La partita Iva inattiva o anche dormiente è quella non operativa da tempo, ma ancora aperta all’anagrafe tributaria: bisogna stare molto attenti alle conseguenze.
L’apertura della Partita Iva è un adempimento molto importate per la vita professionale di un lavoratore autonomo. In alcuni casi, però, può capitare di non riuscire a continuare la propria vita imprenditoriale. Le circostanze possono essere diverse: dalla sottoscrizione di un contratto di lavoro dipendente oppure dal non riuscire a fatturare.
Ebbene in queste situazioni si verifica la Partita Iva dormiente. Quali sono le conseguenze?
Cosa significa Partita Iva inattiva
L’apertura della Partita Iva è un adempimento molto importate per la vita professionale di un lavoratore autonomo. La Partita Iva inattiva o dormiente si verifica quando l’attività professionale o d’impresa non opera da almeno tre anni, ma rimane comunque presente all’interno dell’anagrafe tributaria.
Si tratta di una condizione che può presentarsi in qualunque momento dell’attività professionale, più frequentemente al suo avvio.
Per essere più precisi, la Partita Iva inattiva si riferisce all’attività professionale o commerciale che non viene utilizzata, ma che comunque continua ad esistere proprio per via della sua iscrizione nell’anagrafe tributaria e, in alcuni casi, anche alla Camera di Commercio. Queste permanenze comportano il perdurare di obblighi fiscali e contributivi per il lavoratore.
La chiusura, invece, determina la cancellazione di una società e wdel codice Iva dall’anagrafe tributaria e per le società e le ditte individuali dalla Camera di Commercio, determinando la cessazione di tutti gli adempimenti.
Quando si verifica?
Ci sono diversi motivi che possono portare all’inattività della Partita Iva. I principali sono i seguenti:
- Il titolare non sta svolgendo attività di tipo economico;
- Il titolare non ha più bisogno della Partita Iva, ma nello stesso tempo non ha provveduto a chiuderla.
È necessario anche aprire una piccola parentesi su quando una Partita Iva inattiva non deve essere chiusa. Può capitare di generare fatturati molti bassi, quasi prossimi allo zero. Anche se esigui, in questi casi la Partita Iva può continuare a rimanere attiva e non necessita la chiusura. Si tratta di situazioni nelle quali si potrebbero ritrovare, per esempio, quei soggetti che sono all’inizio dell’attività professionale o chi sta attraversando una situazione difficile.
Si tratta di fasi delicate in cui la Partita Iva può anche rimanere quasi inattiva per un po’ di tempo.
Una situazione diversa, invece, è quella del contribuente che decide di chiudere la propria attività professionale.
In ogni caso, i professionisti lo sanno molto bene: la Partita Iva aperta genera costi non indifferenti. Quindi, è bene pensarci bene prima di aprirla o quando chiuderla, in caso di inattività.
Quali sono le conseguenze della Partita iva inattiva
Bisogna prestare molta attenzione ai possibili rischi di avere una Partita Iva inattiva.
In linea generale, le conseguenze a cui si va incontro sono le seguenti:
- Sanzioni fiscali;
- Accertamento fiscale;
- Recupero crediti;
- Cancellazione dai registri delle Partite Iva;
- Segnalazione alla Centrale dei rischi;
- Azioni amministrative o penali.
Come viene gestita dall’Agenzia delle entrate
Un capitolo molto importante riguarda anche la gestione dell’Agenzia delle entrate delle Partite Iva dormienti.
Intanto, l’Agenzia delle entrate provvede ad inviare una comunicazione al titolare della Partita Iva proprio per segnargli l’inattività e chiedere conferma dello stato delle cose.
Qualora il titolare non risponda oppure la risposta non fornisca alcun chiarimento, allora l’Agenzia delle entrate può procedere alla cancellazione della stessa.
Inoltre, può anche inviare un avviso di accertamento per eventuali tasse non pagate oppure per le sanzioni fiscali dovute per inattività.
Se le tasse non vengono pagate, allora si passa all’iscrizione a ruolo e, poi, l’esecuzione forzata per il recupero del credito. Infine, l’Agenzia delle entrate può adottare azioni amministrative o penali e può segnalare la Partita Iva inattiva alla Centrale dei Rischi.