Sui social media, e in particolare su TikTok, nascono spesso nuove tendenze e sfide che coinvolgono gli utenti, la maggior parte delle volte si tratta di giovani e giovanissimi. Alcune di queste sono divertenti e innocue, ma altre possono rivelarsi estremamente pericolose, mettendo a rischio la salute e persino la vita di chi le partecipa.
È il caso della Blackout Challenge, una sfida che ha recentemente preso piede su TikTok e che consiste nel soffocare fino a perdere i sensi per poi riprendere il momento e condividerlo sul social.
Dietro questa sfida apparentemente innocente si nasconde un pericolo reale: la privazione di ossigeno al cervello può causare gravi danni neurologici, coma e persino la morte.
In questo articolo, approfondiremo i rischi associati alla Blackout Challenge e scopriremo perché è così pericolosa.
Cos’è la blackout challenge?
La Blackout Challenge, una pericolosa sfida di TikTok che consiste nel soffocare fino a perdere i sensi, sta mietendo vittime tra i giovani.
Quali sono i rischi per la salute di questa folle tendenza?
- Danni neurologici: la mancanza di ossigeno al cervello può causare gravi danni neurologici, tra cui convulsioni, coma e persino morte.
- Morte: in alcuni tragici casi, la Blackout Challenge ha portato alla morte dei partecipanti.
- Lesioni fisiche: la stretta al collo può causare lesioni alle corde vocali, traumi vascolari e persino fratture ossee.
- Dipendenza da adrenalina: la sensazione di euforia che si prova dopo lo svenimento può portare a dipendenza, spingendo i ragazzi a ripetere la sfida con conseguenze sempre più gravi.
Perché è così pericolosa?
- Il cervello è molto sensibile alla mancanza di ossigeno: bastano pochi secondi di privazione per causare danni irreversibili.
- Lo svenimento può essere imprevedibile: non è possibile sapere quanto tempo ci vuole per perdere i sensi o quando si riprenderà.
- Effetto emulativo: vedere altri che partecipano alla sfida può incoraggiare altri a seguirne l’esempio, anche se non ne sono consapevoli dei rischi.
È importante ricordare che la vita non ha prezzo e i like sui social non valgono la propria salute.
Come possiamo proteggere i nostri figli da questa challenge?
Ecco alcuni consigli per proteggere i nostri figli da queste sfide mortali che girano sui social:
- Parlare con i ragazzi: informare i giovani sui pericoli della Blackout Challenge e di altre sfide online.
- Insegnare loro a fare scelte consapevoli: aiutarli a sviluppare un pensiero critico e a non seguire ciecamente le tendenze del web.
- Promuovere l’uso sicuro dei social: insegnare ai ragazzi a navigare online in modo sicuro e responsabile.
Evitiamo che la ricerca di like sui social si trasformi in tragedie. Insieme possiamo proteggere i nostri giovani dai pericoli del web e sensibilizzarli sull’importanza di tutelare la propria salute.
Il termine “blackout” si riferisce proprio alla perdita di coscienza, indicando quanto sia rischiosa questa sfida. Trattenere il respiro troppo a lungo può causare ipossia, una mancanza di ossigeno che porta a svenimenti.
Quando il cervello non riceve abbastanza ossigeno, il battito cardiaco rallenta e la pressione sanguigna diminuisce, simile a ciò che accade durante un annegamento o un arresto cardiaco. Se l’apporto di ossigeno è interrotto per più di tre minuti, possono verificarsi danni cerebrali, che in alcuni casi possono essere fatali.
Inoltre, questa pratica può causare iperventilazione, ovvero respirare troppo velocemente e superficialmente, aumentando i livelli di ossigeno nel sangue. Questo può provocare vertigini e svenimenti.
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Perché tanti giovani partecipano a sfide del genere, che mettono a rischio la vita?
La popolarità della Blackout Challenge tra i giovani può essere spiegata da diversi fattori:
Ricerca di attenzione e approvazione: i social media come TikTok offrono una piattaforma per ottenere like, commenti e visibilità. I ragazzi, in particolare gli adolescenti, sono spesso alla ricerca di queste forme di validazione sociale e la partecipazione a sfide virali può essere un modo per ottenerle.
Emozione e adrenalina: la Blackout Challenge provoca un’intensa scarica di adrenalina e dopamina nel cervello, creando una sensazione di euforia e dipendenza. Questo può spingere i ragazzi a ripetere la sfida, nonostante i rischi.
Influenza del gruppo: vedere altri ragazzi partecipare alla sfida può incoraggiare altri a seguirne l’esempio, anche se non ne sono consapevoli dei pericoli. Il desiderio di conformarsi al gruppo e la paura di essere esclusi possono essere forti motivatori.
Mancanza di consapevolezza dei rischi: i giovani spesso non sono in grado di valutare appieno le gravi conseguenze che la Blackout Challenge può avere sulla loro salute. La mancanza di informazione e di educazione sui pericoli del web può renderli più vulnerabili a questo tipo di sfide.
È importante sottolineare che la responsabilità non può essere addossata solo ai giovani. Genitori, educatori e piattaforme social hanno un ruolo fondamentale nel sensibilizzare sui rischi di queste sfide e nel promuovere un uso sicuro e responsabile dei social media.