Preoccupa la portata delle dichiarazioni del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che in un intervista rilasciata al settimanale britannico Economist ha inviato i paesi dell’Alleanza che forniscono armi all’Ucraina a permettere alle forze armate di Kiev di utilizzarle anche per colpire obiettivi militari in Russia.
Una decisione che determinerebbe un cambio di strategia che potrebbe modificare le sorti del conflitto, ma che potrebbe condurre ad una pericolosa escalation della tensione e ad un possibile allargamento del conflitto anche ad altri paesi.
Ecco perchè la posizione quella espressa da Stoltenberg ha messo in allarme la diplomazia italiana e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è affrettato a chiarire la posizione dell’Italia. Fortemente critica anche la posizione del vicepremier, Matteo Salvini.

Ucraina, uso armi occidentali in Russia? Perchè preoccupano le dichiarazioni del segretario Nato?

Preoccupano le sorti del conflitto in Ucraina, soprattutto alla luce dell’offensiva russa su Kharkiv, ma destano preoccupazione anche le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al settimanale britannico Economist, in cui chiede ai paesi alleati di eliminare le restrizioni relative all’utilizzo delle armi fornite a Kiev. Al momento, infatti, l’Ucraina può utilizzare le armi che le vengono fornite dai paesi Nato solo per difendersi dagli attacchi russi sul proprio territorio mentre Stoltenberg vorrebbe estendere l’utilizzo anche per colpire “obiettivi militari legittimi” sul territorio russo.

“Negare all’Ucraina la possibilità di usare queste armi contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo rende molto difficile per loro difendersi”,

ha spiegato Stoltenberg.
Se ciò dovesse avvenire, la guerra in Ucraina entrerebbe in una nuova fase dagli sviluppi imprevedibili soprattutto per la reazione della Russia e di Vladimir Putin. L’utilizzo di armi alleate per ‘colpire‘ il territorio russo, infatti, potrebbe essere interpretato come un attacco diretto dei paesi Nato alla Russia e condurre, quindi, ad un allargamento del conflitto al di fuori dei confini ucraini.

Tajani frena: “Armi italiane usate in Ucraina”. Salvini: “Togliere veto? Non se ne parla”

Un rischio che la diplomazia italiana intende scongiurare e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è affrettato a ribadire che l’Italia fa parte della Nato, ma, che le decisioni vanno prese in maniera collegiale.

“Le scelte di Kiev sono scelte di Kiev noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e gli strumenti militari mandati dall’Italia vengono usati all’interno dell’Ucraina”

ha chiarito Antonio Tajani, replicando così alle dichiarazioni del segretario generale della Nato Stoltenberg. Il capo della diplomazia italiana, che stamane ha incontrato alla Farnesina il primo ministro dell’Anp, Mohammed Mustafa, per fare il punto sul conflitto in Medio Oriente, ha poi rimarcato l’importanza di lavorare per la pace.

Fortemente critico anche l’altro vicepremier italiano, Matteo Salvini, che ha escluso la possibilità di eliminare il veto a Kiev di utilizzare le armi italiane sul territorio russo.

“L’Italia non è in guerra con nessuno e, se è stato giusto aiutare militarmente l’Ucraina, allo stesso tempo non si parla nemmeno di togliere il divieto di colpire obiettivi militari in Russia”.

ha detto il leader della Lega che poi ha concluso:

“Ribadisco che la Lega è contraria a inviare anche un solo soldato a combattere in Ucraina. Noi vogliamo la pace non l’anticamera della Terza guerra mondiale”.

I parlamentari M5S: “Parole di una gravità assoluta. Passo verso Terza guerra mondiale”

Fortemente critico anche il Movimento 5 Stelle, tra i partiti seduti nel Parlamento italiano da sempre contrario all’invio delle armi in Ucraina, i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato hanno infatti definito di “una gravità assoluta” le parole del segretario Stoltenberg.

“Le parole del Segretario generale della Nato Stoltenberg sono di una gravità assoluta perché rappresentano un passo decisivo verso l’abisso della Terza guerra mondiale. Consentire ufficialmente a Kiev di usare le armi Nato contro la Russia è di fatto una dichiarazione di guerra della Nato contro la Russia.”