Qahera. Al momento, sono oltre un milione i civili palestinesi sfollati da Rafah e ricollocati nella zona di Al-Mawasi di Khan Yunis.
L’Egitto ha cercato di intensificare i propri sforzi di mediazione e fare pressione su Israele. Per soccorrere la popolazione, sono in viaggio circa 200 camion di aiuti umanitari attraverso il valico di Kerem Salem.
Morti 7 palestinesi in un raid israeliano
Sono 7 i morti palestinesi e decine i feriti nei raid israeliani contro un’area di tende a ovest di Rafah.
A dare la notizia le autorità sanitarie palestinesi, che riferiscono che gli attacchi hanno colpito le tende di famiglie sfollate.
Casa Bianca: al vaglio la presunta violazione di Israele della “linea rossa” di Biden
La Casa Bianca sta ancora valutando la presunta violazione da parte di Israele della “linea rossa” proposta dal presidente statunitense Joe Biden.
Violazione avvenuta a seguito dell’attacco israeliano sul campo profughi. Maretta fra Washington e il premier Netanyahu, soprattutto da quando, all’inizio di maggio, Biden aveva minacciato di sospendere la consegna di alcune armi offensive se Israele avesse lanciato una vasta operazione a Rafah.
Raccolta fondi Hezbollah per l’acquisto di armi
Hezbollah ha lanciato nelle ultime ore una raccolta fondi per acquistare armi per “combattere il nemico israeliano“.
L’organizzazione iraniana che milita al fianco di Hamas, ha pubblicato sui social due video clip pubblicitari. Il primo accompagnato dallo slogan “finanzia l’acquisto di un missile” e seguiti dal numero di telefono dell’Associazione di sostegno alla resistenza islamica. Il secondo dallo slogan “finanzia l’acquisto di un drone” e dai recapiti dell’associazione. Ciascuno può donare la somma che desidera.
Israele prende il controllo della rotonda strategica di al-Awda a Rafah
L’esercito israeliano ha annunciato di aver preso il controllo della rotonda di al-Awda, un punto strategico della città di Rafah, dove sono in corso le operazioni militari di Israele.
Israeli tanks reach central Rafah as strikes continue – witnesses https://t.co/KC9QzhY9dm
— BBC News (World) (@BBCWorld) May 28, 2024
La città si trova a circa mezzo chilometro dal confine con l’Egitto, Paese mediatore nei negoziati fra lo Stato Ebraico e Hamas.
A riferirlo l’emittente Bbc, che riporta informazioni provenienti da testimoni e giornalisti locali, i quali hanno dichiarato che l’operazione ha visto il pesante uso di bombardamenti dell’artiglieria.
Israele ha presentato nuova proposta su ostaggi
Israele ha presentato una proposta riguardante un accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi.
La proposta comprende una maggiore flessibilità riguardo al numero di ostaggi vivi da rilasciare nella prima fase dell’accordo, e la volontà di discutere la richiesta di Hamas di una pace duratura nella Striscia.
L’Irlanda riconosce la Palestina: “Stop catastrofe a Gaza”
Dopo Norvegia e Spagna, anche l’Irlanda ha riconosciuto formalmente lo ‘Stato di Palestina’. Il premier Simon Harris ha esortato Israele ad “ascoltare il mondo e mettere fine alla catastrofe umanitaria” a Gaza.
Spain, Norway, Ireland formally recognize Palestinian state; rift with Israel widens https://t.co/wAYqNklP3q
— The Times of Israel (@TimesofIsrael) May 28, 2024
Raid su Rafah, il religioso sciita al-Sadr chiede la chiusura dell’ambasciata Usa in Iraq
In Iraq l’influente religioso sciita Moqtada Sadr ha rilanciato l’appello per chiudere l’ambasciata americana a Baghdad dopo che un attacco israeliano ha ucciso decine di civili in un campo profughi a Gaza.
Schlein: “E’ ora che l’Italia riconosca lo Stato della Palestina”
La segretaria del Pd Elly Schlein ha ribadito che è ora che l’Italia riconosca lo stato palestinese come hanno fatto Irlanda, Spagna e Norvegia:
Abbiamo visto che la Spagna e la Norvegia hanno proceduto al riconoscimento, sarebbe ora che lo facesse anche l’Italia”
Un missile colpisce una nave al largo dello Yemen
Non sono molte le informazioni disponibili al momento, ma si sa che una nave è stata colpita al largo dello Yemen da un missile.
