Il Decreto Superbonus è diventato legge dopo il via libera definitivo della Camera e ci sono novità sulle rate delle detrazioni anche per altri bonus edilizi: come cambiano?
Sono stati aggiunti altri tre interventi a quelli che prevedevano la ripartizione delle rate in 10 anni, anziché in 4, dal 1° gennaio 2024.
Le novità contenute nel decreto sono molte, cambiano ancora una volta il panorama dei bonus per i lavori edilizi e coinvolgendo i Comuni nei controlli.
Nel testo, parleremo delle principali novità soffermandoci sul nuovo spalma crediti.
Nuovo spalma crediti dal 1° gennaio 2024
La Camera ha approvato il disegno di conversione del Decreto Superbonus, con 150 voti favorevoli e 109 contrari. Vengono sancite una serie di modifiche che incidono nel panorama dei bonus edilizi.
Una delle principali novità riguarda l’introduzione della norma spalma crediti. A partire dal 1° gennaio 2024, i beneficiari del superbonus, del bonus ristrutturazioni e del sismabonus sono obbligati a spalmare le detrazioni in 10 anni. Si tratta di un obbligo che va a modificare le precedenti condizioni di fruizione delle detrazioni, aumentando notevolmente il periodo di ammortamento.
Come cambiano le detrazioni dei bonus edilizi
Dal 1° gennaio 2024, tutte le detrazioni per i bonus edilizi devono essere ripartite nelle dichiarazioni dei redditi in 10 quote annuali di pari importo.
Lo spalma crediti cambia notevolmente il volto dei bonus edilizi. Ma non solo: sono stati aggiunti tre interventi agli altri che già ripartivano la detrazione in 10 anni.
Gli interventi sono il bonus casa, l’ecobonus, il bonus mobili e il bonus giardini. Sono stati aggiunti gli interventi con il Superbonus, la cui ripartizione rimane in 4 quote annuali per le spese al 90% o 110% sostenute dal 2022 al 2023. La ripartizione è di 5 anni per quelle sostenute dal 1° luglio 2020 alla fine del 2021.
Queste nuove ripartizioni in 10 anni interessano solo le spese che sono state sostenute dal ° gennaio 2024 in poi e non quelle sostenute precedentemente.
Accanto allo spalma crediti è anche arrivato lo stop dal mese di gennaio 2025 alla compensazione per banche e assicurazioni dei crediti da bonus edilizi, con i contributi Inps e Inail.
È bene far presente che la legge entrerà in vigore solo il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quindi, inciderà retroattivamente sulle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 alla data di entrata in vigore del decreto.
Quali sono le altre novità contenute nel decreto
Confermato lo stop dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli interventi sugli immobili Iacp, cooperative, Terzo Settore, e quelli per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Arrivano anche novità per le banche e gli intermediari finanziari, con la stretta sulla modalità di compensazione dei crediti legati al superbonus negli anni. Come abbiamo anticipato, a partire dal gennaio 2025, non sarà più possibile compensarli con i contributi previdenziali e Inail
Le banche e gli intermediari avranno la possibilità di continuare ad utilizzare i crediti in 4 anni, ma se all’acquisto sono stati scontati più del 75%. In questo caso, la rateizzazione passa a 6 anni.
Un’altra conferma importante è il fondo di 400 milioni per consentire nelle zone dell’Abruzzo colpite dal sisma del 2009 e in quelle del Centro Italia danneggiate dal sisma del 2016 di continuare a usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Si segnala la costituzione di un fondo di 35 milioni di euro per il 2025 per l’erogazione di contributi diretti per gli interventi di ricostruzione. Costituito anche un fondo di 100 milioni di euro per l’erogazione di contributi alle Onlus e agli Enti del Terzo settore.
Può interessare anche: Quante rate detrazioni per superbonus, bonus anti barriere e agevolazioni ordinarie nel 2024?