Sono stati giorni di grande festa vista la vittoria strameritata dell’Europa League, e per continuare su questa scia, l’Atalanta di mister Gasperini tornerà in campo domenica, per l’ultima giornata dell’anno in casa. La Dea ha già conquistato il traguardo Champions tramite la Serie A e ha replicato, laureandosi campione in Europa, ma comunque vorrà chiudere in bellezza. Il prossimo avversario sarà il Torino di Juric, prima del recupero contro la Fiorentina. I nerazzurri, vincendo le entrambe, chiuderebbe al terzo posto in classifica. Per commentare la vittoria dell’Europa League, il finale stagione dell’Atalanta e il futuro di Gasperini, Nicola Amoruso, ex attaccante che ha vestito anche la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Atalanta, Amoruso a Tag24
Dopo la gioia enorme vissuta a Dublino, la grande festa per la vittoria dell’Europa League e il ritorno a Bergamo, adesso l’Atalanta si prepara per affrontare i suoi ultimi 180 minuti dell’anno. Alla fine del campionato manca solo una giornata, ma la Dea dovrà recuperare ancora la sfida contro la Fiorentina. Domenica giocherà in casa contro il Torino, e sarà l’occasione perfetta per presentarsi al Gewiss Stadium da campioni d’Europa e prendere gli applausi di tutta la tifoseria nerazzurra. Al termine della stagione poi, la società si siederà a tavolino col mister per decidere se proseguire insieme ancora oppure no. Per commentare la vittoria dell’Europa League, il finale stagione dell’Atalanta e il futuro di Gasperini, Nicola Amoruso, ex attaccante che ha vestito anche la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La vittoria in Europa League resterà nella storia. Te l’aspettavi una squadra così?
“L’Atalanta è una di quelle squadre in grado di unire. Nel calcio, a determinati livelli, quando arrivano a squadre come Inter o Juventus ci sono sempre tante antipatie e simpatie. Con la Dea invece ho la sensazione che sia diverso e che praticamente tutti, mercoledì sera, hanno fatto il tifo per i nerazzurri. Credo che sia diventata una realtà bellissima, creata e voluta fortemente dal presidente Percassi, in un ambiente e in una città straordinaria. A Bergamo si vive tutt’uno con il calcio. Poi c’è un allenatore straordinario, che ha dato grande mentalità ai suoi calciatori e insieme a loro ha fatto il miracolo”.
Un successo che arriva dopo un percorso di crescita importante. L’Atalanta può ancora crescere?
“Questo è un grandissimo punto di domanda, perché mi chiedo quanto possa crescere ancora. Quella che sta per concludersi è una stagione straordinaria e che rimarrà storica. Posso solo augurarmi che in futuro faccia bene in Champions League, come ha già fatto in questi anni. Penso che già questo sia un passo importantissimo. Tra l’altro nessuna squadra italiana aveva mai vinto l’Europa League, mentre la Dea lo ha fatto con una prestazione convincente e contro la squadra che sembrava impossibile da battere. 51 partite senza perdere e poi è arrivata l’Atalanta che l’ha stracciata sotto ogni punto di vista”.
Ora cosa ti aspetti che possa accadere con Gasperini?
“E’ difficile rispondere a questa domanda, ma credo che alla fine si metteranno seduti e decideranno di rinnovare e proseguire insieme”.
Si ripartirà da Scamacca?
“Scamacca è uno di quei giocatori che con Gasperini può esplodere definitivamente. Ha qualità, ha fisico, ha un allenatore che crede in lui e una società che ha deciso di investirci. Ci sono tutti gli elementi per poter diventare definitivamente grandi”.