Ignote la dinamica dei fatti e l’identità degli attori coinvolti.
Le forze israeliane detengono almeno 22 palestinesi in Cisgiordania
Le forze israeliane hanno arrestato 22 palestinesi, tra cui un bambino ed ex detenuti, secondo una dichiarazione congiunta dell’Autorità per gli affari dei detenuti e della Società dei prigionieri palestinesi.
Gli arresti sono stati concentrati nelle città di Ramallah e Betlemme, mentre le altre detenzioni hanno avuto luogo in vari governatorati della Cisgiordania, Hebron, Tubas, Jenin, Qalqilya e Gerusalemme.
Cameron: “L’ indagine dell’IDF sul raid a Rafah sia rapida e trasparente”
Il ministero degli Esteri britannico David Cameron ha scritto su X che Israele deve adempiere alle richieste internazionali di indagini su quanto accaduto a Rafah:
Deeply distressing scenes following the airstrikes in Rafah this weekend.
— David Cameron (@David_Cameron) May 28, 2024
The IDF’s investigation must be swift, comprehensive & transparent.
We urgently need a deal to get hostages out & aid in, with a pause in fighting to allow work towards a long-term sustainable…
Al Jazeera: “6 morti vicino all’ospedale Kamal Adwan”
L’emittente Al Jazeera ha riferito che almeno 6 persone sono morte vicino all’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza.
Israele: “Operazioni lungo il Corridoio Filadelfia a Rafah”
Il portavoce militare dell’IDF (Esercito israeliano) ha affermato che le forze armate sono entrati in azione lungo il ‘Corridoio Filadelfia‘ in “azioni mirate” contro “obiettivi terroristici” con l’intento di “non colpire civili non coinvolti“.
A Jabalya il portavoce ha parlato di scoperte di “tunnel, infrastrutture terroristiche, incluse postazioni di osservazione e un deposito di armi usato da Hamas“.
Tank israeliani nel centro di Rafah
Citando testimoni oculari, la Reuters ha affermato che i tank israeliani sono arrivati nei pressi della moschea Al-Awda, un punto di riferimento nel centro di Rafah.
Il portavoce del ministro degli Esteri cinese: “Israele ascolti la comunità internazionale”
Dichiarazioni di condanna da parte anche della Cina per il bombardamento su Rafah da parte israeliana. Il portavoce del ministro degli Esteri cinese ha affermato:
“Israele ascolti la voce della comunità internazionale e fermi la sua offensiva su Rafah“.
Unrwa: “Quasi un milione i palestinesi che hanno lasciato Rafah”
L’agenzia dell’ONU Unrwa ha denunciato che circa un milione di palestinesi è scappato da Rafah nel corso delle ultime tre settimane.
Fornire loro assistenza e protezione sta diventando quasi “impossibile“: è l’allarme dell’agenzia.
Il Canada è “inorridito” dall’attacco aereo israeliano sulla tendopoli di Rafah
Il Canada ha denunciato il recente attacco aereo israeliano contro le tende che ospitano gli sfollati nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La ministra degli Esteri canadese ha scritto su X:
“Siamo inorriditi dagli attacchi che hanno ucciso civili palestinesi a Rafah. Il Canada non sostiene un’operazione militare israeliana a Rafah“.
Katz contro Sanchez: “Se riconosci Palestina sei un complice”
Il ministro degli Esteri di Israele, Israel Katz, ha criticato la decisione spagnola di riconoscere l’esistenza dello stato palestinese:
Khamenei @khamenei_ir, Sinwar y la Vicepresidenta de España @yolanda_diaz_ – llaman a la desaparición del Estado de Israel y el establecimiento de un estado terrorista islámico palestino desde el río hasta el mar.
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) May 28, 2024
Presidente @sanchezcastejon – al no despedir a @yolanda_diaz_ y… pic.twitter.com/Gq4mcRlndo
“Khamenei, Sinwar e il vice primo ministro spagnolo Yolanda Diaz chiedono l’eliminazione di Israele e la creazione di uno stato terrorista islamico palestinese dal fiume al mare. Primo Ministro Sanchez se non licenzi il tuo vice e annunci il riconoscimento di uno Stato palestinese, sei complice nell’istigazione al genocidio ebraico e ai crimini di guerra“.
