Un gruppo di miliziani presumibilmente appartenente al gruppo terroristico Boko Haram ha iniziato a sparare e rapire persone all’interno del villaggio di Kuchi, nel centro della Nigeria, lo scorso venerdì. Il totale dei civili deportati ammonta a circa 150 persone, forse 160.
Tantissima la preoccupazione per le persone rapite da parte del governo locale mentre le forze dell’ordine sono sulle tracce dei responsabili del gesto. Altre dieci persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco durante il raid.
Rapimento di massa in Nigeria: 150 persone nelle mani di miliziani armati
Dieci persone sono state uccise e almeno altri 150 abitanti di un villaggio sono stati rapiti da un villaggio nello stato del Niger, in Nigeria. Un gran numero di uomini armati, sospettati di appartenere al gruppo estremista islamico Boko Haram, hanno invaso il villaggio di Kuchi lo scorso venerdì notte. Sono stati catturate donne assieme ai loro figli.
Il particolare inquietante che emerge dai media locali è il modo in cui i miliziani islamisti sono riusciti ad introdursi nel villaggio. Prima sono arrivati a bordo di moto, poi hanno saccheggiato le case senza che nessuno li fermasse ed infine hanno trascorso diverso tempo nel centro abitato. Secondo le fonti avrebbero mangiato come fossero a casa loro.
I rapimenti in Nigeria
Un copione tristemente noto in Nigeria dove i gruppi estremisti da anni mettono a dura prova i villaggi. I miliziani organizzano rapimenti di massa per ottenere ingenti somme di denaro dallo Stato. E le autorità? Sembrano essere assenti o incapaci di fronteggiare le angherie di questi predoni. Dal 2021 i terroristi hanno aumentato le loro razzie nei confronti del villaggio di Kuchi.
Amnesty International ha chiesto alle autorità nigeriane di porre fine a questa ondata di rapimenti e di assicurare i responsabili alla giustizia. I frequenti rapimenti e uccisioni di massa sono una chiara prova del fallimento delle autorità nel proteggere le persone, spiega l’ong. Due settimane fa il Parlamento nigeriano ha approvato una legge per la pena di morte nei confronti di chi è responsabile del traffico di droga.