“Hai squarciato con un fioretto l’egemonia del Nord. Hai guidato con eleganza un gruppo eccezionale. Grazie Mr. Sven. Sei nel cuore di ogni laziale”. Uno dei tanti, infiniti, striscioni che il popolo laziale ha dedicato a Sven Goran Eriksson per il suo ritorno allo stadio Olimpico. Tra lacrime, abbracci e Olimpia sul braccio dell’allenatore svedese comincia così Lazio-Sassuolo, nel tributo che l’intero popolo laziale tributa al mister svedese, fautore del secondo scudetto della storia del club capitolino.
“Grazie mille a tutti, questa è stata la squadra più forte che abbia mai allenato in tutta la mia vita. Sono davvero grato a tutti voi per questi bellissimi ricordi. In bocca al lupo per oggi”. Semplice, lineare ed elegante il discorso di Sven Goran Eriksson nel suo saluto ai tifosi. Un modo di essere, uno stile, tra l’eleganza e la raffinatezza. Lo stiamo in visibilio, dopo il giro di campo, dedica una bellissima coreografia proprio all’allenatore del secondo scudetto.
Stemmino della Coppa Italia, gagliardetto dello scudetto, lo stemma con il 99/00 come simbolo numerico, anno dello scudetto e poi quella scritta, Sven, che giganteggia sotto la Curva Nord. Il giro di campo che procede lento e parte dalla Curva Maestrelli, anch’essa gigante nella coreografia. “Il popolo laziale ti ama e lotta al tuo fianco” e una bella gigantografia di Sven Goran Eriksson. Lacrime e brividi.
Lazio-Sassuolo, il saluto di Eriksson con un piccolo fuori programma: un tifoso invade il campo
Proprio ai primordi del giro celebrativo di Eriksson c’è stato chi, per emozione e per lacrime, non ha trattenuto i propri impulsi animaleschi, andando oltre le transenne per abbracciare il simbolo del secondo scudetto. Un abbraccio che lo stesso mister ha accettato di buon grado. Il tifoso, poi, è stato portato via dagli steward.
Il giro prosegue senza sosta, tra una miriade di sciarpe lanciate verso l’allenatore, tutte raccolte. Poi, come culmine del viaggio, l’abbraccio della Curva Nord. Sven Goran Eriksson si avvicina piano piano, con passo lento e composto. Alza le braccia al cielo agitandole, salutando tutti, per poi applaudire incessantemente tutto il popolo laziale. Eriksson riceve Olimpia, la porta sul braccio e poi riceve l’abbraccio di alcuni esponenti del cuore del tifo laziale.
Il mister si gira, attende l’arrivo delle squadre e saluta il prato dell’Olimpico. Un giorno indimenticabile, un viaggio nei ricordi e un salto nel passato. Quel passato che a molti manca e che oggi, con la dolcezza di Eriksson, è tornato a titillare il cuore del tifoso laziale.