Norvegia e Spagna riconoscono ufficialmente lo Stato palestinese
La Norvegia e la Spagna hanno annunciato questo martedì mattina il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, mentre l’Irlanda dovrebbe seguire l’esempio più tardi oggi.
Il Primo Ministro spagnolo ha riaffermato l’impegno della Spagna per la sicurezza nella regione e per la collaborazione con i paesi arabi per tenere una conferenza di pace.
Raid di Israele nel sud del Libano
Un raid dell’esercito israeliano si è abbattuto nel sud del Libano. Il bilancio delle vittime è di due civili morti e otto feriti. La località colpita è Bint Jbeil, considerata una delle roccaforti di Hezbollah.
Convogli di auto in Israele bloccano il traffico per chiedere le elezioni anticipate
Nuove proteste contro Benjamin Netanyahu oggi in Israele. Diversi convogli di auto stanno bloccando il traffico, in molte strade del Paese. L’obiettivo è quello di chiedere le elezioni anticipate. La notizia è stata diffusa dal Times of Israel. Le aree interessate sono quelle di Sharon, Ben Shemen, Caesarea e Haifa.
Sanchez: “La Spagna riconosce lo Stato palestinese”
Il primo ministro Pedro Sanchez rilascia una dichiarazione sul riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Spagna. Il passo di enorme portata storica, avverrà oggi, 28 maggio 2024. Stesso obiettivo anche in Irlanda e Norvegia.
“E’ una necessità per raggiungere la pace, è una questione di giustizia storica”.
Poche ore prima del riconoscimento della Palestina da parte del governo di sinistra spagnolo riunito nel Consiglio dei ministri. Sanchez ha aggiunto:
“Questa scelta non è stata presa contro nessuno, e ancor meno contro Israele”.
Tunisi, manifestazione in solidarietà al popolo palestinese
Una manifestazione di solidarietà si è tenuta ieri a Tunisi, davanti le porte del Teatro principale. Una protesta pacifica per esprimere sostegno e vicinanza al popolo palestinese. Una condanna, al contempo, delle gravi violazioni di diritti umani perpetuate da Israele, tra cui il recente bombardamento del campo profughi di Rafah.
Oltre un milione di sfollati in venti giorni a Rafah
Oltre un milione di persone, in soli 20 giorni, hanno dovuto lasciare le proprie case nella Striscia di Gaza. I dati sono stati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA). Come data di riferimento è stata presa quella dello scorso 6 maggio.
Oggi si terrà la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu
La notizia è arrivata poco fa. Per la giornata di oggi, martedì 28 maggio 2024, è stata confermata la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla situazione a Rafah.
Dopo la strage della scorsa domenica, che ha causato la morte di 45 civili palestinesi, la situazione nella Striscia di fa sempre più drammatica. Il meeting è stato indetto per le ore 15.30 locali (NY), ossia le 21.30 in Italia.
Attacco di Israele contro una tenda per sfollati a Tal al-Sultan, a nord-ovest di Rafah
Tre persone sono morte in un raid di Israele contro una tenda per sfollati nel nord-ovest di Rafah. La notizia è stata riportata dall’agenzia palestinese Al-Arabiya.
L’attacco è stato effettuato nella zona di Tal al-Sultan, proprio vicino al campo profughi colpito la domenica scorsa, dove si è verificata la strage dei 45 morti.
Nuovo raid israeliano a Rafah, bilancio vittime: sette morti e sei feriti
L’esercito di Israele, secondo quanto riporta AlJazeera, avrebbe effettuato un nuovo raid vicino Rafah. Le città colpite sono quelle di Tal as-Sultan, Saudi, Tal Zaroub e al-Hashashin.
Il bilancio delle vittime al momento sarebbe di sette morti e sei feriti, secondo i dati diffusi dall’ospedale kuwaitiano, una delle uniche due strutture rimaste operative a Rafah.
Manifestanti fermati nella protesta ad Haifa per il raid a Rafah
La polizia israeliana ha preso in custodia nove persone nel corso della manifestazione organizzata a Haifa, ieri sera, 27 maggio 2024. Una protesta indetta per la strage di Rafah. La notizia è stata diffusa da Haaretz.
Due persone sono state rilasciate subito mentre altri due sono stati liberati nel corso della notte. I restanti – forse responsabili di un’aggressione ai danni di un agente israeliano – verranno portati in tribunale per le udienze di custodia cautelare.