La gatta non sterilizzata, definita “intera”, può facilmente rimanere incinta, soprattutto se è abituata a razzolare all’esterno o convive con altri gatti maschi. Agli inizi della gravidanza, sarà difficile rendersi conto dello stato interessante della micia, ma ci sono tutta una serie di segnali che ci possono far capire che presto ci saranno dei micetti per casa. Scopriamo dunque quanto dura la gravidanza, quali sono i comportamenti che rivelano lo stato interessante della gatta e cosa fare in vista del parto.

Quanto dura la gravidanza di un gatto?

La gravidanza della gatta dura dai 63 ai 65 giorni, con un periodo di gestazione compreso tra i 58 a 70 giorni. In tutto, circa 9 settimane. Per restare incinta, la micia deve aver raggiunto la maturità sessuale, condizione che si verifica già a partire dai 5/6 mesi di vita, anche se ci sono esemplari che entrano in calore (fase di estro) anche prima.

Una gatta intera, ovvero non sterilizzata, può andare in calore ogni 2/3 settimane nel periodo degli amori, che solitamente va da febbraio ad ottobre.

Agli inizi della gravidanza, non è facile capire che la micia è in stato interessante. Solo alla fine della gestazione sarà evidente che la gatta sta per partorire, in quanto avrà il ventre visibilmente gonfio e le mammelle estroverse, pronte per l’allattamento.

Se avete qualche dubbio a riguardo, l’unica cosa da fare è rivolgersi al proprio veterinario, che può rilevare la presenza dei feti tramite una ecografia già a partire dalla seconda settimana di gestazione, mentre il loro battito cardiaco sarà udibile intorno alle tre settimane.

Quali sono i segnali che rivelano lo stato interessante della gatta?

Esistono tutta una serie di segnali che possono indicarci lo stato interessante della gatta senza ricorrere necessariamente al consulto del veterinario. La micia potrebbe manifestare alcuni comportamenti anomali, come la perdita di appetito o maggiore voracità, spesso accompagnata da vomito, irritabilità più accentuata, la necessità di sfuggire al contatto, cecando di appartarsi più del solito, o al contrario la ricerca ossessiva di dimostrazioni di affetto e coccole.

Inoltre, potrebbe iniziare a strofinarsi con insistenza vicino alle gambe degli umani o dei mobili, oppure emettere dei vocalizzi inconsueti, acuti e tremolanti. Solo un’attenta osservazione dei suoi comportamenti e molta pazienza può indurci a pensare che qualcosa di diverso stia avvenendo nel suo organismo e farci così nascere il dubbio che la gatta stia aspettando dei micetti.

Cosa fare al momento del parto?

In prossimità del lieto evento, è probabile che la gatta cerchi un posto riservato e tranquillo dove sentirsi al sicuro. Il tempo che passa dall’inizio delle doglie e la nascita dei gattini di solito è molto breve e il parto avviene nel giro di poco.

Durante il parto, la gatta fa tutto da sola, emettendo dei vocalizzi all’uscita del singolo micetto: sarà la micia a recidere il cordone ombelicale, ingerire la placenta e iniziare ad allattare i suoi cuccioli senza la necessità dell’intervento umano.

Tutto quello che il padrone può fare è consentirgli di stare in un luogo appartato e sereno, dove preparargli un comodo giaciglio dove partorire, con tessuti puliti e morbidi. Se la gatta ha già una sua cuccia, potete trasferirla in posto che sia al riparo da eccessive intrusioni.

Solo in alcuni casi, il parto può presentare delle anomalie, come un evidente sforzo addominale nell’espellere i micetti o la perdita di secrezioni vaginali di colore scuro. Di fronte a situazioni di questo genere, è bene contattare immediatamente il veterinario.

Foto di Sasha Maslova