Se i fans di Ethereum stanno ancora esultando per l’approvazione di otto ETF spot sulla maggiore delle Altcoin, non è però ancora finito il lavoro della SEC su questo particolare versante. Secondo il più grande istituto finanziario britannico, Standard Chartered, l’ente di vigilanza sui mercati degli Stati Uniti sarà in breve chiamato ad esaminare analoghe richieste da parte di Solana e Ripple. Prevedendone tra l’altro una approvazione nel 2025. Andiamo a vedere quindi quali siano i motivi che spingono l’azienda ad avanzare tale previsione.
ETF spot: i prossimi in lista di sbarco sono Solana e Ripple, secondo Standard Chartered
La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha approvato nella giornata di ieri otto ETF spot su Ethereum. Una mossa che sino a pochi giorni fa sembrava da escludere si è invece concretizzata, aprendo una nuova fase per l’innovazione finanziaria.
Da adesso, infatti, gli investitori tradizionali possono acquistare azioni destinate a seguire il prezzo del secondo asset digitale più grande. Non è però finita qui, secondo quanto affermato da Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sulle criptovalute e sulle valute estere dei mercati emergenti di Standard Chartered. Proprio lui, infatti, ha affermato che ormai è soltanto questione di tempo prima che altre importanti monete digitali ricevano lo stesso status di ETH e Bitcoin.
Il motivo che lo spinge a fare questa previsione è da ricercare nel fatto che anche altre monete simili a ETH, indicate in precedenza dall’agenzia guidata da Gary Gensler alla stregua di titoli, non lo sarebbero. Secondo Kendrick, infatti, in molti casi la tecnologia di base è così simile a quella della Ethereum Virtual machine che diverrebbe complicato per la SEC affermare che si tratti di titoli, dopo questa decisione.
Una decisione sorprendente
A bocce ormai ferme, l’approvazione degli ETF su Ethereum è da considerare molto sorprendente. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, l’ente di regolamentazione dei mercati finanziari a stelle e strisce ha dato luogo ad una vera e propria stretta nei confronti dell’innovazione finanziaria.
Una crociata la quale ha destato non poche contrarietà nelle aziende dedite alla blockchain. Tanto da spingere Consensys, una di quelle prese di mira, a citare il cane da guardia di Wall Street per sequestro illegale di autorità. Ovvero per aver esorbitato dalle proprie prerogative.
Una contrarietà, quella del settore, esplicitata anche dal lancio di alcune meme coin espressamente dedicate a Gary Gensler, tra cui spicca NotWifeGary. A vararlo è infatti stato un gruppo di criptofans capeggiati da Marco Monaco, cofondatore di Linea e direttore dei progetti strategici EMEA all’interno di Consensys.
Ripple: la causa con la SEC è ancora in piedi
Occorre anche ricordare che proprio Ripple, che secondo Kendrick sarà tra i prossimi protocolli gratificati da un ETF spot, è ancora impegnata nella battaglia legale con la SEC. L’ultimo atto di questa battaglia, nel 2023, ha visto l’azienda ottenere un punto importante.
Se il giudice incaricato ha stabilito che la società fintech ha venduto contratti per vendite istituzionali per un valore di 728 milioni di dollari i quali rappresentavano a tutti gli effetti vendite di titoli non registrati, ha però aggiunto che le vendite programmatiche di XRP agli investitori al dettaglio non si qualificavano come titoli, contrariamente a quanto affermato dalla SEC.
Proprio l’incertezza che continua a caratterizzare la causa legale sembra rendere il pronostico di Kendrick leggermente azzardato. Ora non resta comunque che attendere i prossimi sviluppi sul fronte degli ETF spot, per capire se la previsione di Standard Chartered è destinata a tramutarsi in realtà, o meno. Una previsione cui l’azienda peraltro accompagnato quella relativa a Ethereum, per il quale si attende un prezzo pari a 8mila dollari entro la fine dell’anno.