Elezioni Europee 2024, vanno avanti i confronti e i dibattivi in televisione per tutti i candidati. E, in una particolare formula ideata dalla Rai, è il turno del segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi che, dopo i confronti con gli altri partiti, stavolta è all’interno di un nuovo format che si chiama “conferenza stampa”, ovvero ci sono tre giornalisti che fanno domande al personaggio politico di turno, in questa circostanza Stefano Bandecchi.

Elezioni Europee 2024, Bandecchi ai giornalisti Rai: “Perché in politica? Per i miei nipoti, per i giovani e per qualche ipocrita che era amico e ora non più…”

Si parte subito con tre giornalisti della Rai Pablo Rojas, Cecilia Primerano e Alfredo Cardone. Tutti e tre sono davanti a Stefano Bandecchi e possono rivolgergli domande di ogni genere, ovviamente che hanno come argomento principale programmi, idee e tematiche inerenti all’Europa. Una delle prime domande è il motivo per cui è sceso in politica, con Stefano Bandecchi che risponde ad una domanda che tanti gli hanno posto: “Chi me l’ha fatto fare? I miei nipoti e i giovani, visto che per loro noi custodiamo un dono, nel senso che siamo di passaggio e abbiamo la responsabilità di fare le cose per bene e lasciare a chi viene dopo delle cose buone. Abbiamo un dono e dobbiamo custodirlo”.

E poi, aggiunge, il segretario di Alternativa Popolare: “Ho anche deciso di scendere in campo perché avevo tanti amici, ma quando ho deciso che avrei fatto politica, alcuni di questi amici si sono dimenticati e io l’ipocrisia non la sopporto, come non sopporto i soprusi, quindi ho deciso di entrare in politica e cercare di fare quello che faccio sempre, ovvero risolvere i problemi e dare delle soluzioni”.

Per Stefano Bandecchi, infatti, ci si è dimenticati della cosa più importante, ovvero che la politica è quella del “fare, di realizzare le cose, di costruire”, ma negli ultimi trent’anni non è andata così. “Vedo tanti giovani che sono in difficoltà, ma anziché comprare a loro il futuro, bisogna crearglielo, noi custodiamo un dono per i nostri nipoti e pronipoti, ma non abbiamo avuto una classe dirigente anzi questa ha rovinato questo connubio anzi non ci ha proprio pensato. Abbiamo cambiato il significato della politica che è fare, costruire e realizzare, ma noi siamo fermi alle parole, alle grandi riflessioni che non hanno portato e non portano a nulla”.

Bandecchi e Berlusconi, ma non solo

I giornalisti della Rai, durante la trasmissione “Conferenza Stampa”, rivolgono diverse domande al segretario di Alternativa Popolare e tra queste non poteva mancare un ricordo di Silvio Berlusconi a cui, il Sindaco di Terni e segretario di AP è legatissimo: “Era un maestro tutte le volte voto che gli mandavo una mail la firmavo sempre dall’allievo al maestro. Per me è stato come un padre, imprenditorialmente e politicamente parlando, ma eravamo anche diversi sotto alcuni punti di vista. Lui era un principe milanese, un principe vero, io sono un livornese, sono impetuoso, in più, a differenza di Berlusconi, io non sopporto i soprusi e mal sopporto gli sciocchi“.

Lui – spiega Stefano Bandecchi riferendosi sempre a Silvio Berlusconiha portato Forza Italia nel Partito Popolare Europeo, e su moltissime idee la pensiamo in modo analogo. Di sicuro non era rigido come è rigida Forza Italia in questo momento, io non credo che lui, che era un liberale, sia così contento di vedere che il suo partito vada così tanto a destra come sta succedendo, basta vedere il PPE che si sta avvicinando ai conservatori, dove c’è la Meloni, che ha scoperto il centro, e fa bene, ma c’è anche Le Pen...“.

Da Berlusconi si ritorna all’Europa e a quello che vorrebbe fare Stefano Bandecchi, tornando a parlare del Sistema Italia e della sua voglia di portarla avanti nel Parlamento Europeo: “Dare la colpa all’Europa è la cosa più assurda, più stupida che si possa fare e pensare, dovremo fare il Sistema Italia, ossia, anche se ci sono partiti diversi, quando si parla dell’Italia, dovremmo fare fronte comune, così come fanno gli spagnoli, i tedeschi e anche francesi. Mi piacerebbe portare dentro il PPE le nostre istanze, anche perché, qui si dice sempre che è una famiglia, ma non ha niente a che vedere con la famiglia, ovvero come babbo, mamma e figlio…”.

Un esempio, la migrazione – prende spunto il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi – che per me andrebbe sfruttata e usata come un’opportunità una risorsa, invece è un tema che viene usato in un modo che non mi piace, come non mi piace come trattiamo i migranti, come non mi piace come non consideriamo la denatalità italiana e anche europea. Ecco il PPE non riesce a mettere nell’Europa gran parte di quello che rappresenta. E questo non va bene per niente, anche per queste cose qui, ho tanti dubbi sulla von der Leyen. Faccio un esempio, la Democrazia Cristiana, quando facevano delle riunioni, magari dentro si scannavano, ma poi quando uscivano erano tutti allineati e tutti avevano la stessa idea. Qui non ci rendiamo conto che l’Europa è più importante di noi”.