Una storia decisione è arrivata dall’Aja. La Corte internazionale di giustizia ha stabilito che Israele deve immediatamente fermare l’offensiva su Rafah. Il Sudafrica aveva chiesto al massimo organo giurisdizionale delle Nazioni Unite di ordinare a Israele il ritiro da Rafah nel sud della Striscia di Gaza.
La decisione della Corte internazionale di giustizia su Rafah
La Corte internazionale di giustizia si è pronunciata il 24 maggio 2024 sulla richiesta del Sudafrica. Il paese ha chiesto alla Corte di imporre nuove misure di emergenza per garantire l’accesso agli operatori umanitari, agli investigatori e ai giornalisti, al fine di assicurare la sopravvivenza del popolo palestinese e di porre fine all’offensiva su Rafah da parte di Israele.
Lo scorso 16 maggio, la massima corte delle Nazioni Unite ha iniziato ad ascoltare le argomentazioni del Sudafrica e di Israele. Il caso fa parte di una vicenda più ampia portata davanti ai giudici dal Sudafrica. Nella richiesta esaminata dalla corte, il Sudafrica ha sostenuto che le azioni di Israele a Rafah equivalgono ad un’operazione “genocida” e minacciano la sopravvivenza dei palestinesi. Tel Aviv ha respinto le accuse e ha affermato che l’offensiva a Rafah è fondamentale per sconfiggere Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre.
Il verdetto dei giudici
I giudici hanno citato il “rischio immediato” dell’offensiva militare per il popolo palestinese e hanno chiesto a Israele di fermare immediatamente l’operazione per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione a Rafah. Il giudice ha affermato che l’attuale situazione comporta ulteriori rischi di danni irreparabili ai diritti degli abitanti a Gaza.
La Corte Internazionale di Giustizia ha emesso una serie di ordini diretti a Israele che comprendono la cessazione delle operazioni militari a Rafah, l’apertura del valico di frontiera di Rafah con l’Egitto per consentire l‘ingresso di aiuti umanitari, l’assicurazione dell’accesso a Gaza agli investigatori, nonché l’obbligo di riferire alla Corte entro un mese sui progressi compiuti nell’applicazione di tali misure.
Il Sudafrica e l’Autorità Palestinese hanno accolto con favore la decisione. Le decisioni della Corte sono vincolanti ma è un organo che è privo di meccanismi di esecuzione.