Bidoo, affare o truffa? Se dovessimo rivolgere questa domanda ai (tanti) influencer che hanno deciso di prestare il proprio volto per sponsorizzare questo sito di aste online, sembrerebbe proprio che sia facile, quasi elementare, riuscire ad aggiudicarsi oggetti costosi a poco prezzo.

Smart tv, aspirapolveri, piastre per capelli, orologi di costosi brand: questi sono solo alcuni dei meravigliosi prodotti mostrati dagli influencer su Instagram. Sempre “vinti”, guarda un po’, tramite asta. Ovviamente, per i loro follower, ecco tante “puntate gratis” per provare a ottenere lo stesso risultato. Ma come funziona Bidoo e gli influencer potrebbero sponsorizzarlo?

Lo abbiamo chiesto all’avvocato Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluncer, che non ha dubbi: “Bidoo non potrebbe essere pubblicizzato” sottolinea.

Influencer e Bidoo, sponsorizzazioni vietate? Cosa abbiamo scoperto con l’avvocato Ierussi

“Shopping is a game” è lo slogan di Bidoo. Ma come si partecipa alle aste? Sul sito si legge:

Scegli il prodotto che più ti piace; punta prima che scada il timer; vinci il prodotto puntato”.

Ogni puntata parte da 0,01 centesimi. Se ne possono ottenere molte gratis usando i codici offerti dai vari influencer, oppure in altri modi. Ad esempio completando delle “missioni social”, o invitando amici ad iscriversi. Si può puntare manualmente, oppure inserire l’autopuntata.

E se l’asta non va a buon fine? Si può acquistare il prodotto su cui si è precedentemente puntato a prezzo di mercato, così da recuperare tutte le puntate spese. Perché le aste online al centesimo non prevedono un rimborso per quelle “andate a vuoto”.

Ci sono però altri dettagli di cui tener conto. Oltre al valore raggiunto da un determinato prodotto messo all’asta (ci sono dei limiti di puntata), alla fine vanno conteggiate anche le spese di spedizione e quelle di “transazione” applicate da Bidoo. Il costo così lievita.

Quando si partecipa a un’asta, è tutto al buio: non si sa quanti utenti parteciperanno, né a quanto arriverà il valore dell’oggetto. Fortuna o strategia? Forse più la prima anche se, stando a quanto sostiene il team di Bidoo, è possibile “ottimizzare la partecipazione alle aste”.

Il funzionamento del sito, però, suscita dei dubbi. Come sottolinea l’avvocato Ierussi, in questo caso ci si trova in una zona “grigia”.

“Bidoo, per i suoi meccanismi, può rientrare nel gioco d’azzardo, nonostante si definisca un sito di aste online e possa essere annoverato nella categoria del gioco lecito” spiega.

“Per questo motivo, né ai sensi del Decreto dignità (che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo, ndr), né secondo le linee guida per gli influencer dell’Agcom, potrebbe essere pubblicizzato“.

Ci risiamo. Dopo le sponsorizzazioni dei dispositivi per riscaldare il tabacco, che spopolano tra molti pseudo influencer (spuntati come funghi soprattutto dopo la partecipazione a reality), ecco un altro modo di guadagnare in realtà contrario alla legge.

L’avvocato Ierussi, tuttavia, spezza una lancia a favore dei content creator.

“Forse non si sono resi conto di cosa stiano davvero pubblicizzando, dato che il sito asserisce di essere uno shop online, mentre ha dei meccanismi simili al gambling”.

Sarà davvero così? Sono ignari del prodotto?

Gli influencer che fanno pubblicità a Bidoo

Questi sono solo alcuni esempi di influencer che sponsorizzano il sito di aste online.

Mamma alla settima, seguita da oltre 78mila follower, si vanta di aver vinto “un’altra tv” su Bidoo. Prezzo? Solo 22 euro, dopo una “lunga lotta tra ragazzi”. Educativo, non c’è che dire. Ma l’hashtag #adv dov’è?

Marco Ronzani, che di follower può vantarne oltre 182mila, è riuscito invece a conquistare un aspirapolvere per pochi centesimi. Questa sì che è fortuna! Anche in questo caso, nessun #adv.

Beatrice Landi, il cui profilo @beatrice_micol è seguito da 126mila follower, mostra gli acquisti effettuati da H&M con un buono vinto su Badoo. Ovviamente a prezzo stracciato: appena 4,11 euro.

Le recensioni negative su Bidoo: sospetti sui bot (e sulle puntate ‘pilotate’)

Bidoo ha chiaramente attirato l’attenzione di moltissimi utenti. Ma è davvero così semplice, come molti influencer raccontano, vincere le aste investendo pochi soldi?

I pareri sono discordanti. Su Trustpilot, uno dei siti più accreditati per le recensioni online, c’è chi evidenzia quanto sia “consigliato”, “affidabile” e “divertente”, elencando i prodotti vinti.

Altre recensioni parlano di “fregatura” per un motivo ben preciso: il sospetto dell’utilizzo di bot che fanno lievitare i prezzi.

Scorrendo le recensioni (sono oltre 7mila solo su questo sito), si capisce come sia più facile riuscire a “vincere” oggetti di valore più basso, mentre ci sia una concorrenza spietata per altre tipologie di prodotti. Forse troppa.

In un recensione pubblicata a maggio 2024, un altro utente dà quel consiglio che forse anche gli influencer dovrebbero passare ai loro follower: quello di stare attenti a non sviluppare una dipendenza da gioco.