Ancora domande che restano senza risposta per il futuro delle relazioni tra Cina e Taiwan. La comunità internazionale osserva da vicino, e per molti è tanta speranza di una diminuzione delle tensioni e che si evitino ulteriori escalation che potrebbero destabilizzare ulteriormente la regione.
La Cina il 25 maggio 2024 ha annunciato che si è conclusa l’operazione militare chiamata “Spada congiunta 2024-A”. Era stata avviata lo scorso giovedì intorno all’isola di Taiwan. Una mossa che prendeva posizione, questa, intesa come dimostrazione di protesta decisa alle dichiarazioni del nuovo presidente taiwanese Lai Ching-te, che Pechino considera separatiste.
La Cina annuncia la fine dell’operazione militare intorno a Taiwan
La televisione statale cinese CCTV-7 ha riportato che l’esercitazione è stata completata con successo, ma le ripercussioni internazionali e locali sono tutt’altro che concluse.
Le operazioni militari della Cina intorno a Taiwan sono state descritte dal comando dell’Esercito popolare come un test delle loro capacità di “prendere il potere, effettuare attacchi congiunti e controllare territori chiave” dell’isola.
L’operazione ha visto la mobilitazione di forze di terra, aviazione e marina. In un solo giorno, venerdì, la Cina ha fatto volare 62 caccia, 47 dei quali hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, un record annuale secondo il ministero della Difesa di Taipei.
Tensioni dopo l’insediamento di Lai Ching
L’operazione punitiva è stata lanciata tre giorni dopo l’insediamento di Lai Ching-te. Questa decisione, quindi, rappresenta una mossa significativa rispetto alle recenti attività militari cinesi nella regione di conseguenza aumentano le tensioni (già alte) tra Pechino e Taipei.
L’insediamento di Lai sembra aver innescato una risposta particolarmente forte da parte della Cina, che intende dimostrare la propria determinazione a impedire qualsiasi movimento verso l’indipendenza di Taiwan.
La reazione di Taiwan: “Palese provocazione”
La risposta di Taiwan non si è fatta attendere. La portavoce Karen Kuo, dell’Ufficio presidenziale di Taiwan, ha sottolineato che l’azione unilaterale della Cina minaccia la sicurezza nello Stretto di Taiwan e suscita apprensione a livello mondiale:
In una dichiarazione a lei attribuita si legge:
“La recente provocazione unilaterale della Cina non solo mina lo status quo di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan, ma è anche una palese provocazione dell’ordine internazionale, sollevando serie preoccupazioni e condanne da parte della comunità internazionale”