Conosciuto principalmente per le sue proprietà nel favorire il dimagrimento, il semaglutide emerge ora come un potenziale farmaco efficace nella prevenzione delle malattie renali.
Un nuovo studio di ampia portata, condotto su un campione di oltre 4.000 pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica, ha infatti dimostrato che il semaglutide è in grado di ridurre significativamente il rischio di eventi renali gravi, come l’insufficienza renale e la necessità di dialisi.
Questi risultati aprono nuove e promettenti prospettive per la cura e la prevenzione delle malattie renali, offrendo una potenziale arma in più nella lotta contro queste patologie. Scendiamo nei dettagli.
Il semaglutide potrebbe aiutare a proteggere i reni, secondo un nuovo studio
Una nuova ricerca offre interessanti novità sul semaglutide, farmaco già utilizzato per trattare diabete e obesità. Lo studio suggerisce che questo principio attivo potrebbe aiutare a proteggere la funzionalità renale in persone con sovrappeso e malattie cardiovascolari (CVD).
Presentata all’ultimo congresso dell’ERA, la ricerca indica che le iniezioni settimanali di semaglutide, un farmaco che agisce sul recettore del GLP-1 (un ormone intestinale), potrebbero aiutare a prevenire complicazioni come la malattia renale cronica e l’insufficienza renale terminale, spesso associate all’obesità.
Gli esperti considerano questi risultati incoraggianti, poiché suggeriscono che il semaglutide possa essere un’opzione terapeutica efficace per trattare condizioni associate (comorbidità) e, di conseguenza, migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Come sottolinea la dottoressa Ortiz-Pujols, “Questo studio supporta gli effetti benefici del semaglutide nelle persone con sovrappeso e obesità, anche senza diabete. Questo è importante per spingere verso una copertura assicurativa più ampia di questi farmaci, non solo per i pazienti diabetici.“
Nuovi studi sul semaglutide rivelano effetti positivi anche sulla funzionalità renale. Già utilizzato per diabete e obesità, questo farmaco sembra aiutare a proteggere i reni in persone con sovrappeso e malattie cardiache.
I ricercatori hanno analizzato i dati sanitari di un precedente studio su oltre 17.000 persone con sovrappeso/obesità e problemi cardiaci che hanno ricevuto semaglutide o un placebo per 3 anni e mezzo.
Il gruppo che ha assunto semaglutide (una volta a settimana) ha mostrato:
- 22% in meno di eventi renali: come un significativo peggioramento della funzionalità renale, la necessità di dialisi, la comparsa di macroalbuminuria persistente (proteine nelle urine) o il decesso.
- Migliore filtraggio del sangue da parte dei reni: misurato tramite la velocità di filtrazione glomerulare (eGFR).
- Minore perdita di proteine nelle urine: evidenziata da un più basso rapporto albumina-creatinina nelle urine e da una minore presenza di macroalbuminuria (perdita eccessiva di proteine).
Sorprendentemente, questi benefici si sono osservati anche in persone con reni inizialmente sani.
In che modo il semaglutide protegge la funzione renale?
Secondo i ricercatori, ridurre il carico di lavoro dei reni potrebbe aiutare a prolungare la vita delle persone.
Riducendo il peso, anche in misura modesta, le persone che hanno assunto semaglutide in questo studio hanno perso circa il 9% del loro peso corporeo in due anni. E questo riduce il carico di filtrazione sui reni.
Inoltre, è possibile che il miglioramento del metabolismo del glucosio giovi ai reni, riducendo l’infiammazione nell’organismo.
Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti diretti e indiretti del semaglutide sulla funzionalità renale. Inoltre, potrebbero esserci effetti collaterali importanti da considerare prima di utilizzare il semaglutide per il suo beneficio renale aggiuntivo.
Il semaglutide, grazie alla sua funzione dimagrante, protegge i reni e il cuore
Le persone in sovrappeso hanno un rischio maggiore di sviluppare diabete e ipertensione, due fattori che possono peggiorare la funzionalità renale.
Questo nuovo studio sul semaglutide suggerisce che il farmaco potrebbe aiutare a ridurre questi fattori di rischio, prevenendo così le malattie renali nelle persone con sovrappeso o obesità.
“I risultati indicano che potremmo avere strumenti per prevenire le malattie renali, piuttosto che limitarci a rallentare la perdita di funzionalità renale una volta che la malattia si è già manifestata“, afferma la dottoressa Anand.
Tuttavia, convincere le persone senza problemi renali o diabete ad assumere un farmaco a lungo termine non è sempre facile.
“Il vantaggio di questa classe di farmaci è che la protezione renale è un beneficio aggiuntivo”, spiega la dottoressa Anand. “Esiste già la prova che migliorano la perdita di peso e la salute cardiovascolare, quindi i medici avrebbero più di un motivo per prescriverli”.
Ricordiamo che in Italia questi farmaci non sono ancora disponibili per il dimagrimento. Lo è solo l’Ozempic, ma non è mutuabile.