Tra coloro che sono beneficiati dall’approvazione degli ETF spot su Ethereum da parte della SEC, c’è anche Ether.fi, una soluzione di restaking. Nel corso degli ultimi dieci giorni, infatti, il suo Total Value Locked (TVL) è aumentato di circa un miliardo di dollari. Mentre nella sola ultima settimana la quotazione del token nativo della sua blockchain ha visto una crescita nell’ordine del 41%. Sovraperformando largamente l’indice CD20 di CoinDesk, che è aumentato appena del 5,2% nello stesso periodo.
Ether.fi: il suo TVL sta aumentando in maniera esponenziale
Ether.fi è una delle più note soluzioni di restaking presenti sul mercato crypto. In pratica offre staking liquido, consentendo ai suoi utenti di poter depositare Ether e avere in cambio l’equivalente in token da investire in altri progetti di finanza decentralizzata, evitando il pericolo dell’illiquidità. Ether.fi offre attualmente un rendimento annuo del 3,48%, con un ulteriore 15,1% disponibile attraverso il deposito liquido del prodotto.
Nel corso degli ultimi dieci giorni sono stati depositati su Ether.fi più di 270mila Ether, per un controvalore pari a 995 milioni di dollari. Gli afflussi, insieme al recente aumento del prezzo di ETH, hanno spinto il protocollo ad aumentare da 4 miliardi di dollari a 5,4 miliardi di dollari di TVL, centrando il suo nuovo massimo storico, stando ai dati di DefiLlama.
Tale aumento dell’attività potrebbe suggerire che gli investitori stanno cercando di acquisire esposizione all’ecosistema Ethereum. In particolare, scommettendo sulla possibilità che lo staking possa essere incorporato nei prodotti ETF in futuro.
Com’è ormai noto, infatti, per cercare di evitare frizioni con l’ente di supervisione dei mercati finanziari, le aziende che hanno presentato richieste relative agli ETF spot hanno deciso di togliere di mezzo lo stoccaggio dei token per ottenere una rendita passiva.
Per lo staking è veramente questione di tempo?
Proprio la questione dello staking continua a tenere banco. A spiegarne il motivo è stato Peter Brandt: il fatto che si configuri come la presa in prestito di una valuta rilasciando un determinato interesse lo rende del tutto simile ad una forma di attività bancaria.
Un monito che, però, non sembra destinato a scoraggiare la criptosfera. Secondo il CEO di Ether.fi, Mike Silagadze, sarà solo una questione di tempo, prima che gli ETF spot su Ethereum inizino a implementare staking e restaking al fine di generare un rendimento per gli azionisti.
Silagadze, in una conversazione con Coindesk, ha poi aggiunto che l’approvazione della SEC aiuterà a cambiare la narrazione sulla questione. Grazie al battage pubblicitario conseguito alla discussione inaugurata dall’evento, sempre più persone verranno a conoscenza di Ethereum e dei contratti intelligenti.
Queste le sue parole, in merito: “È solo una maggiore consapevolezza. Molte persone sofisticate sanno cos’è il restaking; semplicemente non hanno modo di accedervi o di allocare questa risorsa. Quindi penso che il cambiamento di narrazione sia d’aiuto affinché un maggior numero di persone prendano consapevolezza di cosa sia Ethereum.”
L’approvazione degli ETF spot su Ethereum è di carattere politico?
Mentre si continua a discutere sullo staking, la discussione sta prendendo in considerazione anche un altro aspetto. Il riferimento è all’improvvisa svolta della SEC, dopo che per mesi era sembrata molto complicata una celere approvazione degli EFT spot su Ethereum.
Talmente brusca, la svolta, da spingere più di un osservatore a concludere che si tratti di una decisione di carattere politico. Ovvero di una presa d’atto del convergere di molti democratici sui provvedimenti favorevoli alla criptosfera assunti dal Congresso.
Il riferimento è in particolare al disegno di legge FIT21, ma non solo. In particolare, su questo provvedimento sono stati ben 71 i democratici che hanno appoggiato la sua approvazione alla Camera dei Rappresentanti. Inoltre, Joe Biden ha affermato stavolta che non opporrà il veto presidenziale al provvedimento.