La stagione della Lazio si chiuderà domani sera allo stadio Olimpico. Appuntamento fissato per le ore 20.45 per il fischio di inizio del match contro il Sassuolo, una squadra già retrocessa che non ha nulla da chiedere al campionato. I biancocelesti hanno bisogno invece di un punto per avere la matematica certezza della qualificazione in Europa League, visto che la Fiorentina ha ancora la gara con l’Atalanta da recuperare. Un pareggio però non basterà per soddisfare i propri tifosi che, pur in una stagione complicata, non hanno mai fatto mancare il loro apporto e adesso meritano di essere salutati degnamente. Alla vigilia di Lazio-Sassuolo, mister Tudor ha preso la parola in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni.

Lazio-Sassuolo, Tudor in conferenza stampa

Quella di domani contro il Sassuolo, per i tifosi laziali, non sarà solo l’ultima giornata di campionato di una stagione complicata, ma anche una serata emozionante per tutto ciò che avverrà prima e dopo. Allo stadio Olimpico infatti tornerà  Sven-Goran Eriksson, l’allenatore del secondo scudetto biancoceleste, che riceverà il tributo della Curva Nord e di tutti i tifosi presenti, dopo l’annuncio della sua malattia. E poi sarà l’occasione per salutare Felipe Anderson che, dopo 8 anni (divisi in due esperienze), è pronto a dire addio alla Capitale per tornare a casa sua, in Brasile, dove vuole chiudere la sua carriera. Un vortice di emozioni, che farà da cornice a una gara che la squdra di Tudor non può permettersi di perdere per nessun motivo. Per presentare l’ultima sfida dello stadio Olimpico, Lazio-Sassuolo, mister Tudor ha preso la parola in conferenza stampa.

“Voglio vedere una partita importante, per chiudere nel modo giusto la stagione e per la posizione di classifica. Mi aspetto la miglior Lazio possibile, contro una squadra già retrocessa. Questo potrebbe far sembrare la gara di domani semplice, ma io non mi fido di nessuno e l’ho preparata al massimo. Se guardiamo la rosa del Sassuolo, non è una squadra da retrocessione. Non so che formazione troveremo domani, ma ci sarà sicuramente da battagliare. Eriksson? Sarà un momento emozionante. Con Boksic parliamo spesso e mi ha raccontato le sue doti fantastiche sia come uomo che come allenatore. Sarà un piacere e troveremo anche in questo le motivazioni”.

Poi un commento sulla vittoria in Europa League da parte dell’Atalanta: “Il calcio di Gasperini lo conosciamo tutti già da anni. Sta facendo bene lui come allenatore, e soprattutto la società. E’ un modello da seguire, a livello di idee e programmazione, visto dove sono arrivati. Alla base c’è un progetto importante, che deve far scuola non solo in Italia ma nel mondo. La mia rosa? C’è gente perfetta, gente che ci può stare e chi fa più fatica. A prescindere da questo però devo fare i complimenti a questi ragazzi perchè si sono messi tutti a disposizione e mi hanno dato il massimo. A fine campionato ci siederemo e valuteremo cosa fare”.

I singoli

Dal suo arrivo Tudor non ha mai rinunziato a Kamada e il giapponese adesso dovrà decidere cosa fare del suo futuro.

“Kamada vuole rimanere, ma si dovrà incontrare con la società in questi giorni. Speriamo che venga definito il tutto prima possibile. Per il mercato discuteremo con il club. Tutti gli allenatori vogliono giocatori forti, giovani e di prospettiva. Sappiamo come fare questo lavoro. Da una parte c’è il business e dall’altra i risultati. Tutti vorrebbero giovani forti e pronti da subito. Noi dovremo essere bravi a creare la squadra. Anche questa è una qualità che si deve avere dal punto di vista dirigenziale. Se non si fanno le scelte giuste, il futuro sarà meno buono. Il calcio è molto semplice e vedremo se saremo bravi sul mercato, per far contenti tutti”.

Contro il Sassuolo l’ultima gara di Felipe Anderson con la Lazio. Il calciatore brasiliano ha deciso di lasciare il club dopo 8 anni di permanenza a Roma e allo stadio Olimpico riceverà il tributo dei tifosi biancocelesti. “Pipe lo conoscete anche meglio di me. Per quel che ho visto io è un ragazzo che tutti vorrebbero avere, eccezionale e addirittura troppo buono. Ha doti rare, non fa casini, ha valori umani importanti. Tutti vorrebbero averlo nella propria squadra. Ha destro, sinistro, è completo, attacca la profondità”.

Il rapporto con la società

“Mi sono sentito importante qui, da tutti i punti di vista. Quando ci siamo parlati all’inizio, quando sono arrivato, avevamo certi accordi. La Lazio è una società che ha sempre dato importanza all’allenatore e lo ha sempre protetto. Questo emergeva dall’esterno e mi è sempre piaciuto. Ho accettato e penso che, insieme al direttore, abbiamo fatto un grande lavoro. Ora è arrivato il momento di programmare e io voglio essere importante anche nelle scelte e vedo appoggio da parte della società”.

Il bilancio

“Bilancio? Penso non sia mancato nulla. Abbiamo fatto tante cose buone, abbiamo vinto tanto e fatto belle gare. Nessuno può vincerle tutte. Il bilancio è positivo e io sono felice, contento e fiducioso per il futuro. La base è buona e possiamo fare una bella stagione il prossimo anno”.

Poi ancora:

“Dal punto di vista mentale siamo cresciuti abbastanza e l’ultima gara ne è la dimostrazione. L’Inter aveva già vinto, ma giocavano in casa con la formazione migliore. Penso che abbiamo fatto una gara completa, con la cattiveria giusta e questi sono segnali importanti. Ho visto tutte le gare della Lazio. L’ultima partita mi ha dato grande dimostrazione. E’ ovvio che nel mio percorso abbiamo anche commesso qualche sbaglio, ma entrare nei dettagli non ha importanza. Dobbiamo imparare in fretta. Dopo pochi mesi, ho ancora cose da scoprire dei miei giocatori. E’ tutta una scuola per il futuro. A Milano siamo stati costretti al cambio di Gila sul finale e abbiamo preso gol. Sono dettagli che fanno parte del calcio, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi”.